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4 Luglio 2019 Aggiornato il 4 Luglio 2019 alle ore 12:18

Vedo rosso: 7 pasticcieri si sfidano per il dolce di San Gennaro

Rosso come il sangue di San Gennaro che ogni anno fa il miracolo e nell'ampolla custodita nel Duomo di Napoli scioglie il liquido tra le ovazioni dei
Vedo rosso: 7 pasticcieri si sfidano per il dolce di San Gennaro

Rosso come il sangue di San Gennaro che ogni anno fa il miracolo e nell’ampolla custodita nel Duomo di Napoli scioglie il liquido tra le ovazioni dei fedeli.

Una devozione che viene festeggiata in tanti modi: dalla più tecnologica, con l’app che permette a 95 mila follower devoti di accendere una candela da tutte le parti del mondo, alla più gastronomica del concorso “San Gennà…un Dolce per San Gennaro”, libero adattamento del San Gennà pensaci tu organizzato da Antimo Caputo (appuntamento lunedì 8 luglio, alle ore 18.00, presso il Roof Garden del Renaissance Naples Hotel Mediterraneo a Napoli).

L’AD del Mulino Caputo per questa terza edizione ha trasportato il contest dedicato alla pasticceria a luglio per trasformarlo in un appuntamento fisso. “Ci piace l’idea di stimolare e sostenere il confronto creativo tra i maestri pasticceri” – ha dichiarato Antimo Caputo, nel presentare l’edizione 2019 del concorso  – “Inoltre, ci piace l’idea che possano nascere dolci dedicati a San Gennaro realizzati con prodotti italiani, interpretati e abbinati in base alla formazione e alle specificità culturali e territoriali di ciascun concorrente.”

E qui arriva il rosso che deve essere un ingrediente obbligatorio per richiamare il prodigio dello scioglimento del sangue di San Gennaro insieme all’utilizzo del vasto paniere dei prodotti IGP e DOP italiani, di una delle farine del Mulino Caputo e uno dei prodotti dello sponsor Agrimontana, azienda famosa per i canditi e i marron glacé.

I finalisti del premio intitolato al migliore dolce in onore di San Gennaro

Raffaele Barresi,  appena 27 anni e già 9 di attività nel team della pasticceria napoletana di Salvatore Capparelli. E’ qui che ha scoperto i segreti del mondo della pasticceria e che coltiva la sua passione per il cioccolato. Raffaele, in questi anni, ha più volte dimostrato di conoscere a fondo i dolci tipici della tradizione partenopea ed è in grado di  esaltare il gusto classico dei dolci napoletani grazie all’utilizzo di prodotti e tecniche innovative.

Antonio Costagliola, originario di  Monte di Procida, ha compiuto i suoi studi  alla Cast Alimenti di Brescia. Successivamente, ha lavorato nei laboratori del grande Iginio Massari, Relais Dessert bresciano nonché fondatore dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani. Attualmente, a soli 24 anni, è chef de partie di pasticceria  presso il prestigioso Le Monzù di Punta Tragara, cinque stelle di Capri.

Mario di Costanzo, quinta generazione di pasticceri, ha mosso i primi passi nel laboratorio di famiglia, per poi perfezionarsi presso la Boscolo Etoile Academy . Da circa vent’anni affianca il fratello Danilo e il padre Umberto, presso la “Di Costanzo Patisserie” di Piazza Cavour. Sue creazioni originali sono la Cassata nera e lo Struffolo bianco.

Anche Giuseppe Esposito è figlio d’arte. Lui si è appassionato al mondo della pasticceria nei laboratori dell’attività di famiglia, il Roxy Bar di Sant’Agata sui Due Golfi, per poi specializzarsi presso Luca Montersino e successivamente presso il  maestro Sal De Riso. Oggi Giuseppe, nonostante la giovane età, è un valente pasticciere e contribuisce a consolidare il crescente successo del Roxy Bar. 

Ciro Scognamiglio è il cuore pulsante della Pasticceria Poppella, locale  nato nel lontano 1920 nel rione Sanità e che, vista la crescente popolarità ha aperto un secondo punto vendita in via Santa Brigida, a due passi dal Maschio Angioino. Il nome d’arte scaturisce dall’abbreviazione di Papele (Raffaele) e Puppenella (Giuseppina) i fondatori. E’ lui che ha inventato l’arcinoto e imitato “Fiocco di Neve”. 

Micheal Roper, maestro franco americano, ha un curriculum in ambito gastronomico che travalica abbondantemente i confini della pasticceria: si è formato come pizzaiolo a Napoli; come decoratore di torte presso la  “Wedding Cakes Wilton School” di Chicago; si è specializzato nella produzione di gelati e creme gelato presso “Carpigiani” a  Bologna nonché in pasticceria presso la scuola “Le Cordon Bleu” di Parigi. Fino al giugno 2018 è stato capo pasticcere del ristorante “Le Lanaud” presso Boisseuil in Francia e, per il prossimo novembre, prevede di inaugurare un nuovo ristorante, assieme alla moglie, chef e scrittrice, vincitrice di  Masterchef France 2010.

Angelo Mattia Tramontano ha  al suo attivo numerose esperienze formative: dall’Hotel De Russie a Roma, al Don Alfonso 1890, per passare a Capri, presso l’Hotel Quisisana, con tappe al Bellevue Syrene di Sorrento. Studi presso la  Boscolo Etoile Tuscania esperienze al Danì Maison di Nino di Costanzo. Attualmente il Pastry Chef del rinnovato Gran Caffé Napoli 1850 (Ex Bar Spagnuolo) di Castellammare di Stabia.

Al primo classificato di ciascuna delle due categorie, torta e monoporzione, andrà un premio di 500 €, una fornitura di farine Mulino Caputo e l’occasione di legare il proprio nome al tributo dolciario al Santo, in vista dei festeggiamenti del 19 settembre.

A giudicare i finalisti ci saranno  quattro maestri pasticceri di altissimo profilo: Luigi Biasetto, Relais Dessert e già Champion du Monde; Gino Fabbri, presidente dell’AMPI;  il pluripremiato Sal De Riso di Minori e Salvatore Gabbiano, vincitore della prima edizione del contest. Assieme a loro ci saranno Antimo Caputo, Ad del Mulino Caputo; Massimo Manelli, Ceo della Snaidero e Gianni Simioli, giornalista radiofonico di Rtl  e Radio Marte, nonché ideatore del San Gennaro Day. 

L’evento  gode del patrocinio morale dell’Ampi (Accademia Maestri Pasticceri Italiani), della sponsorizzazione di Agrimontana e di un’azienda leader nel settore delle cucine, la Snaidero Rino Spa, che partecipa unitamente alla napoletana Arredamenti Lo Stile di Pasquale e Stefano Salierno.

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