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3 Novembre 2015 Aggiornato il 3 Novembre 2015 alle ore 11:40

Napoli. Cosa significa fare street food con la bottega artigianale

Paolo Parisi lo conosciamo a Napoli anche per le sue performance nello spazio antistante la bottega Campania Mia di Ciro Arenella. Performance che ha
Napoli. Cosa significa fare street food con la bottega artigianale

gruppo Campania Mia street food

Paolo Parisi lo conosciamo a Napoli anche per le sue performance nello spazio antistante la bottega Campania Mia di Ciro Arenella.

Performance che ha ripetuto affiancato da Ciro Coccia, che vuol dire calzoncini e montanare con impasto da “svenimento” per la bontà, Paola Riccio con pane e olio, Venerando Valastro e le sue polpette affumicate al ragù, i formaggi di Carmine Bonacci.

E poi i dolci con Salvatore Capparelli ed il suo mitico babà, le pastiere di Alfonso Pepe, i semifreddi ricotta e fichi del Cilento di Scaramurè.

Il tutto innaffiato da Fiano di Avellino 2012 Valle d’Isacco e Taurasi 2007 Dicatus di Vinanda, birre artigianali Fravort e a chiudere il Nucillo e’ Curti.

pasta pomodoropomodori ragù

La serata si è svolta con la solita allegria e Paolo Parisi ha giocato il ruolo di protagonista cucinando in successione nel suo padellone la carne di vacche vecchie per imbottire i panini del “Bob” di Cercola e poi una strepitosa pasta al pomodoro.

Un format leggero e divertente questo dello street food con bottega a Napoli che potrebbe essere ripreso con successo da altre realtà del commercio artigianale.

Ciro Coccia

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