Taverna a Santa Chiara risponde al Comune: occasione sprecata

Il Sindaco di Napoli e Presidente dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Gaetano Manfredi ha organizzato un incontro con la ristoratrice di Taverna a Santa Chiara sulla lite con la coppia di turisti israeliani. Obiettivo, chiudere un caso che si è surriscaldato ed evitare ulteriori polemiche. Soprattutto dopo l’ondata di odio che ha preso di mira Nives Monda, titolare del ristorante.
La successione dei fatti, però, non ha mitigato le polemiche. Anzi. Taverna a Santa Chiara ha risposto oggi con un post su Facebook al comunicato del Comune di Napoli. Riattizzando di fatto la polemica. “Grande occasione sprecata” e “il comunicato che viene diramato dal Comune a seguito dell’incontro è acqua che non leva sete”, riassumono le posizioni del ristorante.
Con l’accusa rivolta all’istituzione cittadina di aver offerto tempestivamente e pubblicamente solidarietà ai turisti israeliani. “E non a noi che siamo abitanti e lavoratori di questa città”.
Ecco di seguito il testo integrale.
Cosa ha scritto Nives Monda di Taverna a Santa Chiara in risposta al Comune di Napoli
L’incontro avuto oggi con il Sindaco Manfredi, la vicesindaca Lieto, l’Assessora Armato e alcuni consiglieri si presenta, purtroppo, come una grande occasione sprecata.
Ho apprezzato lo sforzo di costruire un setting di confronto che ha favorito la partecipazione, quasi in forma assembleare, di tante persone (eravamo una folta delegazione di 15 persone).
I contributi portati dalla Comunità Palestinese Campania, dal Comitato Unior per la Palestina e dal Centro Culturale Handala Ali sono stati di altissimo livello: si è ribadita la stretta correlazione tra la vicenda accaduta nella nostra locanda e il clima di censura attuale. Si è affermato che, data la situazione attuale, non c’è più tempo per tergiversare: Napoli e tutti i comuni appartenenti all’Anci presieduta dal Sindaco devono assumere immediatamente una posizione netta di condanna, al fine di poter provare a incidere sul Parlamento. Si è discusso della necessità di approvare in Consiglio una specifica mozione di riconoscimento dello Stato palestinese.
Penso di non aver partecipato, prima d’ora, ad un incontro in sede istituzionale in cui si affrontava in modo così preciso e circostanziato il tema del #genocidiopalestinese.
L’acqua che non leva sete
Ma il comunicato che viene diramato dal Comune a seguito dell’incontro è acqua che non leva sete.
La questione palestinese viene affrontata con parole troppo generiche: non viene riprodotta la complessità della discussione avvenuta né vengono ribaditi impegni chiari sui punti discussi e sui tempi di assunzione di tali impegni.
Inoltre:
Ringraziamo per l’occasione di confronto creatasi grazie all’impegno di Rosario Andreozzi e Sergio D’Angelo e per l’offerta del Sindaco di garantirci protezione. Ma nelle parole dell’Assessore Armato non si mette in discussione il presupposto: la solidarietà offerta tempestivamente e pubblicamente ai turisti (e non a noi che siamo abitanti e lavoratori di questa città) ha rappresentato, agli occhi dell’opinione pubblica, un accreditamento per loro e un elemento discriminante a nostro danno, in base al quale parte della stampa continua ad accanirsi su di noi.
Come si è arrivati al comunicato di Taverna a Santa Chiara
Il 3 maggio 2025 si è verificato l’acceso diverbio tra la proprietaria del ristorante, Nives Monda, e due turisti israeliani, Geula e Raul Moses. Che si è trasformato in un caso mediatico in seguito alla diffusione di una registrazione video sui social media. Gli attori principali di questa vicenda sono Nives Monda di Taverna a Santa Chiara, i turisti israeliani, il Comune di Napoli.
La scintilla che ha propagato la notizia dell’incidente è la pubblicazione del video sui social media da parte di Gili (Geula) Moses. Cioè una dei due turisti israeliani coinvolti. Questo breve filmato documentava gli ultimi istanti di un alterco verbale tra i turisti e Nives Monda. Nel video, si sentono i turisti israeliani accusare la signora Monda, in lingua inglese, di manifestare sentimenti antisemiti e di sostenere il terrorismo. La risposta di Nives Monda, anch’essa in inglese, è netta. “You can go ahead, I don’t want your money” (Potete andare avanti, non voglio i vostri soldi). Parole pronunciate mentre i turisti si apprestavano a lasciare il locale. La registrazione video catturava solamente la fase conclusiva della disputa. Omettendo di fatto gli eventi che avevano condotto alla discussione e lasciando quindi spazio a diverse interpretazioni sull’accaduto.
Le minacce a Nives Monda

In seguito alla vasta eco mediatica suscitata dal video, Nives Monda, la titolare della Taverna a Santa Chiara, si è trovata al centro di una tempesta di minacce, insulti e telefonate anonime. Queste intimidazioni hanno assunto forme gravi, includendo minacce di morte e di violenza sessuale. Parallelamente, il ristorante è stato colpito da una “shitstorm” di recensioni negative e accuse generalizzate di antisemitismo indirizzate sia alla proprietaria che all’esercizio commerciale. Nives Monda ha riferito che molti dei messaggi sembravano provenire da residenti in Israele. Ma non sono mancati il sostegno e le attestazioni di solidarietà. Non solo di amici e di gruppi di attivisti, ma da persone che hanno deciso di sedersi al tavolo del ristorante. Nives Monda, intanto, aveva deciso di querelare la coppia di turisti israeliani che l’avevano accusata di antisemitismo.
Il Comune di Napoli esprime solidarietà ai turisti e non alla Taverna a Santa Chiara

Il Comune di Napoli, attraverso le dichiarazioni del Sindaco Gaetano Manfredi e dell’Assessore al Turismo Teresa Armato, ha inizialmente espresso solidarietà ai turisti israeliani coinvolti nell’incidente. L’Assessore Armato ha anche incontrato la coppia israeliana per manifestare il sostegno della città. E ribadire la vocazione di Napoli come luogo di accoglienza e inclusione per i visitatori.
La risposta iniziale dell’amministrazione comunale si è concentrata sull’esperienza dei turisti. Omettendo qualsiasi riferimento esplicito alla questione palestinese, che era al centro della disputa, o alla prospettiva della proprietaria del ristorante. Questa percepita parzialità ha generato critiche e disappunto, in particolare all’interno della comunità palestinese di Napoli. E tra coloro che sostenevano Nives Monda e la posizione del suo ristorante sul conflitto israelo-palestinese. In particolare, la comunità palestinese ha espresso il proprio rammarico per il fatto che la dichiarazione iniziale del comune non avesse adeguatamente affrontato o riconosciuto la sofferenza e il conflitto in corso a Gaza, che costituivano il contesto del disaccordo iniziale. La reazione del Comune si è dunque focalizzata primariamente sul benessere dei turisti.
Le reazioni

L’incidente alla Taverna a Santa Chiara ha suscitato reazioni dei politici. I rappresentanti locali di Fratelli d’Italia hanno condannato l’accaduto come un “grave episodio di intolleranza”, schierandosi apertamente a favore dei turisti israeliani. Di contro, esponenti di Rifondazione Comunista hanno espresso la loro solidarietà a Nives Monda. Considerandola vittima di un “attacco” a causa della sua posizione a sostegno della causa palestinese. Luigi de Magistris, ex sindaco di Napoli, ha criticato aspramente l’attuale amministrazione guidata dal sindaco Gaetano Manfredi per il suo iniziale sostegno ai turisti. Accusandola di allinearsi con i “negazionisti del genocidio” in corso a Gaza. Manifestanti davanti al Municipio hanno invece chiesto le dimissioni del sindaco Manfredi.
Incontro del Sindaco Manfredi con la Comunità Palestinese

Il 7 maggio 2025, il sindaco Gaetano Manfredi ha organizzato un incontro con Nives Monda della Taverna a Santa Chiara e rappresentanti della comunità palestinese di Napoli. Nel corso della riunione, il sindaco Manfredi ha dichiarato che la sua posizione personale, così come quella dell’amministrazione comunale, riguardo all’immensa sofferenza patita dalla popolazione civile a Gaza era inequivocabilmente “inaccettabile” e costituiva una “offesa all’umanità”.
Nonostante queste rassicurazioni, i rappresentanti della comunità palestinese hanno riferito di essere rimasti “sorpresi” e “delusi” dalla dichiarazione ufficiale rilasciata dal comune in seguito all’incontro. Hanno percepito che la dichiarazione fosse ancora ambigua e non condannasse in modo chiaro le azioni militari israeliane e l’occupazione dei territori palestinesi. Nel tentativo di evidenziare l’impegno del Comune verso i diritti umani, l’ufficio del sindaco Manfredi ha posto l’accento su azioni passate. Come il conferimento della cittadinanza onoraria a Julian Assange, suggerendo una linea di condotta coerente su questioni di giustizia e diritti umani.