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Milano. La Ravioleria Sarpi, nuovo street food che convince per qualità e prezzo

martedì, 26 Gennaio 2016 di
ravioleria Sarpi Milano

Un nuovo nato – da poche settimane – in via Paolo Sarpi: uno street food cinese, La Ravioleria Sarpi.

Via Sarpi è il cuore della cosiddetta “Chinatown” milanese: una zona in cui la percentuale di popolazione di origine cinese è particolarmente alta (anche se ormai sono in molti ad avere un accento a metà fra il milanese e il brianzolo). E consequenzialmente è piena di ristoranti e trattorie etnici, che nel corso degli anni si sono per così dire “raffinati”, perdendo quell’aria un po’ scostante e “separatista” (io sono un ristorante cinese e dò da mangiare solo a noi cinesi…). Ecco così che molti locali si sono rinnovati, tinte chiare alle pareti, banconi scintillanti, un’illuminazione che non si basa più su quei neon che davano un’aria livida anche alla salsa di soia.

Il tutto si inserisce in una ristrutturazione complessiva dell’area, pedonalizzata ormai da qualche anno, che ha visto peraltro anche l’apertura di numerosi locali e ristoranti, accanto ad alcune botteghe storiche. Vi abbiamo già parlato dell’hamburgeria Mu, di Corey Soul Kitchen; da poche settimane ha aperto una sua filiale la Pasticceria Martesana.

Ma torniamo alla Ravioleria. Sempre nel mood minimale imperante in città, qui non c’è nemmeno il locale: solo la cucina, aperta su un mezzo metro di spazio per il cliente – subito oltre, la strada. Un locale di street food nel senso più letterale del termine.

Lo dice il nome: qui, si fanno – quasi solo – ravioli. Preparati veramente al momento: il locale è la cucina, ed è tutto a vista: la cassa, la signora che compone i ravioli, lo chef alla piastra – e subito dietro, il reparto cottura dei ravioli.  Così a vista che c’è sempre qualcuno a osservare le preparazioni. 

La piastra serve per preparare una specie di crêpe molto imbottita, fatta con farina bianca bio 0 e farina integrale e farcita con un misto di carne di manzo piemontese e di maiale, porro, uovo, coriandolo, una frittella di acqua e farina, un po’ di salsa a scelta più o meno piccante, avvolta e ripiegata a parallelepipedo. A 4,50 €. Ne esiste anche una versione vegetariana (3,50 €).

ravioli

I ravioli invece sono di manzo e porro o di maiale e verza: fatti lì davanti, buttati in acqua (6′) e consumati. Costano 2,50 € (4 pezzi) e si possono, anzi, si devono mangiare direttamente lì su strada, come la crêpe; ma si possono anche portare e casa (4,50 € per 8 pezzi) e cucinarseli. Basta fare attenzione durante il trasporto: è facile che si attacchino, se vengono sballottati, e sarebbe un peccato.

Perché sono proprio buoni. Sarà che io amo qualsiasi cosa venga avvolta nella pasta e comunque cucinata – ma in realtà son fatti bene, e soprattutto con ingredienti ottimi. Tutti i fornitori sono stati selezionati con cura,: le carni, bio, sono a metri 0, ovvero vengono dalla Macelleria Sirtori, la vetrina lì di fianco, una Bottega Storica di Milano, aperta nel 1931; le farine del Mulino Sobrino; i prodotti delle Cascine Orsine; i porri vengono da Cervere, nel Cuneese; e così via.

In menù anche una tempura mista, ovvero verdure di stagione e gamberoni decongelati, a 4 €; birre Kirin e Menabrea a 3 €, acqua, bibite.

Si sta avvicinando l’ora della pausa pranzo: ci vediamo lì?

La Ravioleria Sarpi. Via Paolo Sarpi, 27. 20154 Milano. Tel +39 3318870596.

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.