mulino caputo farine per pizza, pane e dolci

Dieta e allarmismi: istruzioni per l’uso di vino, carne e dolci

mercoledì, 13 Gennaio 2016 di

svinando

tavola famiglia

Le ricerche su cibi e bevande a volte si contraddicono tra loro creando problemi al mercato e soprattutto generando allarmismi. Nessuno di voi potrà negare di aver o essersi posto la domanda “ma allora cosa possiamo mangiare?” alla nuova affermazione dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità che sta diventando il mio personale incubo.

Ho letto le 4 più importanti ricerche che hanno alimentato il dibattito pubblico e modificato le nostre diete. Ho messo insieme i pezzi del puzzle e cercato di capire come assumere ogni cibo che enti e organizzazioni ci hanno detto più volte di eliminare (anche quasi del tutto).

Ecco i 4 rapidi punti.

1. Carne rossa

carne rossa

Tormentone dell’ottobre 2015, la carne è stata inserita nella lista nera dell’International Agency for Research on Cancer dell’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Secondo loro mangiare una bistecca, una salsiccia, la pancetta, dei wurstel o gli hamburger significa trovarsi davanti a una potenziale causa del cancro. La ricerca, che prende le mosse da un accurato studio pubblicato a metà ottobre del 2015 dalla rivista Nature, è stata firmata da un gruppo internazionale di ricercatori inglesi, spagnoli, statunitensi, olandesi e di Hong Kong. Ciononostante da Oxford, pochi giorni dopo, era arrivato un contrordine: non solo la carne non sarebbe così dannosa, ma farebbe addirittura bene alla salute, dato che fornisce energia al cervello, contiene selenio e vitamina B12, fornisce carnosina e DHA, un grasso omega3 che aiuta lo sviluppo delle attività cognitive. Ricerche, in sostanza, che hanno scatenato talmente tanto il dibattito pubblico che anche il mercato ne ha risentito.

I rischi: potrebbe potenzialmente causare o contribuire alla formazione di un cancro. Vi basta?

Come è consigliabile assumere la carne: quantità e qualità fanno la differenza in un consumo consapevole: 70 grammi al giorno sarebbero ammessi. Anche se, almeno per i carnivori, non c’è nulla di meglio di una bella bistecca o di un grande hamburger. Così noi non ci siamo risparmiati: ci siamo rivolti alla macelleria-ristorante stella Michelin Damini, che ha stilato per noi e per voi un decalogo con 10 regole per mangiare la carne rossa. Qualche esempio? Mangiarla sempre fresca e una o due volte a settimana, informarsi sull’animale, scegliere un tipo di cottura sana, differenziare animale e taglio.

2. Burro e grassi saturi

pane e burro

Dopo decenni di pregiudizi, burro e grassi saturi non sarebbero da demonizzare più di tanto, in riferimento alle malattie cardiovascolari. L’assunto risale a settembre del 2015 e proviene da una ricerca canadese pubblicata sul British Medica Journal che ha incrociato i risultati di cinquanta studi osservazionali. Anche l’Independent aveva proclamato la rivincita di carne rossa, uovo e burro, in occasione del contrordine del Governo americano: i dipartimenti competenti, come quello della Salute e dei Servizi Umano e quello dell’Agricoltura, hanno ritrovato scarse evidenze sul collegamento tra grassi saturi e malattie cardiovascolari. “L’evidenza scientifica – conclude il report – non mostra una relazione significativa tra il colesterolo alimentare e quello sierico (del sangue). Non ci sono, dunque, rischi connessi all’eccessivo consumo di colesterolo”. Per loro il problema potrebbe essere negli zuccheri, di cui parleremo a breve.

I rischi: certo, la relazione tra colesterolo alimentare e quello del sangue non sarebbe significativa. Ma per molto tempo si è parlato di un ruolo nell’insorgenza di patologie cardiache e ictus, diabete di tipo 2.

Come è consigliabile assumere grassi saturi: i dati, per una lettura più corretta, erano stati fatti interpretare da Andrea Poli, presidente di Nutrition Foundation of Italy. “Questo non significa che possiamo mangiare tutto il burro che vogliamo, perché gli effetti positivi sulla salute sono sempre prodotti da acidi grassi insaturi, ma possiamo frenarci un po’ meno sui saturi, specialmente su latte e formaggi”.

3. Zuccheri

merendine

Eccoci qua. Peccati di gola o piccoli vizi maledetti (lo sapete oppure no che le sostanze zuccherine creano una sorta di assuefazione?), gli zuccheri vengono frequentemente attaccati da nutrizionisti, dietologi, medici e ricercatori. Questo perché la nostra dieta è troppo ricca di zuccheri, dicono. Anche il Public Healt of England, il Ministero della Salute inglese, ha lanciato una campagna (con tanto di app) per sensibilizzare genitori e bambini sulla corretta assunzione degli zuccheri. Alla base di Change4Life, questo il nome dell’iniziativa, ci sono i dati sconcertanti di Netmums, che lavora a stretto contatto col PHE: i bambini 4 a 10 di età mangiano e bevono tanti zuccheri quanto è il peso corporeo medio di un bambino di 5 anni: 22 chilogrammi. L’Oms ha infine proposto di ridurre l’apporto massimo calorico proveniente dagli zuccheri aggiunti dal 10 al 5%.

I rischi: rapido incremento della glicemia, dei livelli di insulina nel sangue e obesità, con tutto ciò che ne consegue.

Come è consigliabile assumere gli zuccheri: è necessario far distinzione tra gli zuccheri aggiunti e quelli naturalmente presenti negli alimenti. Quindi: la quantità di saccarosio, fruttosio e glucosio della frutta e il lattosio nel latte sono differenti da quelli contenuti in bevande, merendine, snack dolci e salati. In definitiva: non necessariamente dovete dire addio a un ovetto Kinder piuttosto che alla Coca-Cola, ma non abusarne e limitarne l’uso è un passo avanti verso un regime alimentare più sano e uno stato di salute migliore.

4. Vino

bottiglia vino

Durato dieci anni, uno studio del 2014 dell’Oms sentenzia che bere un bicchiere di vino al giorno farebbe bene. Anzi, sarebbe ancora meglio berne un’intera bottiglia al giorno. L’esperto di alcol dell’Oms, Kari Poikolainen, spiega che al corpo umano fa male superare le 13 unità al giorno. Ma una bottiglia di vino ne contiene (solo) 10. “Stando alle prove – spiega – berne moderatamente è meglio che essere astemi”.

Di parere contrario, Julia Manning di 2020Health, ha dichiarato al Daily Mail che la ricerca non è altro che “un inutile contributo per il dibattito”. Ha aggiunto che la ricerca “fa grandi affermazioni, per le quali però non ci sono prove. L’alcol – ribadisce – è una tossina, e i rischi superano i benefici”. Lo ha riportato anche il Telegraph, con un report firmato da Sally Davies, capo dei servizi medici inglesi, secondo cui quella del bicchiere di vino al giorno che “toglie il medico di torno” sarebbe solo una vecchia leggenda senza fondamento.

alcol cancro vino

I rischi: la Davies ha spiegato che “ogni anno 20 mila persone si ammalano di cancro come conseguenza dell’alcol”, ma parla anche di altri rischi legati al consumo eccessivo del vino e degli alcolici in generale, come diabete e obesità.

Come è consigliabile assumere vino: il consiglio della Davies è di “bere una tazza di , riservando il vino alle occasioni speciali”. Ciononostante sappiamo che restando sotto le 13/14 unità alcoliche a settimana (parliamo all’incirca di 7 calici, non colmi, di vino) i rischi sono bassi. Per i più scettici a bere un calice di vino al giorno: sappiate che per alcuni scienziati l’astensione per due giorni può essere un modo per le cellule del fegato di rigenerarsi.

Il segreto di tutto, alla fin fine, è limitarsi nell’assunzione di qualsiasi alimento, non esagerare, non eliminare alcun cibo e ricercare la qualità in tutto.

O almeno speriamo in attesa che qualcuno ci dica una volta per tutte se il carbone vegetale fa male oppure no. Giusto?

[Link: HuffingtonPostQuotidiano Sanità, Telegraph. Immagini: EurobisInformasubito.]