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Notte sugli Chef | Dopo Signorini, apocalisse senza gusto e olfatto

La Notte degli Chef di Signorini e il batterio killer vi terrorizzano? Nulla rispetto al film apocalittico Perfect Sense con l'epidemia che leva gusto e olfatto
martedì, 28 Giugno 2011 di

Hanno messo a dura prova la capacità di resistenza ai fornelli con la Notte degli Chef. Hanno provato a spiegarvi che i 3 magnifici chef Esposito-Oldani-Pierangelini sono i colpevoli delle sconfitte dei giovani aspiranti e non basta una minestra di piccoli pesci, un risotto allo zafferano, una parmigiana di pesce bandiera per risollevare il curriculum vitae di una fanciulla (o fanciullo) che vorrebbe entrare in uno dei tempi della cucina. Dopo aver trasformato il food-porn in food-hard-porn tra cetrioli (uno, con due ciliegie, sia mai detto), esperti di salsicce, Belen che imbocca Signorini sul gridolino “ancora” cosa potrebbe mai accadere? Avete indovinato, l’Apocalisse, l’epidemia, la pandemia, la fine del mondo. Ma in cucina.

No, non si tratta della diffusione definitiva dell’E.Coli (le ultime sul batterio killer vorrebbero che i germogli di trigonella, di mostarda e di rucola che hanno causato l’infezione a Bordeaux siano di provenienza Italia), ma di un’epidemia che priva dell’olfatto e del gusto.

In pratica il supplizio di Tantalo rivisto in chiave moderna e farcito degli elementi di generi in perfetta contrapposizione per fare venire la sudarella allo spettatore in cerca di emozioni culinarie. Gastrofighetti, gastrofanatici, mangiatori di professione e in libera uscita, siete avvertiti. Perfect Sense vi priverà dei due sensi che giustificano l’anno di prenotazione da Davide Oldani, lo sdilinquimento sotto la Torre di Gennaro Esposito, i lacrimoni per la chiusura del Gambero Rosso di Fulvio Pierangelini che ancora non riuscite a trattenere.

Insomma, Signorini vi farà un baffo con la sua graticola umanitaria su cui manda i poveretti che non sono riusciti a confezionare un piatto decente in 12 minuti 12, il tempo giusto tra uno spot e l’altro. Perfect Sense è un “Foodpocalyptic romance drama”, spiega Bon Appetit, cioè una storia d’amore drammatica gastro-apocalittica.

Il fighissimo Ewan McGregor (Trainspotting e Moulin Rouge!) è Michael, chef carismatico (in pratica, l’Oldani scozzese) che fa nuovamente innamorare Susan (Eva Green, la femme fatale di The Dreamers), un’epidemiologa appena uscita da una storia finita male.

Già il connubio spadellatore-scienzata mette apprensione. Ma come nei migliori film catastrofici, ecco che sullo sfondo ti spunta l’epidemia che dalla Gran Bretagna arriva in Italia in sole 24 ore. E che per prima cosa attacca le emozioni. Va bene il sesso tra i fornelli, va bene il Grande Fratello degli chef, posso anche pensare che Alfonso Signorini farà conoscere il cibo meglio di una puntata di Superquark (e non sempre è così), ma mi dite voi che senso avrebbe mangiare senza annusare e gustare?

[Crediti: The Independent, davidemaggio.it, corriere.it, Dissapore, cineblog.it. Immagini: Getty Images, funweek]