mulino caputo farine per pizza, pane e dolci

Assaggiare la nuova pizza delle Parùle a Vada sulla Costa degli Etruschi

giovedì, 18 Luglio 2019 di

Etruschi e Parùle: si direbbero due mondi misteriosi. Quelli del territorio delle necropoli etrusche e per noi viaggiatori del terzo millennio la costa che da Baratti e Populonia si allunga sino a Livorno. La Maremma Livornese è questa, ricca di eccellenti vini – il Bolgheri Doc che racchiude la perla Sassicaia – e di storia.

Ma anche, fatto che potremmo ritenere inconsueto se non misterioso, di pizza.

E misteriosa è questa Parùle che vorrebbe accarezzarti l’orecchio con il suono più prossimo di parole. Ma non è il suo vero significato. Mistero, ma non per i napoletani: in dialetto antico indica gli orti, quelli che nella terra del Vesuvio erano il banco di approvvigionamento della capitale del regno borbonico.

E che oggi indicano in maniera quasi prepotente pizza e pizzeria.

Due mondi che si avvicinano a Vada, capitale toscana della pizza per tre giorni di Festival che saranno una gustosa anteprima a chilometri di distanza dalla madrepatria della pizza.

Le Parùle, come sanno i lettori di Scatti di Gusto, è chiusa per un profondo rinnovamento che la sovvertirà completamente grazie a un nuovo layout opera di Marco Falconio e a una filosofia di pizza che si avvicinerà a quella di Pignalosa Pizzeria, la migliore pizzeria di Salerno per la nostra recente classifica.

Per questa seconda edizione del Vada Pizza Festival, gli organizzatori in collaborazione con Scatti di Gusto continuano sulla linea della tradizione napoletana e della contaminazione in loco.

Di scena dal 26 al 28 luglio è la squadra della pizzeria Le Parùle di Ercolano capitanata da Giuseppe Pignalosa. Ai forni elettrici Neapolis ci saranno Domenico Di Donna, Fabio Fiola, Francesco Gentile, Filippo Montella, Leopoldo Pignalosa e il giovane astro nascente Alessandro Esposito che a settembre entrerà nella squadra della nuova Parùle.

Antichità che diventano contemporanee sotto il segno dello spicchio di cibo tra i più amati al mondo.

Per questo strano gioco di luoghi misteriosi e parole sconosciute, i partecipanti al Vada Pizza Festival potranno assaggiare in anteprima la pizza che albergherà nella nuova Parùle quando riaprirà a settembre.

“Abbiamo accettato ben volentieri questo invito di Scatti di Gusto a portare il messaggio della pizza napoletana in Toscana e far assaggiare un’interpretazione verace di un classico della nostra terra”, spiega Giuseppe Pignalosa. “Mi chiamano il pizzaiolo dei Due Golfi, cioè quello di Napoli che guardiamo dalle Parùle e quello di Salerno racchiuso tra le costiere Amalfitana e Cilentana su cui siamo affacciati con Pignalosa Pizzeria, e aggiungere un altro tratto di costa così conosciuto come quello di Vada mi è sembrata una bella occasione”.

La pizza è un’interpretazione pop della pizza elaborata da Giuseppe Pignalosa nella pizzeria di Salerno a partire dall’impasto. Idratazione più contenuta, ma sempre scuola Canotto, cioè la pizza napoletana contemporanea ad alta alveolatura (da non confondere con i gommoni dopati a suon di miglioratori) e il suo personale velo di crunch che ha conquistato moltissimi estimatori anche tra i più tenaci seguaci della scuola tradizionale.

Le farine utilizzate sono la Blu e la Tipo 1 Mulino Caputo che saranno accompagnate dal Fiordilatte Latteria Sorrentina e dai pomodori Ciao.

Una composizione che ovviamente apre la strada alla regina delle pizze, la Margherita.

A farle compagnia, un altro classico: la Marinara.

E poi la pizza speciale che lega Vada, Ercolano e Salerno. La pizza Mediterranea.

Fresca e profumata, questa pizza racconta l’estate attraverso colori e sapori. La prepariamo con fior di latte 100% latte della Campania, pomodori datterini rossi e gialli, pesto di basilico e olio extravergine di oliva DOP.

Le sorprese non finiscono qui.

Restate sintonizzati su Vada Pizza Festival e sulle nostre pagine per scoprire quanto è buona la pizza in Toscana sulla Costa degli Etruschi.

[Immagini: Vincenzo Pagano/Scatti di Gusto, Luca Managlia, Domenico Catapano]