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Coronavirus. Stop del Cts: no a ristoranti aperti la sera in zona gialla

Il Cts rettifica le notizie apparse: non ha dato l'ok per consentire l'apertura dei ristoranti la sera neanche in zona gialla
venerdì, 05 Febbraio 2021 di

È durato lo spazio di una rettifica la notizia che il Cts avrebbe dato l’ok per i ristoranti aperti la sera. In zona gialla i ristoranti continueranno a restare aperti solo a pranzo nonostante le richieste della Fipe e della Fiapet.

Alle 17.02, l’agenzia Ansa batte la notizia che non è un dietrofront del Cts, ma la spiegazione di cosa è realmente accaduto.

“Non c’è alcun via libera del Comitato Tecnico Scientifico alla riapertura della ristorazione nelle zone e negli orari che attualmente ne prevedono la chiusura. Nel verbale della riunione del CTS del 26 gennaio 2021 vi sono indicate, anzi, alcune considerazioni sul rafforzamento delle misure restrittive adeguandole alle caratteristiche strutturali dei locali e alla tipologia del servizio reso”.

La precisazione del Cts fa cadere ogni possibilità di interpretazione migliorativa.

Difficile credere in una giravolta dopo l’ipotesi ventilata da Giuseppe Ippolito. Il direttore dello Spallanzani e membro del Cts, aveva spinto sulla necessità di adottare il passaporto vaccinale per entrare nei ristoranti.

E infatti il Cts spiega che “Una rimodulazione dei pacchetti di misure potrebbe modificare l’efficacia nella mitigazione del rischio”.

Tradotto, aprire i ristoranti la sera significherebbe vedere la curva dei contagi risalire.

È questa dunque la risposta ufficiale del Cts alla richiesta arrivata dal ministero dello Sviluppo economico sulla ‘riapertura di pubblici esercizi’. Risposta sollecitata proprio dagli organismi rappresentativi della ristorazione.

L’apertura, in realtà, è molto più timida. “Circa la previsione di rimodulazione delle misure previste nelle diverse fasce di rischio”, sottolineano gli esperti nel parere, “si rimanda alle valutazioni del decisore politico”.

Gli scienziati del Cts scrivono che “pur mostrando una lieve diminuzione dell’incidenza nel paese, evidenzia ancora un rischio moderato/alto con un elevato impatto sui servizi assistenziali nella maggior parte delle regioni e province autonome”.

Ristoranti aperti la sera. Il motivo del no è sempre lo stesso: mancato uso delle mascherine

La dannazione della ristorazione è dovuta ad alcune criticità “connesse all’ovvio mancato uso” delle mascherine, con “potenziale aumento del rischio in presenza di soggetti asintomatici”.

Ma poi se lo sguardo si allarga al quadro complessivo della vita quotidiana c’è da considerare ulteriori allentamenti delle misure. Che non permettono di riaprire i ristoranti la sera.

Il primo è la riapertura delle scuole in presenza. Per verificare l’andamento della curca occorreranno altri 14 giorni.

La seconda riguarda l’andamento dei contagi in Europa che rimane a livelli di alta circolazione e una possibile maggiore trasmissibilità.

La conclusione “circa la previsione di rimodulazione delle misure previste nelle diverse fasce di rischio, specificatamente per il settore della ristorazione in zona gialla e arancio, si rimanda alle valutazioni del decisore politico, segnalando tuttavia che una rimodulazione complessiva dei pacchetti di misure potrebbero modificare l’efficacia nella mitigazione del rischio”.

Per cenare al ristorante sembra proprio che passerà molto più tempo del 5 marzo. Data che molti avevano indicato come possibile perché coincidente con la fine della vigenza dell’ultimo Dpcm.