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Sardegna. 3 ristoranti dove i Sardi amano mangiare

mercoledì, 26 Settembre 2018 di

Dicono sempre “Chiedi a chi vive lì. Fatti portare da loro”.

E noi così facciamo. Ecco quindi 3 ristoranti della Sardegna testati in questi mesi che potete godervi se andrete sull’isola per vacanza o per lavoro.

Non spenderete né una miseria – non sono per tutti i giorni – né una fortuna.

1. Sa Piola e gli spaghetti al cannonau

Cagliari. Nel cuore storico della città, in un vicolo a un passo dalla movida di piazza Yenne, c’è “Sa Piola”. Che significa “trattoria” non solo in piemontese a quanto pare, come l’articolo “Sa” certifica.

Ricercatamente rustica nell’arredo, ha una cucina creativa, su base e materia prima sarda.

Memorabili, nella nostra cena, gli spaghetti cotti nel cannonau e conditi con pomodoro camona e una morbida grattugiata di caprino fresco (15 €).

O la pancia di maiale glassata al mirto. Per non dire del polpo arrosto profumato all’aglio con casizolu e casuaxedu (16 €), a smentire ancora una volta quelli che vi dicono “pesce e formaggio non si può”.

Sa Piola. Vico Santa Margherita, 3. Cagliari. Tel +39 070.6404245

2. Da Nicolo per un tonno che vi scioglierà

Carloforte, fronte mare. Luigi, Nicolo, Antonello Pomata sono stati e sono, in linea cronologica, un’istituzione. Trasudano saper fare – e savoir-faire – parlandovi in dialetto tabarchino, che suona genovese (a tutti, fuorché ai genovesi di Genova) e offrendovi il tesoro della loro isola: il tonno rosso. Che vi si scioglie in bocca, che vi fa sciogliere. E non solo durante l’appuntamento annuale del Girotonno.

Noi l’abbiamo provato nelle linguine alla Nicolo (tonno sott’olio, capperi, olive, pecorino e scorza di limone) “in carta dal 1973” (16 €); nel fior fiore di tonno rosso in manto di erbe aromatiche con caviale di melanzane, pomodorini e salsa all’acqua di mare; nel reale di tonno rosso speziato con patate, scalogno cotto nel sale (sbalorditivo) e salsa orientale entrambi (l’uno e l’altro 22 €); bevendo un cannonau vinificato in bianco, Domina Lunae della Cantina Oliena.

Da Nicolo. Corso Cavour, 32. Carloforte (Cagliari). Tel. +39 0781.854048

3. Sa Pischera e il pescato di laguna

Cabras. Dove la cartina geografica diventa un groviglio di stagni, lì trovate la Pischera, ristorante dei pescatori della laguna di Cabras che si sono organizzati sia per l’ittiturismo sia per pranzi e cene di solo pesce, adatti a un appetito vasto come il mare. Non contate le portate.

Il nostro pranzo per numerosi convitati, iniziato con antipasti di piccole dimensioni come la mousse di bottarga e il muggine protagonista, non solo nella burrida, si è stabilizzato su vassoi di pasta e molluschi e trionfali pesci al forno. Potete provare la vostra balentìa anche sui dolci, se ancora avete posto.

Spenderete al massimo 35 €.

Sa Pischera e mar ‘e Pontis. Strada Provinciale 6, direzione S. Giovanni di Sinis Km 1,200. Cabras (Oristano). Tel +39 335.7497626

Tornare alla Paillote di Calamosca

A onor del vero, siamo tornati anche in posti in cui avevamo mangiato bene due anni fa. In particolare, alla Paillote di Calamosca e da Lenin a Tortolì, ritrovando rispettivamente la stessa raffinatezza e la stessa freschezza, anche se Yuri a Tortolì ha razionalizzato gli antipasti, prima innumerevoli e ora più misurati, a favore delle altre proposte in carta.

Anche voi siete di quelli che tornano dove sono già stati?

[Immagini: iPhone di Daniela; Consorzio Pontis per foto antipasti Sa Pischera]

Di Daniela Ferrando

Milanese, trent’anni di copywriting e comunicazione aziendale. Le piace che il cibo abbia le parole che merita: è cultura. Parlando molto e mangiando poco, non si applica nel suo caso il “parla come mangi”.