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Roma. Da Bosco al Pigneto il tartufo ha prezzi umani ma scordatevi il bianco

mercoledì, 16 Maggio 2018 di

Bosco, un piccolo locale al Pigneto a Roma di circa 40 mq, ha aperto in sordina e vuole diventare il punto di riferimento per gli amanti del tartufo in versione “street kitchen”. Arredamento essenziale, tutto legno e i controsoffitti di rami e foglie, che fanno pensare di trovarsi in mezzo al bosco.

Pochi tavoli, per un totale di 20 sedute, e il menù scritto su una grande lavagna. Poche portate, divise tra sfizi, crostoni, speciali e delicatezze, sono per tutti i gusti e scuole di pensiero, da onnivori ai vegani.

Il protagonista è il tartufo che arriva dall’Abruzzo nella capitale. Per scelta del titolare Guido Liberti non trovate il pregiato tartufo bianco né il classico tagliolino: nella sua cucina usa le varietà meno conosciute del tartufo, ma non per questo meno gustose.

Bosco Officine del tartufo è stato ideato per avvicinare le persone al consumo di  un prodotto considerato “di lusso”, servito in versioni più easy. Il primo “street truffle” italiano vuole essere il più ecosostenibile possibile, per questo qui si usano piatti, posate e tovaglioli biodegradabili, come giusto che sia nel bosco.

Da grande amante del tartufo, sono andata ad assaggiare il menù di Bosco e ora so dove soddisfare le mie voglie con gusto a poco prezzo.

Inizio con gli sfizi: Pinocchia sono le fette di granoturco grigliato con burro e sale affumicato al pino e camomilla. Semplice, ma estremamente goloso (5 €).

Bosquito sono i mini tacos con ragù di cervo e tartufo. Il cervo ha un sapore forte, ma si fonde bene con gli aromi del tartufo (7 €).

Sherwood è un antipasto più classico, con una selezione di formaggi bio al tartufo e salumi, con accanto una caponatina e pane carasau. Per chi vuole andare sul sicuro (7,50 €).

Tutti i crostoni sono golosi, ma il migliore è indubbiamente Coccodè, con crema di patate, uovo pochet e il tartufo (7,50 €).

Non da meno è Brutto Anatroccolo, con crema di ricotta, cubetti di anatra affumicata e tartufo (8,50 €).

Clorofilla è un crostone adatto ai vegani: crema di asparagi, pomodori secchi e mandorle tostate e tritate (7 €).

Avete mai mangiato un hamburger crudo? Tratturo è un burger-tartare di manzo con stracciatella al tartufo e verdure di accompagnamento. La carne è tagliata a mano (11 €).

Muschi e bovini è un piatto molto bello da vedere, ma anche buono da mangiare. È composto da fette di roastbeef e spugne verdi fatte di pan di spagna salato e maionese al tartufo (10 €).

Non manca un piatto veg nella sezione degli speciali: Durame, burrito di riso con gli asparagi, pesto di rapa rossa e verdure di accompagnamento. Molto colorato, attira la vista, ma è il meno convincente di tutti (8 €).

Ci sono anche un paio di piatti di verdura: Pigneto, caponata di melanzane con pomodorini, pinoli e germogli (4 €).

Sempreverde, immagino si rifesca alla classicità del piatto: la panzanella toscana non passerà mai di moda. I cubetti di pane croccante con i pomodori e cetrioli sono sempre piacevoli da sgranocchiare (4 €).

I dolci “delicatezze” sono tre e sono piccolini (tutti a 3,50 €). Germogli è un vasetto colmo di “terra” di pandistelle che nasconde la crema di ricotta e frutti di bosco: sapori che riportano nell’infanzia.

Gola e Slavina sono preparati dal vicino Gelati San Lorenzo seguendo le ricette dello chef Guido Liberti. Il primo è un cremino di pistacchio di Bronte con cioccolato bianco, il secondo è un mini panino con la stracciatella racchiusa tra due biscotti Gentilini e cioccolato fondente. Golosi e piccoli quanto basta per finire il pasto in dolcezza senza sentirsi in colpa.

E voi quanto amate il tartufo?

Bosco Officine del tartufo. Via Macerata 8c, Roma. Tel. +39 06 701 8134

 

Di Giulia Nekorkina

Moscovita di nascita, romana da 25 anni, Rossa di Sera da 10 anni, innamorata della vita, appassionata di bollicine, adora cucinare e mangiare. Il miglior museo è un mercato, il miglior regalo è un viaggio.