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Milano. Il mondo sorprendente della cucina cinese di Maoji sui Navigli

martedì, 13 Febbraio 2018 di

Hunan è un termine conosciuto a Milano, da quando, ai margini di NoLo (la zona a Nord di piazzale Loreto), ha aperto Mao Hunan, fortunato locale di cucina regionale cinese che da via Porpora (dove ha conservato la precedente insegna Gelateria) si sta rapidamente espandendo: prima Maoji in piazza Aspromonte, ora Mini Maoji Navigli, sul Naviglio Pavese, a pochi passi dalla Darsena (per ora l’insegna non è particolarmente evidente, diciamo). 

Hunan è la regione della Cina da cui proveniva Mao Zedong. Già. Mi chiedo se sia il caso di fare una piccola digressione storica: Mao Zedong, o Tse-tung, /pronuncia/, rivoluzionario politico filosofo, nato a Shaoshan, appunto nello Hunan, Cina centro-meridionale; il nome vuol dire “a sud del lago”. Ma è meglio che mi fermi qui, mi sa.

Se Mao Hunan si è concentrato sulla cucina regionale dell’Hunan (“sorprendente”, per rubare una definizione al solitamente più imperturbabile Valerio Massimo Visintin), Maoji è più orientato sullo street food, e Maoji Navigli su bao, spiedini, ravioli e poco altro – sempre in dimensione street food.

I bao, panini cotti a vapore, aperti a metà e farciti, sono una decina: maiale sfilacciato,granella di nocciole, salsa agrodolce ed erba cipollina: è il Bao Maoji, 3,50 €, il loro piatto più richiesto; e poi manzo sfilacciato, baccalà mantecato, pollo fritto, anatra arrosto, polpette di gamberi, tofu, melanzane alla piastra, pancetta brasata.

Io mi sono lasciato convincere dal Bao Trippa, con trippa brasata e un fumetto di spezie: notevole, saporito, buonissimo. Costa 4 €; gli altri bao arrivano a 5,50 (anatra) / 6 (baccalà) euro.

Non ho assaggiato gli spiedini (di maiale, 1 €; agnello, 1,50 €; manzo, 1,50 €), né il pollo alle 8 spezie  (4 €), il tofu della casa. 4,50 €, le melanzane alla piastra, 2,50 €, o le patatine rustiche (4 €). Ma ho preso gli involtini di gamberi (anch’essi 4 €), che son sempre buoni.

E sono passato subito ai ravioli: ce ne sono di 4 tipi, i soliti – io ho preso i ravioli di anatra –, tutti a 4 €. Buoni, molto, pasta sottile, un buon ripieno.

Il format “Mao” è stato pensato da tre ragazzi, una cinese fiorentina, Angela, una cinese milanese dell’Hunan, Jenny, e un italiano meridionale milanese, Marco, che ha incontrato Jenny nello Hunan. A ribadire il momnento felice della ristorazione etnica, e segnatamente cinese, e ancor più marcatamente dell’imprenditoria ristorativa (specie giovanile) che vede un fiorire di locali originali, con una cucina interessante, attenta ai prodotti, alla tradizione ma anche alla contemporaneità, dalla Ravioleria Sarpi a Ya Hò, a BaoBing, a Bao House.

Da assaggiare tutti, e ripetutamente.

Mini Maoji Navigli. Alzaia Naviglio Pavese. 20143 Milano. Tel. +39  3334318157.

 

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.