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Dolci peccaminosi Egitto

Dolci a forma di pene: arrestata la chef egiziana che li ha preparati

Dolci a forma di pene: in Egitto, la chef che li ha preparati e venduti, è stata arrestata con l’accusa di assalto al sistema religioso
giovedì, 21 Gennaio 2021 di

Una chef pasticciera è stata arrestata in Egitto. L’accusa: aver preparato dolci “indecenti” ricoperti da una glassa a forma di genitali.

Gli “immorali” dolcetti, richiesti alla cake designer da un gruppo di donne per una festa di compleanno, sono stati condannati da Dar Ifta.

Secondo l’autorità islamica, nota per gli editti religiosi che emette in Egitto, tortine e cupcake sono un “assalto al sistema religioso proibito dalla Sharia e criminalizzato dalla legge”.

La repressione è stata criticata nei social network egiziani. In molti si sono lamentati per la sparizione delle più elementari libertà personali nel paese musulmano.

Dolci a forma di pene: rischi anche chi li ha ordinati

Dolci a forma di pene

La chef pasticciera è stata arrestata e poi rilasciata su cauzione. Si è giustificata dicendo di avere soltanto assecondato le richieste delle committenti. Mentre la polizia egiziana ha individuato altre tre persone coinvolte nella festa, organizzata in uno dei circoli sportivi più esclusivi del Cairo.

Negad El Borai, un avvocato impegnato nella difesa dei diritti umani in Egitto, ha detto che le donne coinvolte sono state sospese dal circolo sportivo. Ora, per aver commissionato i dolci alla chef e per averli consumati, rischiano l’imputazione per insulto alla pubblica decenza. Secondo la descrizione dell’avvocato, sarebbero “anziane desiderose di evadere dalla routine della vita”.

La controversia arriva pochi giorni dopo che un tribunale egiziano ha scarcerato una star di TikTok, in un caso che riguarda ”video indecenti”.

La giovane influencer era stata arrestata con l’accusa di aver diffuso “materiale immorale”. A portarla dietro le sbarre sono stati alcuni filmati pubblicati nel popolare social network in cui si esibisce cantano e ballando in lip-sync. Vale a dire mimando in sincrono con le labbra alcune popolari canzoni egiziane.

Secondo le autorità egiziane, il comportamento della ragazza, accusata di “incitamento alla dissolutezza”, avrebbe incoraggiato le sue coetanee a vendere sesso online.

L’anno scorso i parlamentari egiziani hanno chiesto al governo di sospendere l’uso di TikTok nel paese, affermando che promuove la nudità e l’immoralità.

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