Stecca, nuova trattoria a Roma: menu, prezzi, recensione

Stecca è la nuova trattoria aperta nel quartiere Garbatella Roma. Trattoria che ha una allure particolare. È più raffinata e costosa delle trattorie della zona, eppure l’oste rimane al centro dell’attenzione. Non solo, l’oste si identifica in un padrone di casa che ascolta il cliente, condivide le proprie esperienze di vita e lo fa sentire a casa sua.
Da Stecca potrebbe anche essere facile iniziare a cantare e prendere male una nota. Una delle caratteristiche del design del locale sono le belle casse a forma di altoparlanti sopra al bancone.
Non spaventatevi, quindi, se a un certo momento della serata verrà alzato il volume: musica alta e goliardia!
Come è nata Stecca Roma Garbatella

Il termine ha vari significati: la stecca del biliardo, la nota stonata, la bustarella o pagamento da intermediario… Tuttavia, a Roma “steccare” significa, anche e soprattutto, dividere alla pari. Il famoso pagare il “conto alla romana”. Lì il colpo di genio: il nome Stecca è assolutamente coerente con la filosofia della trattoria: i piatti possono essere condivisi. Ad esempio, “contaminazioni nordafricane” per due persone (45 euro), si divide in più porzioni. In questo modo si evitano gli sprechi e si riscopre il piacere della condivisione.
Questa nuova avventura gastronomica è capitanata da Flavio De Maio, titolare del ristorante Flavio al Velavevodetto, nato a Testaccio e diventato ormai un format, e da Franco Franciosi, abruzzese di Mammaròssa.

Flavio racconta che tutto ha avuto inizio con un panettone mangiato da Sinosteria di Jun Ge in Viale Marconi 583, il suo “posto sicuro”. Per dessert, prova una fetta di panettone di Mammaròssa e contatta Franco per complimentarsi: pochi giorni dopo Franco viene a Roma da Avezzano e gli regala 10 panettoni. Da quel gesto nasce il loro legame di stima e fraternità. L’Amicizia “fa fare grandi cose, fa sognare”, sottolinea Flavio. In un momento difficile per Franco, i due fanno un viaggio in Calabria che riaccende entusiasmo e idee, li anima in una nuova visione: “portare l’emozione in cucina”.
Dopo aver realizzato insieme alcune cene speciali (“Sud andata e ritorno”), Flavio decide di acquistare un nuovo locale nel quartiere di Garbatella, Franco ne cura il progetto e il design. La trattoria Stecca apre il 14 ottobre 2025.
Il rapporto con l’ambiente romano e la scelta di Flavio di “abdicare” dalla cucina

A Testaccio Flavio al Velavevodetto fa anche 11.700 coperti in un mese: numeri che obbligano a sacrificare qualcosa. Nei locali più “famosi” la gente parla poco, fa selfie, poi manda critiche frettolose, così che è facile avvertire una mancanza di conversazione diretta tra cliente e cuoco-ristoratore.
Inoltre, non possono esserci due personalità forti di cuochi nella stessa cucina: serve una gerarchia.
Flavio decide così di lasciare i fornelli, un atto d’amore e rispetto verso l’amico Franco, e dedicarsi al rapporto con il cliente: non è una vera e propria abdicazione, bensì una scelta responsabile.
Come si mangia alla trattoria Stecca

La cena parte con il Pane di Mammaròssa, un must da ordinare. Mezza pagnotta per 2-3 persone è in menù a 5 euro. L’intera pagnotta a 10 euro è per 4-6 persone.

Per antipasto scegliamo le deliziose lenticchie con carote e olio all’alloro (10 euro). È la cosiddetta «carne dei poveri», piatto semplice ma amato dai romani.

E poi il radicchio con erborinato, aceto Praesidium, semi di sesamo, arachidi (12 euro). Piatto sapido che prepara il palato ai primi di Stecca.

I rigatoni di Garbatella (25 euro) vantano un’essenza, un sapore, nazionalpopolare: sanno di Roma e, appunto, di Garbatella. Alla trattoria Stecca li servono in un piatto piano con all’interno involtini romani al sugo, ripieni di carota e sedano, che nasconde il piatto fondo con dentro i rigatoni: ogni boccone è generoso e tracotante. E mentre divorate il piatto è naturale pensare “bisognerebbe tornare anche solo per questo”. Una coccola da concedersi quando si desidera comfort food.

Il sugo è squisito. Stecca usufruisce dei pomodori coltivati sul Monte Somma, in un terreno di fronte al Vesuvio. Qui coltivano pomodoro, lo raccolgono ad agosto, lo confezionano in vetro a Caserta e lo certificano.

Molto buone anche le Pappardelle con ragù di Brassicacee, aglio orsino, pecorino, peperoncino (22 euro). Le brassicacee, nel linguaggio comune “i cavoli”, sono una famiglia di piante erbacee di cui fanno parte i broccoli romaneschi, i cavolfiori, il cavolo nero e il cavolo verza. Queste pappardelle richiamano alla mente i piatti domestici genuini, il sapore concentrato di un ottimo passato di verdure.
I secondi

Buona la Pancia di maiale arrosto con fondo di verdure e misticanza di campo (25 euro).

Ma alla trattoria Stecca conquista l’Agnello in doppia cottura , fondo d’agnello, salsa d’aglio e acciuga, misticanza di campo – in questo caso puntarelle (27 euro).

La Cagliatella – cagliata di latte, visciole, Ratafià Praesidium – è buona ma non fanno impazzire le consistenze (10 euro).

Consigliamo invece Al contadino non far sapere – erborinato di Ammano (Fiumicino), pere in osmosi, noci, uva (12 euro).
Quanto costa la trattoria Stecca a Roma Garbatella
Un pasto completo – antipasto, primo e secondo – ha un prezzo medio di 50 euro a persona.
Stecca. Viale Guglielmo Massaia, 28, 00154 Roma RM. Telefono: 06 0190 6053. Instagram
[Foto di Alberto Blasetti e Giorgia Basili]




