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Covid: è morto Berni, il fornaio del pane ai poveri in Paolo Sarpi a Milano

Un'altra vittima del Coronavirus: è morto Berni, il panettiere che regalava il pane ai bisognosi durante il primo lockdown
venerdì, 13 Novembre 2020 di

Un’altra vittima del Coronavirus: Gianni Bernardinello, per gli amici di Paolo Sarpi semplicemente Berni. Titolare da trent’anni dell’omonima antica panetteria all’angolo con via Lomazzo, Bottega Storica dal 2013.

Se ne va un altro dei nomi che, pur non essendo assurti all’Olimpo dei gourmet, se ne sono andati lasciando un loro segno nella storia gastronomica della città. Penso a Piero Rattazzo, Loreno Tetti, Massimo Grazioli, che operavano nello stesso settore.

gianni bernardinello berni

Panetteria, pasticceria, bar, negli ultimi anni Berni aveva allargato i suoi servizi, con una serie di tavolini all’interno, all’esterno nella bella stagione e in questo recente lockdown. Di recente Bernardinello aveva completamente rinnovato il locale, che ora si chiama Bernibistrò, “Panificio, pasticceria, caffetteria, tavola calda/fredda. Produzione propria garantita, prendiamo ordinazioni personalizzate.” 

Da Berni si trovano 50 tipi diversi di pane, ma la ricetta dei biscotti è unica, un segreto di famiglia che risale alla bisnonna di Bernardinello. Tutti prodotti nell’antico forno del negozio – la cui licenza commerciale, va detto, risale al 1889.

Personaggio eclettico, dai mille mestieri e dalle mille iniziative, era stato vicesindaco di Trezzano sul Naviglio, orafo, costruttore di aeromodelli. E ancora, fotografo di moda, imprenditore di filati, inventore di penne stilografiche, pilota. «Non c’è mestiere che non abbia esercitato e non c’è un ruolo qui dentro che non sappia svolgere anche io: dal pane all’impianto elettrico», giurava orgoglioso. 

Da ultimo si era interessato ai droni, aveva imparato a costruirli e aveva fondato una startup per produrli. 

“Servitevi pure e pensate anche agli altri”

Il suo nome è molto conosciuto a Chinatown, dove aveva contribuito anche a iniziative per valorizzare la zona, come “Sarpi in Jazz”. Ma è di nuovo assurto agli onori delle cronache ai tempi del primo lockdown da Coronavirus, quando aveva iniziato a esporre fuori dal locale ceste di pane e brioche. “Per andare incontro a chi ha bisogno. Servitevi pure e pensate anche agli altri”: così il cartello che esposto all’ingresso del suo forno.

Tragica ironia della sorte, è stato proprio il Covid-19, nella sua seconda ondata, a portarlo via, all’improvviso, a 76 anni. 

Il Sindaco Giuseppe Sala ricorda Berni

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Riportiamo le parole con cui lo ha ricordato su Facebook Giuseppe Sala, Sindaco di Milano.

«La storia di Gianni Bernardinello mi ha colpito profondamente. Berni, così era conosciuto, ha svolto con passione il suo mestiere di panettiere in Paolo Sarpi, per trenta lunghi anni. Ed è stato infaticabile organizzatore di iniziative per animare questo quartiere così speciale della nostra città. 

Durante la prima ondata della pandemia, in un momento durissimo per Sarpi e per tutta Milano, aveva scelto di mettere a servizio dei più bisognosi il suo lavoro. Lasciava fuori dal suo negozio ceste di pane con un cartello: “Per andare incontro a chi ha bisogno. Servitevi pure e pensate anche agli altri”.

Nelle scorse ore, purtroppo, Berni è venuto a mancare, portato via dallo stesso virus che qualche mese fa aveva combattuto facendo la sua parte, in un modo molto semplice, ma non scontato. Le storie di persone come lui ci ricordano di che cosa è capace la nostra comunità e quanto è importante rimanere uniti e prendersi cura degli altri, soprattutto nei momenti più difficili.

Grazie Berni da tutta Milano, il tuo cuore grande non verrà dimenticato.»

Se può essere una consolazione, Berni, il bistrot, sembra godere di ottima salute, e la sua produzione è sempre di ottimo livello. Ricorda la figlia di Bernardinello, Samuela: “Papà sognava che Paolo Sarpi diventasse la strada più bella di tutta Milano. Lavoreremo anche per questo, dal nostro forno di famiglia”.

[Link: Il Fatto Quotidiano, Milano.Corriere.it]

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.