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26 Giugno 2015 Aggiornato il 26 Giugno 2015 alle ore 17:34

Il tonno di Roberto Okabe al Finger’s Garden, ristorante giapponese a Milano

Cosa abbinereste al sake? Io il tonno! Dopo la presentazione del Sakenomy temporary bar di Hidetoshi Nakata allo Swiss Corner, e la serata al Luogo di
Il tonno di Roberto Okabe al Finger’s Garden, ristorante giapponese a Milano

Roberto Okabe

Cosa abbinereste al sake? Io il tonno! Dopo la presentazione del Sakenomy temporary bar di Hidetoshi Nakata allo Swiss Corner, e la serata al Luogo di Aimo e Nadia, Nakata procede con il suo Sakenomy-Tour.

©sgp

Al Finger’s Garden in via Keplero (che vi consiglierei anche solo per via del giardino insieme ad altri ristoranti dove mangiare all’aperto), lo chef nippo-brasiliano Roberto Okabe ha proceduto al “taglio del tonno” – un bel tonno proveniente dalla Croazia di 120 kg – alla presenza di un gruppo di produttori di sakè e di Nakata e di alcuni giornalisti.

Il tonno

Il taglio ha una sua “liturgia”, dalla scelta del coltello alla procedura. E necessita di una notevole perizia, non foss’altro che per le dimensioni che può raggiungere l’animale.

Okabe lo ha sezionato per noi nel giro di cinque minuti o poco più. Si comincia dal lato della coda, a risalire dal basso verso il lato della testa, e poi di ritorno dal lato superiore; la pancia servirà per i nighiri; e il resto, per tutto il resto. Impressionante.

I produttori

Una selezione di produttori di sake ha assistito prima di iniziare a proporci le loro bevande (in realtà, distratti dalla cena, hanno poi rallentato – ma abbiamo provveduto in proprio).

Così ho anche potuto sperimentare la app Sakenomy. Si fotografa l’etichetta e compaiono tutti i dati sul sakè: produttore, zona, caratteristiche. E puoi mettere il sake che hai appena assaggiato nel tuo carnet, votarlo, vedere se ce sono di simili per gusto.

Il tonno_2

Sulla cena che ripercorreva il menù del ristorante niente da dire: solo qualche aggettivo da buono a buonissimo a ottimo.

Okabe è uno dei migliori e più originali chef giapponesi sulla piazza: le sue scelte risentono dei suoi luoghi, di origine di vita (a Tokyo, poi a Milano, una puntata a Erbusco) e dei suoi incontri.

A proposito: anche Okabe arriva alla cucina dal calcio più o meno professionistico, come Davide Oldani (protagonista della serata al Sakenomy Temporary Bar); è con il socio Clarence Seedorf che nasce il loro Finger’s e ora eccolo alle prese con Nakata.

Come dice la frase incisa su una pietra del primo Finger’s, in via Emiliani: “L’incontro fra le persone è dove tutto ha inizio”.

Voi avete già iniziato ad assaggiare i suoi piatti o abbinato il tonno al sake a casa?

Finger’s Garden. Via Giovanni Keplero, 2, Milano. Tel. +39 02 606544      

 

 

Emanuele Bonati
"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.
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