Siete sicuri che il rapporto tra pizza napoletana, tradizione e turismo sia quello indicato da Maria Vittoria Brambilla, plenipotenziario del turismo italiano che ha fregiato del titolo di attrattore di flussi turistici la festa della pizza a Salerno/Pontecagnano?
No? E forse fate bene. Perché a Napoli, Via Tribunali, il maestro pizzaiolo Gino Sorbillo ha subito chiarito che la pizza richiama turisti e appassionati nel decumano ogni giorno. Un evento che si ripete 365 giorni all’anno con persone che la cercano e la apprezzano.
E accaduto anche con la degustazione che Sorbillo ha organizzato presso il suo antro delle meraviglie. Celebrazione di ingredienti di qualità del territorio campano da riscoprire e da promuovere.
In scena, pomodorino di Corbara, piccolo, dolce e pungente di sapore, ricco di pectina che lo rende invincibile nella classica ricetta dello scarpariello, e la cipolla ramata di Montoro, parimenti dolce e quest’anno in grande spolvero grazie agli sforzi promozionali del Comitato di Tutela.
Il Corbarino ha dimostrato tutte le sue capacità nella classica Margherita, potenziandola.
La cipolla ramata di Montoro ha convinto anche i più scettici semplicemente come ingrediente a crudo.
La degustazione, che doveva essere riservata a pochi intimi, si è trasformata in happening con presenze casuali (Carmelita Cianci, blogger di Une Visite, in trasferta in terra napoletana) e di spettacolo come Giacomo Rizzo.
O pizzaioli di fama come Enrico Cacialli, il Pizzaiolo del Presidente (cioè Clinton “trascinato” nella pizzeria da Ernesto, ma non sarà bastato alla Brambilla) e Maria, ovvero la figlia del Presidente.
E i turisti? Non si sono fatti mancare l’appuntamento estemporaneo con Gino Sorbillo in arte divulgatore delle potenzialità della pizza napoletana. Piaccia o non piaccia alla rossa ministro MVB.
E ora dite che siete stanchi della solita pizza!
(Testo e foto: Luciano Furia)
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