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9 Novembre 2018 Aggiornato il 7 Marzo 2024 alle ore 16:04

Recensione della pizzeria Pizzium a Roma in via Piave

Facile comprendere il mood di Pizzium, la pizzeria aperta in via Piave a Roma con un'ampia vetrina su strada, che sembra un angolo di Napoli. Tra
Recensione della pizzeria Pizzium a Roma in via Piave

Facile comprendere il mood di Pizzium, la pizzeria aperta in via Piave a Roma con un’ampia vetrina su strada, che sembra un angolo di Napoli.

Tra maioliche colorate, arredamento minimalista dai colori tenui e chiari riferimenti alla capitale della pizza, si ha la sensazione di ritrovarsi al tavolo di un locale partenopeo, anche se Pizzium nasce a Milano e nella classifica di Scatti di Gusto occupa un rassicurante settimo posto.

Non potevamo aspettarci se non un menu in cui mozzarella di bufala, treccia, provola di Agerola e altri “evergreen” della tradizione culinaria campana rivestono un peso preponderante, sebbene affiancati da prodotti enogastronomici e abbinamenti presi a prestito dalla cucina nazionale.

Ed ecco allora un’offerta articolata volutamente tra pizze “classiche” e “regionali”: dal Piemonte alla Calabria, dal Trentino alla Sicilia, passando per l’Abruzzo, la proposta di pizze e antipasti diventa un piacevole viaggio tra DOP, IGP e altri pilastri della dieta mediterranea.

Tra questi, colpisce l’attenzione riservata all’olio extravergine di oliva (non banale la selezione), che troviamo infatti chiaramente specificato in carta (Tenute Pietragliate di Giulio D’Alì) e portato prontamente in tavola in caso di richiesta, sebbene siamo costretti a segnalare l’assenza di bottiglie antirabocco. Si tratta sicuramente di una svista, rassicurati dall’assaggio dell’olio stesso, che conferma la corrispondenza tra il contenuto e l’etichetta presentata al cliente (Dimolfetta Frantoiani, Puglia).

La pizza (assaggio d’obbligo, la Campania, con provola di Agerola, salsiccia e friarielli freschi a 10 €, la Margherita costa 7 €) è una riuscita interpretazione dello stile napoletano, giustamente morbida al morso, dal cornicione sufficientemente alveolato, anche se la cottura – forse un pò aggressiva e non da manuale – copre i pregi di un impasto studiato ad hoc, con l’impiego di tre differenti “OO” e una lunga maturazione (di almeno 24 ore) sia a temperatura ambiente sia controllata.

Buona nel complesso, si riesce a finirla senza difficoltà, da sola o in abbinamento a una bottiglia di vino (scelta tra le poche presenti), una birra alla spina o alla Birrium, la birra a marchio realizzata in collaborazione con il birrificio Opera, non filtrata né pastorizzata (6 €).

Gli antipasti sono un’esaltazione alla tradizione italiana più autentica, spaziando dalla bruschetta (in differenti versioni “regionali”) alla focaccia calda in abbinamento a salumi d’Italia, passando per la frisella.

Allo stesso modo, la lista delle coccole finali propone i must dei dolci nazionali: babà, cannolo siciliano, tiramisù, torta sorrentina, con l’unica intrusione della cheesecake e di qualche interpretazione più creativa dello chef che cambia giornalmente in base alla stagionalità della materia prima. Il tiramisù, di onesta fattura, è una piacevole conclusione dell’esperienza (5 €).

Prezzi nella norma per una pizzeria della Capitale, sebbene con la nota dolente del coperto (2 €) che disturba il conto finale.

Pizzium. Via Piave, 9. Roma. Tel. +39 06.42010652

[Immagini: Manuela Mancino, Pizzium Facebook]

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