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Milano. Ho assaggiato la cena a domicilio del Mi View Restaurant

La cena a domicilio del ristorante nel World Join Center: un menu di piatti regionali e di facile ultimazione
mercoledì, 20 Maggio 2020 di

In tempi di lockdown, di chiusura generalizzata, l’unico modo per assaggiare la cucina dei ristoranti che ancora non conosci è il delivery. Ed è grazie al loro servizio di consegna a domicilio che ho potuto assaggiare la cucina del Mi View, ristorante che può vantare una delle viste più belle di Milano.

Aperto un annetto fa in cima alla torre del WJC, il World Join Center in via Papa, sulle ceneri del ristorante (stellato) Unico, Mi View by Artimondo è una creazione di Antonio Intiglietta. Che è il patron di Artimondo, ovvero dell’Artigiano in Fiera, manifestazione che caratterizza il Natale meneghino quasi come la fiera degli Oh bej Oh bej.

Interno e panorama mi view milano

Dopo le vicende giudiziarie che hanno portato alla chiusura di Unico, Intiglietta ha ripreso in mano il locale all’ultimo piano del WJC. Rinnovati gli interni con l’aiuto della moglie Liliana, ha riaperto all’insegna dell’eccellenza dei prodotti artigianali italiani e internazionali. In questo, la collaborazione delle imprese artigianali di Artimondo è stata fondamentale.

La prima impressione della cucina, a detta della nostra Daniela Ferrando, era stata positiva. 

Il lockdown da Coronavirus ha colto il Mi View di sorpresa, come tutti i ristoranti. E come molti ristoranti ha optato per la soluzione delle consegne a domicilio.

Il menu napoletano a domicilio

Mi hanno mandato a casa – grazie! – un loro menu delivery. I piatti (il menu cambia settimanalmente) arrivano in un sacchetto di carta, in contenitori di cartoncino con finestrelle di plastica per controllare il contenuto. E una lettera di istruzioni con il menu.

E l’effetto sorpresa: non sapevo cosa mi avrebbero mandato.  

Ho quindi estratto tutto quanto: un contenitore con un sauté di mare, due porzioni di ziti al ragù, e due dolci.

I contenitori risultavano un po’ troppo ammorbiditi dal calore e dall’umidità, specie quelli della pasta, anche se non si registravano perdite.

Il menu-con-istruzioni registrava alla voce Antipasti una Parmigiana di melanzane, una Frittata di spaghetti e salsiccia e appunto il Sauté.

saute conchigliacci molluschi mi view confezione asporto

Sauté di conchigliacci e molluschi. “Una delle ricette più classiche della tradizione partenopea: vongole veraci, cozze, gallinella di mare, cicale e cannolicchi. Si consiglia di versare il contenuto in pentola o scaldare in microonde a 750W per 1 minuto”.

A seguire, l’indicazione degli allergeni.

Saute conchigliacci molluschi mi view

Un minuto in microonde, unisco la salsa che era in una busta separata, e via. Buono e saporito, il sauté, forse appena un po’ asciutta la gallinella. Avrei qualcosa da ridire sul piatto usato e sull’impiattamento (e sì che ne ho, di piatti più grandi), ma visto che sono entrambi miei, lascerò perdere.

I Primi piatti: Gnocchi alla Sorrentino, Ziti al ragù, e Sartù di riso. Ecco, sono secoli che non mangio un buon sartù – devo segnarmi di andarlo a cercare in giro.

ziti ragu napoletano friarielli mi view

Ziti al ragù napoletano e friarielli. “Un tempo alle donne senza marito, poi definite zite, veniva chiesto di rimanere a casa ogni domenica a preparare questo tipo di pasta lunga. Il ragù, invece, è la massima istituzione tra i condimenti dei napoletani.”

Stesse modalità di preparazione, risultato finale discreto. Gli ziti erano un po’ scotti già appena aperta la confezione. E io sono un esperto di s-cotture, da bravo frequentatore di una mensa aziendale. Posso immaginare che il trasporto e la permanenza nella scatola abbiano nuociuto alla conservazione della giusta consistenza. Il ragù napoletano era molto buono, ma l’aggiunta dei friarielli mi è sembrato sovrastasse troppo il gusto del ragù stesso. 

dolce mi view

Il menu a stampa si ferma qui. Non dava cioè specifiche degli eventuali secondi piatti, o sui dolci.

baba mi view

Buoni, i due dolci. Anche il babà, che non amo moltissimo, come tutti i dolci troppo impregnati di liquore: questo era delicato e goloso. 

Comunque, il menu proseguiva sulla falsariga della cucina partenopeo-campana. In effetti, ogni settimana è dedicata a una regione diversa (questa settimana è la volta del Trentino). I menu si possono leggere sulla pagina Facebook del ristorante.

Sul menu di questa settimana, gli antipasti sono sui 10/12 €, i primi vengono 12 €, i secondi 14/16 €, i dolci 8 €, seguendo una politica dei prezzi ridotti, adottata da molti ristoratori anche di alta fascia.

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.