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Campionato della Pizza: Paolella vs Capuano, chi vince negli Ottavi

La prima sfida degli Ottavi di Finale del Campionato della Pizza 2024 con le pizze di Gaetano Paolella di Acerra e Vincenzo Capuano di Napoli
martedì, 30 Aprile 2024 di

Siamo arrivati alla fase finale del Campionato della Pizza 2024 in Campania con le sfide dirette degli Ottavi di Finali. Delle 50 migliori pizzerie della Campania, solo 16 si sono qualificate e sono entrate nel tabellone che condurrà alla finalissima con le magnifiche 4 pizzerie. E i magnifici pizzaioli.

16 pizzerie, 1 solo vincitore passando per la prima fase della finale con gli Ottavi che vedono 8 scontri diretti. Come sapete, a differenza della fase di qualificazione dei Gironi, ora si gioca a carte scoperte. Come in una vera gara sportiva. Abbiamo avvisato pizzaioli e spettatori della gara pubblicando data e ora dell’incontro.

Cerchiamo infatti il campione dei campioni assaggiando sempre tre pizze. E dopo Margherita, Marinara e una terza a scelta dei giurati (qui avete le classifiche della Margherita a Napoli, Caserta e Salerno e qui le migliori Marinara sempre a Napoli, Caserta e Salerno) è la volta di altre 3 pizze.

Due obbligatorie: Capricciosa e Diavola. La terza tra le più rappresentative della pizzeria, quella per cui voi indiavolati e capricciosi amanti della pizza siete disposti a macinare chilometri. O a sottoporvi al rito purificatore della fila. Quando fervono le trattative con il proprio tavolo per ordinare pizze differenti, scambiarsi spicchi, santificare la migliore pizza della serata. Cose del genere si sono viste solo all’alba del Palio di Siena con i fantini pronti a vendere o acquistare l’onore della Contrada.

Lo sappiamo e stiamo facendo più o meno la stessa cosa. Con la differenza che ogni giurato si espone consigliando la pizza che reputa migliore o appunto più rappresentativa.

Sempre 900 punti a disposizione per la migliore pizzeria negli Ottavi di Finale

Il sistema di voto è sempre lo stesso. 100 punti a disposizione di ogni giurato per ogni pizza (aspetto esterno 10, aspetto interno 20, odoro 20, gusto 50). Fanno 300 punti per pizza al massimo, 900 per la pizzeria. Vince chi ottiene il punteggio più alto. E passa ai Quarti.

Ed ecco i risultati della prima sfida. Attenzione, ogni partita è giocata in un giorno diverso. I 3 giurati non hanno ancora il dono dell’ubiquità e poi si vogliono godere ogni minuto della partita. Non fareste anche voi lo stesso?

A singolar tenzone c’è Gaetano Paolella da Acerra, fantastica Wild Card che ha saputo imporsi nel Girone I totalizzando 742 punti su 900 disponibili. Sua la migliore Marinara della provincia di Napoli. In termini assoluti è al 6° posto della classifica.

A sfidarlo c’è Vincenzo Capuano con la sua pizzeria a piazza Vittoria (Napoli), secondo nel girone L con 731 punti che lo piazzano subito dietro in 7a posizione assoluta. Per lui le gioie migliori arrivano dalla Provola e pepe 2.0.

Gaetano Paolella

Gaetano Paolella, nella sua pizzeria cresciuta di spazio con lui e la sua fama, non è riuscito a ripetere la brillante prestazione delle qualificazioni. Si ferma a 614 punti che vale un 6,8 in pagella contro il precedente 8,2.

Eppure non si sarebbe detto conoscendo data e ora della prova tavola.

La pizza Capricciosa di Gaetano Paolella

La pizza Capricciosa è Un ottimo inizio; pizza con prodotti di prima qualità anche se predomina un pò il gusto del cotto. Sale leggermente in eccesso. Buon odore (Domenico Castaldo). Bell’aspetto questa capricciosa. Buoni il prosciutto cotto ed i funghi che danno un bel gusto, carciofini con piacevole sentore affumicato e che con la sapidità del salame contrastano la dolcezza dell’impasto. Ma coprono anche un po’ il latticino. Giusti equilibrio e disposizione del topping. Bella cottura davvero (Francesca Brunzo). Pizza con bello aspetto, leggera tendenza dolce dell’impasto, un po’ salata, cotta molto bene. Gaetano Paolella spiega la differenza tra la versione ufficiale con prosciutto cotto e salame e quella che voleva proporre senza salame perché l’avremmo ritrovato sulla Diavola. Ma il prosciutto cotto resta predominante (Vincenzo Pagano).

La pizza P+P+P di Gaetano Paolella

P+P+P ovvero Parmigiana, Provola e Polpette. Pizza ben rappresentativa della pizzeria la cui presentazione poteva essere migliore poiché il cornicione presenta dei “crateri” e il topping non è disposto in modo uniforme. Le polpettine sono cotte bene e la qualità degli ingredienti è molto buona. Sale, però, in eccesso (Domenico Castaldo). Polpettine saporite, parmigiana un po’ scarica, latticino poco elastico. L’impasto mostra qualche cedimento in fase di maturazione e quindi impatta sulla cottura che dovendo prolungarsi comporta bruciatura extra che pur eliminata prima dell’arrivo a tavola, ne compromette l’aspetto. Un difetto visivo che però compie il suo dovere in termini di funzione: il lato con lo spicchio con il “buco” risulta più piacevole al gusto per cottura; le altre risultano spinte in umidità (Francesca Brunzo). Cottura imperfetta con bolla di bruciatura su un lato del cornicione, cruda sull’altro. Purtroppo salata. Polpettine buone ma disposte alla rinfusa (Vincenzo Pagano).

La Diavola di Gaetano Paolella

In finale la Diavola. L’odore è inebriante, ma la pizza poi risulta essere fin troppo piccante. Cottura imperfetta (Domenico Castaldo). Nella sua componente più importante (il gusto) è difficile valutare questa pizza: l’eccesso di piccante dato dalla quantità di ‘nduja copre totalmente il palato non lasciando molto spazio ad altro. Cottura non del tutto omogenea con eccesso di umidità. L’impasto (come nella P+P+P) mostra cedimento (Francesca Brunzo). Troppo piccante per la combinazione salame e nduja che copre tutto. Buona cottura del cornicione, ma la sensazione è che Paolella abbia “perso” l’impasto (Vincenzo Pagano).

Vincenzo Capuano

Vincenzo Capuano scontava lo scetticismo di 2 giudici su 3 e con 1 giudice che mai era andato alla sua pizzeria di piazza Vittoria a Napoli. Sulla carta, sfavorito nei pronostici per il migliore punteggio di Paolella . E invece totalizza un mostruoso score con 797 punti e le dichiarazioni di amore incondizionato per la Diavola alla Nonno Enzo proprio dal giudice che nemmeno sapeva dove stava di casa la pizzeria. Un numero monstre che probabilmente sarebbe stato anche superiore se in lizza ci fosse stata la Provola e Pepe 2.0 (non possibile perché già oggetto di valutazione nel girone di qualificazione). Finisce con un punteggio superiore di ben 66 punti rispetto rispetto alle qualificazioni. Equivale a un 8,85 in pagella.

La Come una Capricciosa di Vincenzo Capuano

Pizza di altissima qualità. Funghi strepitosi e prosciutto cotto magistrale. Cottura non perfetta, ma cornicione contemporaneo non umido all’interno. Approvata! (Domenico Castaldo). Prosciutto cotto squisito, funghi eccellenti. Cottura non perfettamente omogenea ma non impattante ai fini del gusto. Anzi, cornicione giustamente umido ma non crudo. Impasto degno di nota per struttura e sapore. Topping equilibrato nel gusto. Olio non eccellente ma valorizzato dall’affumicato del carciofo. Latticino non in eccesso che contribuisce positivamente al controllo della sapidità e al morso (Francesca Brunzo). Pizza con cornicione perfettamente asciugato e prorompente come solo una contemporanea sa fare. Molto buoni prosciutto e funghi, meno olio e carciofo (Vincenzo Pagano).

La pizza Napolitudine di Vincenzo Capuano

Pizza rappresentativa della pizzeria per la giuria presente. La ricotta di Fuscella da una marcia in più. Le polpettine sono cotte a regola d’arte. Cottura migliore rispetto alla pizza precedente; perde un po’ in odore (Domenico Castaldo). Impasto degno di nota per struttura e sapore. Topping equilibrato per gusto e quantità ma soprattutto per ingredienti: polpettine super, ricotta eccellente e ragù da contemplazione seppur non appesantito. Cottura PERFETTA nonostante ciò che i fan del cornicione da pizza surgelata potranno mai pensare (Francesca Brunzo). Cottura inappuntabile, struttura esagerata, asciugatura perfetta, polpettine da urlo ben fritte e fuscella freschissima con sugo a mestiere (Vincenzo Pagano).

La pizza Diavola alla Nonno Enzo di Vincenzo Capuano

Impasto leggerissima, pizza piccante ma non troppo (molto equilibrata). Salame di alta qualità, cottura ottima ma in alcuni punti non omogenea. Consigliata a mani basse. Tutte pizze di altissima caratura questa sera! (Domenico Castaldo). Cottura perfetta anche se il fondo sembrava dire il contrario. Cornicione bello ampio ma importante proprio per equilibrare un topping ricchissimo di sapore. Una pizza golosa, saporita, dosata nelle quantità e nell’effetto piccante che come da manuale deve essere un quid in più, la ciliegina, senza esser invadente. Volendo proprio far le pulci a Capuano, si poteva far di più con l’olio. Ma è un aspetto che passa nettamente in secondo piano dinanzi al morso su una delle pizze più buone della mia vita (Francesca Brunzo). L’equilibrio tra il piccante e il dolce rasenta la perfezione con la giusta quantità di buon fiordilatte in rapporto al salame piccante. Struttura da manuale (Vincenzo Pagano).

Vincenzo Capuano passa il turno e va ai Quarti di Finale

Vincenzo Capuano vince la sfida e passa il turno. Nei Quarti di Finale avrà di fronte il vincitore della sfida tutta casertana tra Decimo Scalo e Carlo Sammarco.

Di Vincenzo Pagano

Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.