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Rivington, ristorante di Milano che sembra di stare a New York

Rivington - Cucina New York, un ristorante molto verticale dentro l'Hyatt Centric Milan Centrale. Menu e cocktail per cenare New York style.
mercoledì, 25 Gennaio 2023 di

A Milano, il ristorante Rivington – Cucina New York, al quarto e super-panoramico piano dell’Hyatt Centric Milan Centrale, dice tutto già nel nome. Cioè essere e fare praticamente come a New York, restando a Milano. In effetti è tutto molto verticale e tematico e metropolitano: il design, lo stile, il menu, drink compresi.

Il ristorante Rivington quindi non lo trovate su strada. Ha un ingresso discreto e un ascensore dedicato con cui venite saettati qualche piano più in su, alle porte della sala dai soffitti altissimi e super-finestrati, fatti per godere il mutevole panorama della città che sale (che bella questa definizione di Umberto Boccioni), cioè i grattacieli di Porta Nuova.

D’altronde, sulla vista dall’alto, sui tramonti urbani, l’Hyatt Centric Milan Centrale scommette molto, come raccontavamo in estate parlando del rooftop Organics Sky Garden.

L’atmosfera del Rivington è quel misto un po’ cinematografico e notturno, intimo, che vi fa credere di essere veramente a Manhattan: divanetti in pelle, foto di personaggi italoamericani appese alle pareti scure, luci basse interne e sfavillìo esterno, sottofondo musicale, passi felpati, brusìo davanti ai piatti, riti del servizio al tavolo.

Menu e prezzi del ristorante Rivington

I piatti sono New York style. Ma di che cosa sa New York? Bisogna vedere quale New York. Diciamo quella della city. Quella dei film, ricca di grattacieli elegantissimi, un po’ rétro. Che Guglielmo Giudice, chef del Rivington, ha preso come riferimento.

Le ostriche gratinate

E, sentendo i nomi in carta, scatta un effetto-affetto di familiarità.

Shellfish & Raw Bar

L’astice con burrata
  • Iced Shrimp. Cocktail servito con bloody mary, salsa tartara e tzatziki (18 €)
  • Oysters ‘Rockefeller’ gratinate con spinaci e pecorino (22 €)
  • Lobster salad. Astice fresco con burrata, pomodorini, semi di basilico e guanciale (30 €)
  • Crudo del giorno (22 €)
  • Plateau Royal (per due). Degustazione di crudi (90 €)

Antipasti

Il polpo brasato
  • Polpo brasato e grigliato, patata schiacciata affumicata, cime di rapa piccanti e salsa bbq (20 €)
  • Insalata ‘Waldorf’. Lattuga bibb, mela, noci, uva e gorgonzola (14 €)
  • Matteo’s Cake. Crème fraîche, parmigiano e cracker di segale caldi (15 €)
  • 60-60 egg. Crema al pecorino dolce, spuma di patate al cartoccio e tartufo (19 €)
  • Steak tartare ‘Hudson’. Filetto tagliato a mano, contorni tradizionali “preparata a vostro gusto” (20 €)

Pasta

Gli scialatielli con ragù di polpo
Tagliolini neri allo scoglio
  • Scialatielli con ragù di polpo brasato al vino rosso, midollo di vitello e parmigiano (16 €)
  • Tagliolini nero “allo scoglio” con frutti di mare e pomodoro (18 €)
  • Risotto con riso carnaroli invecchiato, funghi porcini e nocciole tostate (16 €)

I secondi del Rivington

carne e pesce al ristorante Rivington a Milano
Il controfiletto di Angus
  • Dover Sole “à la meunière” (30 €)
  • Lamb Rack. Costoletta di agnello in crosta di frutta secca, salsa al cacao amaro e melograno (28 €)
  • New York strip. Controfiletto prima scelta di angus (300 g) (28 €)
  • Surf & turf. Filetto di angus, astice fresco al vapore, burro aromatizzato e riduzione di porto (50 €)

Contorni

  • Funghi trifolati broccoli grigliati (8 €)
  • Patate fritte a fiammifero (8 €)
  • Zucca al forno (8 €)
  • Purea di patate (8 €)
  • Purea di patate al tartufo nero (12 €)

Dolci

La versione del Rivington dell’apple pie
  • Ny-style cheesecake (12 €)
  • Crème brûlée. Cioccolato bianco e rum scuro (10 €)
  • Apple pie. Gelato alla cannella, crumble di amaretti (13 €)
  • Millecrepes. Formaggio di capra, pistacchi e lamponi (11 €)

L’hamburger del Rivington

  • The Vanderbilt Burger. Due hamburger da 100 grammi schiacciati e grigliati con new york state cheddar e dijon mayo su panino tostato e patate fritte a fiammifero (22 €)

Gli assaggi alla cena stampa

Ostriche gratinate e cocktail al ristorante Rivington a Milano

Spiccano i crudi dal Raw Bar del Rivington. E ancora di più le Oyster Rockefeller (22 €), ostriche cotte al vapore e servite con spinaci e formaggio pecorino cremoso. Un piatto, sapido e seducente, che nasce da un ripiego. L’originale prevedeva infatti escargots – lumache.

Astice e Angus al ristorante Rivington a Milano
Surf & Turf

Un imprescindibile topos newyorkese è l’insalata alla Waldorf (14 €), cioè lattuga, mela, noci, una e, tocco italiano, il gorgonzola. E la Steak Tartare (20 €) preparata al tavolo. I secondi si ispirano alle vecchie chophouse (bisteccherie) newyorkesi dove gustare il tipico Surf & Turf, cioè filetto mignon abbinato all’aragosta (50 €) o un sostanzioso NY Strip (28 €).

la sogliola alla mugnaia del ristorante Rivington a Milano
La sogliola alla mugnaia

C’è anche la classica Dover Sole à la meunière (30 €), ossia la delicata sogliola alla mugnaia, sfilettata con gesti sicuri sotto gli occhi del cliente. Infine, l’altisonante Hamburger Vanderbilt (22 €), doppio hamburger ispirato ai classici.

dolce al ristorante Rivington a Milano

Tra i dessert del Rivington, il più newyorkese è la Cheese-cake (12 €).

I cocktail sono una carta a sé, anche come accompagnamento del pasto, a 15 € l’uno. Manhattan e Martini, due classici immancabili.

Vini al calice a partire da 12 €.

I nomi del progetto Rivington

Guglielmo Giudice

Rivington è un’idea di Jeffrey Tascarella affidata nella definizione a Chris Lowder, per la concezion. Tascarella è un imprenditore alberghiero newyorkese, che ha aperto con successo locali come il pluripremiato NoMad e il ristorante italiano Scarpetta. Lowder, un quotato consulente settore bar & drinks.

In sala c’è Luca Soldovilla con la supervisione del F&B Manager Matteo Rube. Lo chef, come detto, è Guglielmo Giudice.

ristorante Rivington a Milano piatti

Curiosità. Il nome Rivington deriva da Rivington Street, la strada del Lower East Side nella quale molti immigrati italiani hanno cominciato la loro nuova vita. Il quartiere divenne in seguito famoso come scena artistica e musicale. Lo spiega Andrea Pallavicini, General Manager dell’Hyatt Centric Milan Centrale.

Di Daniela Ferrando

Milanese, trent’anni di copywriting e comunicazione aziendale. Le piace che il cibo abbia le parole che merita: è cultura. Parlando molto e mangiando poco, non si applica nel suo caso il “parla come mangi”.