mulino caputo farine per pizza, pane e dolci
rosticceria palazzi milano lasagna

Rosticceria Palazzi a Milano degli ex-Tannico con Matias Perdomo

Nuova vita per la Rosticceria Palazzi in via Plinio a Milano, acquistata dagli ex-proprietari di Tannico, con la cucina di Matias Perdomo
mercoledì, 14 Febbraio 2024 di

La Rosticceria Palazzi in via Plinio a Milano è una nuova apertura – o anche ri-apertura – in zona Buenos Aires-Città Studi. Locale a suo modo storico (dal 1992), chiuso da qualche tempo per la scomparsa del proprietario, era una rosticceria-gastronomia a dimensione di quartiere. 

L’impresa ora fa capo a Marco Magnocavallo e Juliette Bellavita, ex-Tannico, con lo zampino in cucina di Matias Perdomo, Simone Press e Thomas Piras. Magnocavallo e Bellavita hanno fondato Tannico (e-commerce e wine bar) nel 2013, cedendolo nel dicembre 2022 alla joint venture Moët Hennessy-Campari Group. 

rosticceria palazzi milano esterno

Mentre Matias Perdomo e soci con la Rosticceria Palazzi proseguono con l’ampliamento della propria presenza a Milano. Ovvero il ristorante Contraste (1 stella Michelin), Exit Milano in piazza Adria, Exit Pastificio Urbano in via Orti, e le Empanadas del Flaco (ahimé chiuso).

Cosa ho mangiato: la recensione

rosticceria palazzi milano lasagna aperta

Il problema dei locali come questa Rosticceria Palazzi a Milano è il menu. C’è più o meno tutto quello che ricolleghi alle tue memorie di casa. Quei piatti che hai sempre voglia di mangiare anche se non te ne rendi conto, se non ci pensi mai. E che quando te li ritrovi lì tutti insieme, non riesci a decidere – vogliamo tutto, e subito.

Comunque: sono partito dalla lasagna. Una porzione “normale”, a ricordarti che non sono più i tempi in cui potevi abboffarti liberamente. Buona, saporita, classica.

rosticceria palazzi milano piatto unico

A seguire, ho chiesto un piatto freddo. Vitello tonnato, giusto per proseguire con un classico della gastronomia, insalata russa, altro classico. Più un piatto “esotico”: la caponata. Con due pezzetti della loro (buona) focaccia.

Quindi? Tutto buono, come c’era da aspettarsi. Unico appunto, giusto per fare il noioso: una punta di amaro di troppo nella caponata. Anche perché le firme che stanno dietro e dentro al progetto sono una garanzia. Il duo ex-Tannico ha all’attivo anche la versione fisica, di bistrot con cucina, del loro negozio in via Savona. Mentre per Matias Perdomo (che veniva dal Pont de Ferr di Maida Mercuri) basta l’elenco dei locali fatto sopra.

In tutto, con una bottiglietta d’acqua, ho speso poco più di 20 €.

Il menu della Rosticceria Palazzi Milano

menu rosticceria palazzi

Naturalmente, non c’è un menu vero e proprio: si vede cosa c’è esposto nel bancone, e si sceglie. Questo di seguito è l’elenco dei piatti il giorno in cui ci sono andato io. Ssicuramente non mancheranno la cassoeula, la busecca (trippa alla milanese), i verzitt. I mondeghili, pure. E ho anche sentito la parola agnello…

Ci sarà anche la pasta fresca ripiena, curata da Arianna Consiglio, giovane collaboratrice di Perdomo (Exit Pastificio Urbano) – la quale si occupa comunque di tutta la cucina.

pizze al taglio alla milanese
  • Trancio di pizza (tonda, stile milanese) (6 €)
  • Pollo arrosto (intero: 18 €)
bancone rosticceria polpo baccala
  • Polpo e patate (41 €/kg)
  • Baccalà mantecato (45 €/kg)
rosticceria palazzi vitello tonnato
  • Vitello tonnato (42 €/kg)
  • Caponata (30 €/kg)
  • Cotolette di vitello (60 €/kg)
  • Insalata russa (26 €/kg)
bancone lasagna
  • Lasagna (29 €/kg)
  • Focaccia (12 €/kg)
  • Polpette al sugo (32 €/kg)
  • Calamari ripieni (60 €/kg)
  • Zuppa di legumi (25 €/kg)
  • Salsa Verde (20 €/kg)
  • Carote (28 €/kg)
  • Biete saltate (24 €/kg)
  • Carciofi (40 €/kg)
  • Olive (nere Leccino, verdi, Castelvetrano) (25 €/kg)

In accompagnamento, una selezione di bottiglie, un’ottantina di etichette, e vino della casa. Ma la Rosticceria Palazzi ha pensato anche a un cocktail “di quartiere” – il Bicicletta, con Campari Soda, vino bianco e una fetta di limone.

Com’è la Rosticceria Palazzi a Milano

rosticceria palazzi milano forni

Bianco: colore dominante, piastrelle nel locale e nella cucina a vista. Pavimento in piastrelle tipo mélange. Lampadari a globo, che fanno molto cucina classica di casa (ovvero, ne avevamo una così in cucina).

girarrosto

Girarrosto e forno a legna per le pizze all’ingresso, un altro forno a vista nel retro.

Bancone di un bel verde intenso con le preparazioni, un angolo con un banco bar e un’esposizione di bottiglie. Qualche mensola, sgabelli alti, per una decina di posti (spoiler: non basteranno). Scritte alle pareti, tre vetrine su strada. 

L’idea dietro la nuova Rosticceria

rosticceria palazzi milano banco e vino

La Rosticceria Palazzi a Milano è un locale molto semplice, e al tempo stesso accogliente. Che si inserisce in quel filone di nuove aperture di locali dove acquistare piatti pronti, ed eventualmente consumarli sul posto (ma c’è anche il delivery). Le nuove gastronomie e rosticcerie a Milano, come Palazzi, hanno un menu tutto sommato “basico”, ma nel senso migliore del termine. Piatti riconoscibili, che magari non hai tempo o voglia di farti a casa, eseguiti con maestria e gusto. Con tutte le caratteristiche di semplicità e riconoscibilità che l’alta ristorazione sembra aver perso.

Una ristorazione che segue il trend dei locali a misura d’uomo, che non puntano necessariamente ai grandi numeri ma piuttosto alla qualità, alla sostenibilità personale. In locali di metratura ridotta, con una carta abbordabile, senza cadute nel gigantismo (dall’alice alla zucca). E naturalmente con una selezione accurata delle materie prime. 

Era il discorso che mi faceva all’apertura del suo Stadera lo chef Aldo Ritrovato, da ultimo chef da It. Un ritrovare se stessi e la propria cuina in un contesto più easy.

Sono già diverse le nuova aperture a Milano che hanno seguito questa tendenza. Per restare nell’alta ristorazione, Cesare Battisti (ristorante Ratanà) ha aperto Ratanà. Pastificio di Milano in via Pastrengo (zona Isola). In corso di Porta Vigentina, nei locali dell’ex-Fratelli Torcinelli, Matteo Monti ha aperto il suo Razdora, all’insegna della pasta (ma non solo) emiliana, anzi, piacentina. O, in via Anfossi, la Cucineria (nuova gestione) e Ovvero. Il Piacere di Non Cucinare di Simone Strinna. 

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.