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Di chi è la pizza nutella, salsicce e patatine che ha sconvolto Napoli

Un pizzaiolo famoso ha sfornato la pizza obbrobrio che ha portato acqua al mulino dei pizzaioli contrari alla riapertura con il solo asporto
lunedì, 04 Maggio 2020 di

Finiti i tempi del lockdown totale a Napoli in Campania, che ha riaperto la consegna a domicilio dopo la cosiddetta “battaglia del delivery” (e da oggi riparte il take away), sono ripartite anche le consuete diatribe sulla liceità e bontà di questa o quella pizza sfornata per il consumo a casa.

Sul banco degli imputati è finita la pizza o, meglio, la foto della pizza con nutella, salsicce e patatine.

Un obbrobrio di pizza, a voler sintetizzare i numerosi commenti che si sono susseguiti sui social.

“Non sono napoletano ma questa schifezza è un offesa alla pizza e a Napoli”, annuncia il titolo del post in un gruppo di circa 50 mila pizzaioli duri e puri che rappresentano in buona parte l’ala oltranzista che non ha creduto alla possibilità di riaprire con il solo delivery perché “è acqua che non leva sete”.

ordine pizza foglietto

E la pizza sconcio nel cartone pronta per essere consegnata diventa il segno dei tempi: pizzaioli costretti a sfornare una pizza che in altri tempi non avrebbero mai fatto.

Costretti dall’emergenza e dal coronavirus anche se bonariamente qualcuno annota: Per me il fattorino che la portava ha avuto un incidente e gli si sono mischiati gli ingredienti, altrimenti è un’offesa alle tradizioni Italia. Da Nord a Sud passando per il centro, nessuno escluso.

La deriva autorizzata dal delivery, insomma, cui molti pizzaioli si sono opposti: è stato calcolato che lunedì scorso hanno riaperto le consegne a domicilio tra il 30 e il 40%. Chi non ha aperto lo ha fatto per una questione di sostenibilità economica, per la provvigione giudicata esosa dei servizi di consegna o per la qualità della pizza nel cartone che sarebbe stata diversa e peggiore da quella servita al tavolo in epoca ante coronavirus.

pizza nutella patatine salsiccia

La previsione di un flop di una vendita solo affidata al delivery però è andata disattesa, soprattutto a Napoli, nonostante la pizza con nutella, salsicce e patatine. La voglia di pizza ha fatto volare i consumi e se inconveniente c’è stato ha riguardato i tempi di consegna. La logistica non è riuscita a stare dietro la domanda che ha creato nuovi campioni del delivery laureati a colpi di consegne.

Resta solo questa triste pizza schifezza a voler accreditare la tesi della necessità di riaprire solo quando sarà possibile con i tavoli, più o meno il 1° giugno.

Peccato che quella pizza sia stata sfornata da uno dei pizzaioli che ha avuto maggior successo in questa prima settimana di “pizza ritrovata”.

Si tratta di Errico Porzio e la pizza è stata sfornata e consegnata nel cartone nell’aprile del 2018 per accontentare una cliente della pizzeria di Soccavo.

Due anni fa, ben prima dell’emergenza Covid-19.

E anche allora c’erano state polemiche sulla liceità di assecondare una comanda di siffatto genere.

Probabile che nel mondo pizza si ritornerà come prima. E non è detto che la pizza sarà migliore del tempo che ci siamo lasciati alle spalle.