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Roma. Cacio e pepe, amatriciana e piatti primaverili al nuovo Oste della Bon’Ora

mercoledì, 23 Marzo 2016 di

Oste della Bon'Ora

L’Oste della Bon’Ora, a Grottaferrata, nel cuore dei Castelli Romani, dopo l’esperienza a Expo (31 mila piatti di cacio pepe, il piatto più venduto dell’intera manifestazione), riapre dopo un periodo di ristrutturazione e presenta il menu primaverile.

Quarantacinque giorni in cui Massimo Pulicati e Maria Luisa Zaia non solo hanno messo a punto i piatti della nuova stagione, con prodotti genuini e cucina romana presentata in chiave leggera, tendente al gourmet.

Attenzione è stata data anche al comfort e all’accoglienza, con una sala più grande, luminosa e calda, un paio di salette più intime – di cui una totalmente rivestita in legno e con libri alle pareti – e una zona esterna che sarà inaugurata con la bella stagione.

tarocchi oste della bon'nora

Il tutto a tema tarocchi: d’altronde l’Oste è anche un esperto di yoga e meditazione, oltre che un grande appassionato di esoterismo.

amouse bouche oste della bon'ora

La cena di presentazione, dedicata ai nuovi piatti del menu, è cominciata con amouse bouche di cacio e pepe. Gustosa e saporita.

L'Oste della Bon'Ora _ tartare

Buona la tartare di manzo della Granda con insalatina croccante di carciofi e scaglie di grana.

Carcotto Oste della Bon'Ora

Il carcotto, la punta di vitello porchettato nel vino cotto, è presentato semplicemente su un letto d’insalata e mi ricorda d’essere ai Castelli.

crema di piselli Oste della Bon'Ora

Apprezzata dagli ospiti in sala la crema di piselli con crudo di gamberi al gomasio, “ma non sono i piselli che volevo io”, replica Massimo, spiegando che per i piselli migliori bisognerà attendere ancora qualche giorno.

ravioli coda

Stupisce il raviolo alla coda. Erano (solo) tre, ma ne avrei mangiati una vagonata. Profumato, saporito e della giusta consistenza. Tocco magico, al solito, la polvere di cacao. D’obbligo la scarpetta che ha fatto riconsegnare in cucina piatti pulitissimi.

Amatriciana Oste della Bon'Ora

Buona e saporita l’amatriciana in cornucopia. Istruzioni non pervenuta sulla cornucopia: l’avremmo dovuta spezzettare sopra o mangiare così come veniva?

Filetto di maiale laccato Oste della Bon'Ora

Filetto di maiale laccato all’aceto balsamico con crema di latte acida. Carne leggermente asciutta, ma un mio commensale ha giurato di averlo assaggiato migliore e morbidissimo due giorni prima.

Fegatello Oste della Bon'Ora

Fegatello in salsa di legatura brutto da vedere e fotografare. Forse dal sapore troppo pungente, ma c’è a chi piace così.

trippa Oste della Bon'Ora

Non eccelle la trippa alla romana, ma il suo sughetto è un ben di Dio per una scarpetta bis.

Non sembra una cheesecake Oste della Bon'Ora

Ci si aspetterebbe di trovare ciambelline al vino o al massimo un tiramisù. E invece c’è una cheesecake: deliziosa. Morbida la crema, con tutti i sapori al posto giusto. Per un momento ho pensato se un’osteria, seppur contemporanea, sia il posto giusto dove mangiare una cheesecake.

colle dei marmiVino Oste della Bon'Ora

Il tutto accompagnato dai vini dell’Azienda Agricola Le Rose di Aldo Piccarreta.

Ma veniamo a noi e vediamo quali sono i nuovi menu di primavera.

La Tradizione:
Trippa
Amatriciana in cornucopia
Fegatelli di maiale in salsa d’alloro
Macedonia di frutta fresca al maraschino
30 € (vini esclusi)

Menu dell’Alleanza:
Tagliere di presidi di formaggi e salumi
Burro e alici con colatura di alici e pane croccante
Straccetti della Granda alle erbe aromatiche
Zuppa inglese con Giglietto di Palestrina
40 € (vini esclusi)

arredamento oste della bon'ora

Nella carta ci sono la tartare di cui sopra (14 €), la crema di piselli con crudo di gamberi (12 €), la trota salmonata marinata agli agrumi con velo di bieda (14 €), carcotto (10 €) e patate e bollito della Granda (10 €).

Tra i primi ci sono il raviolo di coda (13 €), gli gnocchi al pomodoro fresco (12 €), le fettuccine con asparagi, uovo marinato, scaglie di pecorino e pepe nero (13 €), il tonnarello al ragù di agnello e carciofi fritti (14 €) e la calamarata con cipolle e zafferano (12 €), ma i classici romani sono sempre disponibili.

Verdure di stagione: misticanza con mela annurca e mandorle e patate di Avezzano fanno da contorno a stinco di maiale (15 €), costata di manzo della Granda (40 € al kg), quaglia in salsa di birra Vestmalle.

Golosi i dolci, tra cui crema al cioccolato e rum con sorbetto, mele e zenzero (8 €) e cannolo di ananas con mousse di ricotta, menta e liquirizia (7 €).

Allora, siete ispirati da qualche piatto per cui secondo voi vale la pena arrivare fino ai Castelli Romani in questi giorni di Pasqua?

L’Oste della Bon’Ora. Viale Vittorio Veneto, 133. Grottaferrata (Roma). Tel. +39 06 941 3778

[Immagini: Valentina Lupia, Oste della Bon’Ora]