Coremare, super ristorante di crudi con pescheria a Torre del Greco

Di risto-pescherie – le pescherie che si trasformano in ristoranti al calar delle ombre – ne conoscete a bizzeffe sparpagliate lungo la penisola. Ma segnatevi e andate senza indugio in questa pescheria di Torre del Greco, Don Dò, molto famosa in tutta la Campania. In primis perché rifornisce molti accorsati ristoranti di pesce a Napoli e dintorni.
Ma soprattutto perché il suo patron, Vincenzo Izzo, attivissimo sui social è un affabulatore che ben conosce la materia prima e sa presentarla. E ha avuto l’idea di trasformare la pescheria in un locale multifunzione ben strutturato che comprende anche il ristorante Coremare.


Una grotta che è diventata la caverna delle meraviglie con il progetto di Diego Granese, architetto che ha prestato la matita a molte interpretazioni di locali del cibo. E che si è inventato una scenografia a metà tra la vista dal periscopio di un sottomarino e una stazione underground. O, meglio, underwater. Una lunga teoria di banchi del pesce per la vendita che all’ora X accolgono sgabelli e commensali per un crudo e bollicine mentre il largo corridoio delimitato dall’altro lato dal bancone di servizio si popola di tavoli. Che si allungano fino al dehors.

Così nasce il ristorante Coremare che, in attesa dell’apertura della nuova sala contigua alla pescheria Don Dò, è allestito modello temporary sotto la volta tempestata dal mosaico blu-azzurro e dalle barre che reggono i corpi illuminanti.

Ed eccoci al tavolo proprio al confinare tra “sala” e dehors pronti a scegliere dal ricco menu ed ascoltare Vincenzo Izzo. “Crudi?”. “Bene”. Anzi, benissimo.
Come si mangia da Coremare della pescheria Don Dò a Torre del Greco

Il plateau di molluschi e crostacei parla chiaro: i ricci e le cozze pelose urlano freschezza, i gamberi di Mazara del Vallo hanno viaggiato sott’acqua fino a qui (8 € l’uno), gli scampi (9 € l’uno) nemmeno se ne sono accorti di essere passati dal mare alla tavola.

Ottimi i tartufi e per i tifosi del Napoli ci sono anche le ostriche dichiarate in affinamento nelle acque partenopee. Un trionfo di freschezza.

Con i gamberi che mettono in mostra il meglio di sé.

Le crudité dello chef di Coremare mixano le frollature e i salumi di mare nostrani con quelli di importazione: ventresca di tonno, prosciutto di ricciola, ventresca di salmone selvaggio (15 €). Ottimo con il tonno prepotente che si mette in evidenza anche in assolo.
In accompagnamento, le bruschette con soffritto di cernia (12 €) – spaziale – e un più usuale, ma non certo meno buono, burro con alici del Cantabrico su crostino (20 €).

In un ristorante come Coramare / Don Dò sarebbe un delitto mancare una impepata di cozze (10 €). Qui utilizzano quelle della Irsvem di Bacoli.

Siamo passati ai cotti evidentemente. E c’è anche il divertissement.

Accompagnate da salsa barbecue, maionese al limone, salsa alle melanzane ecco in fila i nugget di tonno che nulla hanno a che vedere con quelli da fast food (10 €). Se non l’accompagnamento con la salsa in cui intingerli. Buonissimi come le chips di polpo croccante (10 €). Restano un po’ sottotono per la tempura abbondante i gamberetti (9 €).

Piaceranno ai cultori del contrasto dolce salato i gamberi cotti al sale che assorbono voracemente la sapidità.
I primi piatti

Sul capitolo primi piatti, Gennaro Vicchiarella è in fase di studio anche per rispondere con efficacia alle richieste dei numerosi clienti che hanno giustamente trovato in Coremare un sicuro approdo.

La pasta di 28 Pastai e la preparazione con i condimenti, pur ridotta all’essenziale, rende cremosi gli spaghetti con i ricci di mare (24 €) e le linguine con bottarga e pescato locale (20 €) che varia a seconda della disponibilità del banco. Che resta sempre di qualità ma non riesce a dare la stessa incredibile spinta offerta nella versione nuda e cruda. Da riprovare.
Ma se siete amanti del pesce fresco e di buoni prezzi Coremare a Torre del Greco fa per voi. Ristorante con pescheria annessa o il contrario. Dipende se volete fare la spesa alla pescheria Don Dò o sedervi al tavolo e godere di bellezza e bontà in un colpo solo.

Voto: 9/10
Quanto costa il ristorante Coremare della pescheria Don Dò

Il menu del ristorante Coremare a Torre del Greco è ricchissimo come il banco del pesce della pescheria Don Dò.
Nella sezione Per iniziare troverete le nostre bruschette con soffritto di cernia, l’impepata di cozze ma anche vongole veraci (22 €) e sautè misto (15 €).
I crudi offrono varietà e taglie di pescato differente con anche tartare di tonno (15 €) e carpaccio di cefalo (20 €).
Tra i fritti oltre a nuggets di tonno, chips di polpo e gamberi in tempura c’è il baccalà fritto (14 €).

Secondi, se mai ci arriverete dopo aver pescato crudi dal banco, c’è l’intramontabile frittura di gamberi e calamari e dalle frollature il filetto o il trancio di pesce stagionato (100 € al kg).
Coremare ha anche un menu Sushi particolarmente gettonato dai più giovani con carpacci di pescato del giorno (20 €), salmone (16 €), tonno (18 €), i sashimi e il sashimi mix (28 €). Oltre a gunkan, nigiri e Coremare Roll. Il Sushi Royal, 40 pezzi per spaziare tra tutte le tipologie, costa 65 €.