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Arriva un nuovo festival food (e non solo), allora. A Verona, al Parco di San Giacomo in Borgo Roma dal 25 al 27 settembre e si chiama Morsegàr.
\n“Morsegàr è il nome in dialetto dell’atto di mordere. È stato pensato per dare una forte appartenenza al territorio e per l’interessante contrasto nell’accostamento della forma dialettale con l’immaginario comune della cucina moderna”, dice Matteo Fiorio, che di questo Verona Food Festival è il curatore.
\nCosa si fa a Morsegàr? Si mangia, anche, o soprattutto.
\nTradizionale, gourmet, vegetarian-vegano, tutto in versione street food.
\nCi saranno infatti una serie di food truck, apecar, birocci e carrettini, locali e non.
\nVengono ripresi i temi di Expo2015 – “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” – attraverso conferenze incontri dibattiti presentazioni che toccheranno un po’ tutto il mondo del food. Fra gli incontri segnaliamo (il programma completo del festival è sul sito)
\nE ci saranno dei laboratori di Orto Urbano e di conserve a cura del Movimento della decrescita felice, corsi di cucina con lo Chef Naturale Enrico Ceschi e con Nicole Scevaroli, show-cooking di Fabio Potenzano, chef televisivo (“Detto Fatto”), e di Marcello Ferrarini, chef gluten free, incontri sul “Passaggio verso il Biologico” (ovvero assistenza per le aziende che intendono intraprendere questo percorso) e su “Come leggere l’etichetta” con AgriLegal consulenze, e su “L’importanza delle Api” con l’Apiario sociale di Verona, all’interno del progetto Urban Bee, e ancora incontri e presentazioni sugli sprechi in cucina, degustazioni.
\nE concerti: Cactus Quillers, Bastard Sons of Covers, Veneto Contemporaneo (una rassegna itinerante di cantautori locali).
\nIl tutto ha l’aria senz’altro piuttosto foodie ma soprattutto decisamente interessante, con il suo mix di incontri e street food, di attenzione alle mode e alla consapevolezza: è la prima edizione, ma si presenta bene.
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“Morsegàr è il nome in dialetto dell’atto di mordere. È stato pensato per dare una forte appartenenza al territorio e per l’interessante contrasto nell’accostamento della forma dialettale con l’immaginario comune della cucina moderna”, dice Matteo Fiorio, che di questo Verona Food Festival è il curatore.
Cosa si fa a Morsegàr? Si mangia, anche, o soprattutto.
Tradizionale, gourmet, vegetarian-vegano, tutto in versione street food.
Ci saranno infatti una serie di food truck, apecar, birocci e carrettini, locali e non.
Vengono ripresi i temi di Expo2015 – “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” – attraverso conferenze incontri dibattiti presentazioni che toccheranno un po’ tutto il mondo del food. Fra gli incontri segnaliamo (il programma completo del festival è sul sito)
E ci saranno dei laboratori di Orto Urbano e di conserve a cura del Movimento della decrescita felice, corsi di cucina con lo Chef Naturale Enrico Ceschi e con Nicole Scevaroli, show-cooking di Fabio Potenzano, chef televisivo (“Detto Fatto”), e di Marcello Ferrarini, chef gluten free, incontri sul “Passaggio verso il Biologico” (ovvero assistenza per le aziende che intendono intraprendere questo percorso) e su “Come leggere l’etichetta” con AgriLegal consulenze, e su “L’importanza delle Api” con l’Apiario sociale di Verona, all’interno del progetto Urban Bee, e ancora incontri e presentazioni sugli sprechi in cucina, degustazioni.
E concerti: Cactus Quillers, Bastard Sons of Covers, Veneto Contemporaneo (una rassegna itinerante di cantautori locali).
Il tutto ha l’aria senz’altro piuttosto foodie ma soprattutto decisamente interessante, con il suo mix di incontri e street food, di attenzione alle mode e alla consapevolezza: è la prima edizione, ma si presenta bene.