Branci a Lecce, da mattina a sera per una pausa che sa di buono

Un angolo di mondo, un respiro internazionale per un posto dall’anima e dalla mente glocal. Perché Branci, aperto ad agosto di quest’anno, è il locale di Lecce da scegliere per una pausa all’insegna dello stare bene. Ma anche e soprattutto se si è in cerca di una proposta gastronomica più divertente.
Merito di Matteo Tomasi, milanese di origine, salentino di adozione, multiculturale per forma mentis ed esperienze di vita. Dopo anni trascorsi tra Milano, Londra e le principali città europee, va a Lecce per realizzare il suo AlVentuno. Una piccola caffetteria e cocktail bar di indiscusso successo. Aperta circa quattro anni fa, è divenuta troppo stretta per una mente dinamica come quella di Matteo.
La formula del locale

Nasce a Lecce Branci, una formula che finalmente contamina il capoluogo salentino con idee fresche e di valore. Un incipit vitale e vivace, capace di dare spazio alla ricerca, all’ospitalità e ad un profondo senso di accoglienza.

Un’accoglienza che qui si declina in una maniacale visione cliente-centrica, ma anche nella rara abilità di farsi portavoce di usi gastronomici d’oltre confine. Senza mai perdere il rispetto delle tradizioni territoriali. Formula che abbiamo visto anche in un altro locale di Lecce.
Colazione, pranzo, brunch

La proposta si modifica nel corso della giornata, nel desiderio di incontrare le differenti esigenze di un pubblico assai variegato. Al mattino, ampio spazio alla caffetteria e a dolci che, tra profumi, forme e aromi, si distinguono per una palette assai ampia di gusti. Una pasticceria dinamica e ammaliante, ma anche rassicurante e confortevole, in grado di rileggere in maniera ragionata, ma inedita, grandi classici italiani e d’oltre confine. Il tutto, senza mai dimenticare la concretezza.

Profonda e ragionata anche l’offerta salata, con differenti preparazioni a base di uova, avocado toast, croque madame, pane burro e marmellata, yogurt e pancakes (dai 5 ai 10 euro). Da bere, una vasta selezione di caffetteria, tra tè, infusi, cioccolate, smoothies, milkshake e cappuccino.

A pranzo, la carta segue lo stesso leit motiv. Si fa portavoce di usi gastronomici salentini e internazionali per creare un gemellaggio di gusto, un riuscitissimo cross over di culture e “linguaggi del cibo”. La pizza al padellino ha base particolarmente soffice che forse necessita di qualche ritocco. Il topping con burrata e pomodori semi dried è un grande classico con un buon guizzo di freschezza.

Il menù di Branci a Lecce è suddiviso in categorie (“Qualcosa di leggero e veloce”, “Insalate”, “Pasta!”, “Terra e mare”) che aiutano l’ospite ad orientarsi tra piatti dal linguaggio tanto dialettale quanto internazionale. Senza tradire mai le origini, ma imprimendo un nuovo passo all’identità, che ha implicito il senso di costante cambiamento. Anche nel pane e nei taralli fatti in casa.
Come si mangia da Branci a Lecce

Il cremoso di ricotta, mandorle, frutta del giorno, pomodori arrosto e olio all’alloro (8 euro) gioca con la materia prima salentina, senza mai porre limiti alla realizzazione. Una cucchiaiata fresca, ben strutturata per texture e andirivieni cromatico, che conferma in bocca tutta le verve aromatica dei vegetali correttamente lavorati. Una sintesi di essenzialità, un boccone che stuzzica il palato con il suo essere camaleontico.

Il dumpling alla piastra, ripieno di carne, ravanello agrodolce, salsa con zenzero e cipollotto (13 euro) crea un gustoso dialogo tra culture apparentemente distanti, ma di fatto molto vicine. Un gemellaggio Lecce-Pechino tutt’altro che banale. Ma capace com’è di creare un blend di speziature mai sopra le righe, ma confortevole anche per i meno avvezzi al fusion. Un piatto dall’esecuzione ragguardevole, che si lascia apprezzare in tutta la sua lunghezza retrolfattiva.

La quinoa, feta, edamame, ravanello, granella di anacardi, salsa di yogurt alla menta e lime (12 euro) è la piacevole alternativa agli inflazionati poké, ben calibrata negli ingredienti, che strizza l’occhio al pubblico dei salutisti. Una forchettata dal gusto agricolo, con un piacevolissimo twist d’Oriente che conquista per equilibrio e per inatteso dinamismo.
La sera per l’aperitivo

La carta del bere di Branci a Lecce spazia tra drink alcoolici, mocktails e una contenuta selezione di etichette di piccoli artigiani, ben congegnata per accompagnare l’offerta gastronomica.
Una scelta di coraggio e determinazione quella di Matteo, che prova a tracciare nel suo Branci la rotta di una cucina glocal. Sana, semplice e smart, figlia del savoir-faire e ambasciatrice di filiere, territori, sostenibilità. Ma sempre più capace di distinguersi e farsi riconoscere per un dettaglio o una sfumatura. Di quelle sfumature che sono sintesi di conoscenza, passione, ricerca incessante e lungimiranza.
Branci. Via G. Oberdan, 28, 73100 Lecce LE. Telefono: 0832 169 0259. Instagram
Orari. Dal lunedì al sabato: 07:30-21:00. Brunch il sabato e la domenica dalle 11:30 alle 15:30