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5 cose da assaggiare a Milano Golosa

domenica, 13 Ottobre 2019 di

Anche quest’anno i Frigoriferi Milanesi ospitano Milano Golosa, rassegna-mercato gastroalimentare che apre l’autunno-food meneghino (l’autunno-wine è già stato aperto con una serie di manifestazioni).

Quest’anno, Milano Golosa presenta due grandi novità: un padiglione dedicato alla gastronomia asiatica, con due importanti realtà ristorative, Mu DimSum e Maido, e un parterre di artigiani e produttori rinnovato in larga parte. 

Primo anno del padiglione Asian Taste, dicevamo, organizzato con No Mayo di Maria Pranzo, la prima guida ai ristoranti asiatici in Italia. Con qualche problema di logistica, è dall’altra parte del cortile rispetto all’ex-Palazzo del Ghiaccio in cui si svolge Milano Golosa, in un’ala del complesso con grandi spazi ma con troppo pochi espositori. Una dozzina o poco più, con la postazione di Radio Food messa lì in un angolo, un po’ incongruamente.

Fila alle postazioni dei due ristoranti, Mu Dim Sum con il suo menu di bao, e Maido con i suoi okonomiyaki, e molta gente anche a seguire le masterclass di cucina asiatica. Per essere il primo anno, comunque, è un inizio promettente: la ristorazione e i prodotti asiatici di qualità sono una realtà sempre più importante.

A Milano Golosa vera e propria, invece, un sacco di produttori e di artigiani nuovi, da approfondire. Rinnovamento opportuno, da un certo punto di vista: il trovare tutti gli anni gli stessi prodotti, con lo stand nella stessa posizione, era una piacevole certezza, ma si perdeva un po’ il senso della scoperta.

1. I cioccolati di Adelia di Fant

L’azienda Adelia di Fant viene da San Daniele del Friuli, ma non fa prosciutti, e nemmeno fette di prosciutto ricoperte di cioccolato: solo “Cioccolato, distillati e altre passioni”. Sono partiti dai distillati, e hanno allargato la produzione. Bellissimi i cioccolatini e le tavolette, impreziositi da fiori, frutti, e delicati disegni colorati. E anche buoni. Particolari, come si dice, le Gubanine di cioccolato, ovvero cioccolatini la cui farcitura è costituita dal ripieno della gubana, dolce tipico friulano.

2. Il capocollo e il filetto lardellato di Santoro

Lo so, il capocollo non è una novità, e quello del Salumificio Santoro è un classico. Ma non è un buon motivo per non citare questo salumificio d’eccellenza della Puglia, anche considerando che quest’anno alla famiglia di insaccati si è aggiunto un Filetto lardellato della Linea Puro, senza conservanti. Una bontà: dopo ripetuti assaggi, non sono riuscito a decidere se è meglio questo o il capocollo. Meglio tutti e due.

3. Bifulco

Fra le novità, una particolarmente interessante è Bifulco – anche perché se ne è parlato spesso su Scatti di Gusto. Di recente, abbiamo anche chiesto a Luciano Bifulco un parere sullo chef turco Salt Bae e sulla sua bistecca da 650 €.
Così, sono riuscito ad assaggiare i suoi sughi confezionati, Il Mio Ragù Napoletano, Come un Tonno e La Mia Genovese, buonissimi anche appena tirati fuori dal vaso. 
Tornerò a prenderne un paio, assieme magari a uno di quei bei pezzi di carne esposti nel banco frigo. 

4. Le donne e i pomodori di Masseria Dauna

Questi pomodori “sartoriali”, ovvero questa serie di conserve di pomodoro, di Masseria Dauna, vengono preparate a Lucera (Foggia) da questa azienda di sole donne. Interessante, sia la femminilità del lavoro, con tutte le difficoltà del caso (compreso il timore delle donne stesse di fronte al doversi impegnare in prima persona anche nelle attività ritenute prettamente maschili), sia la produzione di conserve Spaccatelle di PomodoroPassata di Pomodoro e Pomodori Pelati a mano, che – forse inutile sottolinearlo – sanno davvero di pomodoro.

5. Le nuove pepite di Bonduelle per la ristorazione

Bonduelle propone un nuovo prodotto per la ristorazione, le Pepite, in tre versioni: di lenticchie rosse e carote, di ceci e mais, di piselli e zucchine. Sembrano dei chicchi di riso, o meglio assomigliano a quei formati di pasta tipo risoni. Sono versatili, possono essere cucinate in vari modi, sono prive di glutine: decisamente interessanti. Per il pubblico, esistono dei formati che riproducono quelli della pasta.

E voi cosa avete assaggiato?

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.