Non bruciamoci la pizza. Report: se Napoli piange, Venezia non ride
Non bruciamoci la pizza, continuiamo a farci del male.
Sul sito di Report è stata pubblicata la seconda anteprima sulla pizza.
Ma non si tratta della pizza napoletana, bensì di quella veneziana.
Che sembra avere due fondamentali caratteristiche.
- È preparata con olio di palma.
- È surgelata
Nella città italiana che attira tantissimi turisti, l’equazione di chi si siede a tavola per mangiare una vera pizza è quindi con un prodotto di non eccezionale qualità.
E qualche intervistato non prende nel giusto verso l’insistenza di Bernardo Iovene, l’autore dell’inchiesta sulla pizza, che vorrebbe sapere se nel menu è dichiarato che si tratta di pizza surgelata. Rompe un po’ le p****.
“Centinaia di basi per pizza ammassate per terra” e pronte per essere infornate appaiono in una pizzeria che fa asporto.
E ovviamente anche a Venezia ci sono i pizzaioli incazzati: ma contro quelli della stessa città che usano prodotti già pronti di cui non si conosce qualità e materie prime.
Si chiede qualcuno dei pizzaioli come sia possibile che qualcuno metta su un’insegna pizzeria a un locale che non ha nemmeno il forno.
Chissà se i Veneziani penseranno ad un gombloddo ordito dai Napoletani o se proveranno a isolare le mele marce che sembrano non difettare da Nord a Sud del nostro Paese.
Voi per quale tesi siete?
P.S. Abbiamo anche capito perché è stato interpellato un ecotossicologo dell’Università di Venezia…