mulino caputo farine per pizza, pane e dolci
Dove mangiare alla Design Week Trattoria del Ciumbia

Dove mangiare alla Design Week: 7 nuovi ristoranti di Milano 

Dove mangiare alla Design Week 2024 di Milano. Ristoranti, trattorie, bistrot: 7 nuovi locali per esplorare i sapori del Fuorisalone
domenica, 14 Aprile 2024 di

Dove mangiare alla Design Week? Contribuisce anche il magazine del New York Times alla risposta segnalando 7 ristoranti, trattorie e bistrot di Milano nuovi (aperti da poco). 

L’attesa è finita, da domani 15 aprile e fino a domenica 21 aprile tornano la Settimana del Design e gli eventi – anche gastronomici – del Fuorisalone 2024. Più di mille in 18 zone della città , non solo Statale, Tortona, 5vie, Brera e Durini, i distretti classici del Fuorisalone.

Il ristorno della Design Week a Milano è l’occasione migliore per scoprire nuovi locali dove mangiare, bere e divertirsi. Anche perché la scena culinaria della città non è mai stata così vivace. 

Negli ultimi sei mesi si sono moltiplicate le aperture di nuovi bar, ristoranti, trattorie e bistrot, spesso gestiti da giovani con alle spalle esperienze nel mondo della moda e del design. 

Una notevole iniezione di energia per una città che ama i ritrovi old school come il Bar Basso, il più famoso cocktail bar milanese, o il caffè Fioraio Bianchi, aperto ormai quattro decenni fa. 

Ecco dove mangiare alla Design Week 2024, tutti posti in cui la combinazione cibo design è più viva che mai. 

Dove mangiare alla Design Week di Milano

La trattoria che sembra un bistrot di Parigi

VIA STAMPA

  • Indirizzo: Via Stampa, 8 – Milano
  • Telefono: 02 3055 4088
  • Prezzo a persona: 35/40 €
  • Prenota 

Via Stampa è il ristorante milanese dell’enologo Marco Guzzetti, 28 anni, che nel 2018 ha avviato in Liguria la sua azienda agricola e vinicola bio, Podere del Maro. Il locale da scoprire durante la design week di Milano è uno spazio da 50 coperti che si affaccia sulla Basilica romana di San Lorenzo Maggiore in Cinque. Siamo in pieno centro storico di Milano, eppure sembra più un bistrot parigino che una trattoria italiana. Bello il bancone in legno intagliato all’ingresso della sala, che si apre su un’infilata di stanze soleggiate con pareti bianche e pavimenti in parquet chiaro. Il menu, essenziale e raffinato come l’arredamento, si concentra su piccoli piatti stagionali che oggi includono carciofi fritti con fonduta di parmigiano e menta oltre ai ravioli ripieni di borragine.

Dove mangiare alla Design Week 2024: Vini naturali nell’ex pastificio bolognese

Dove mangiare alla Design Week Bar Nico

BAR NICO

  • Indirizzo: Via Cesare Saldini, 2 – Milano
  • Prezzo a persona 10-20 €

L’insegna dipinta a mano all’esterno del Bar Nico, in un quartiere tranquillo come Acquabella, è rimasta immutata rispetto ai tempi in cui il locale era un pastificio bolognese. L’interno, invece, è stato trasformato in un bar moderno, incrocio perfetto di cibo e design, con il bancone in acciaio e cemento che domina la sala arredata con tavoli in legno in stile bistrot.

I fondatori Chiara Pino, una modella, e Riccardo Ganelli, che in precedenza ha lavorato per il marchio di moda Sunnei, si sono ispirati alle vivaci enoteche di quartiere incrociate durante i loro viaggi a Parigi e Barcellona. Hanno creato una carta di vini naturali provenienti per lo più da piccoli produttori francesi e italiani: Temps des Cerises (zona Linguadoca-Rossiglione); Contrada Contro (sui Monti Sibillini nelle Marche); De L’avant, cantina di Les Varrons, in Francia.

Nel menu figura anche una selezione di kombucha, un tè fermentato leggermente frizzante, insieme a piatti semplici come insalata di radicchio e balsamico, cozze in scatola in salsa scapece e salsiccia cruda di Bra, servita con senape piccante.

Dove mangiare alla Design Week: nuova trattoria ai Navigli

Dove mangiare alla Design Week Gloria

GLORIA

  • Indirizzo: Via Mario Pichi, 5 – Milano
  • Telefono: 02 4547 4710
  • Prezzo a persona: 30-40 € a persona
  • Prenota

Aperto ai Navigli, ma in una strada tranquilla, Via Mario Pichi, il ristorante Gloria è la creatura di Rocco Galasso e Luca Gennati, gestori di lunga data del wine bar Enoteca Naturale nel vicino quartiere Ticinese, e Tommaso Melilli, chef, giornalista autore del libro I conti con l’oste.

I tre, in una zona ricca di eventi gastronomici della Design Week, hanno rilevato una trattoria a conduzione familiare nata sedici anni fa e hanno lasciato le cose com’erano, nome compreso il nome. Diverso, invece, l’arredo, vedi il bancone rivestito di zinco e le decorazioni floreali in carta da parati Morris.

L’estetica della sala è simile a una normale trattoria, come vi abbiamo detto nella nostra recensione, ma in cucina Melilli modernizza le ricette tradizionali della cucina italiana con ingredienti di stagione e sapori non convenzionali. Nel menu piatti come il risotto alla zucca con infuso di mandorle amare, involtini di cavolo ripieni di maiale con melograno e pasta con ceci e castagne affumicate.

Colazione, pranzo e bruschetta dall’ex Osteria Francescana

PAN

  • Indirizzo: Via Leopoldo Cicognara, 19 – Milano
  • Telefono: 340 855 1831
  • Menu
  • Prezzo a persona: 1-10 € a persona
  • Prenota

Yoji Tokuyoshi, ex sous chef della venerata Osteria Francescana di Modena, ha aperto Pan in società con Alice Yamada lo scorso aprile. Dopo che, racconta il NYTimes, lo shokupan (pane al latte giapponese) di Bentoteca, uno dei migliori ristoranti di Milano, in zona Ticinese, specializzato in alta cucina nipponica, ha attirato molte attenzioni.

Pan, terzo locale milanese di Yoji (qui la recensione), è un panificio con specifica proposta di dolci preparati mescolando sia tecniche che sapori europei e giapponesi. Per esempio panini alla cannella con fiocchi di miso, cheesecake al matcha in stile basco, panini dolci farciti con pasta di fagioli rossi. C’è anche il pranzo – e, nei fine settimana, il brunch – con un menu in progress che comprende avocado toast con uova in camicia e polvere piccante di shichimi su shokupan, la tradizionale pappa al pomodoro toscana e l’omurice, un piatto giapponese che combina una frittata con il riso fritto.

Gli interni verde menta, progettati dal milanese Studio Wok, includono un bar realizzato con pannelli in fibra di vetro a forma di griglia e file verdi lungo il soffitto ispirate ai noren, i divisori in tessuto usati in Giappone. Insomma, la risposta ideale per chi cerca posti nuovi e originali dove mangiare alla Settimana del design milanese.  

Dove mangiare alla Design Week 2024: la trattoria di Leonardo Del Vecchio

Dove mangiare alla Design Week Ciumbia Del Vecchio

TRATTORIA DEL CIUMBIA

  • Indirizzo: Via Fiori Chiari, 32 – Milano
  • Telefono: 02 4959 6056
  • Menu
  • Prezzo a persona: 35
  • Prenota

Un bistrot dall’aria intima aperto a dicembre scorso in Via Fiori Chiari, stretto vicolo acciottolato nella zona più pregiata di Brera, pieno di bar e ristoranti. Il menu è infarcito di classici piatti casalinghi milanesi: cassoeula, bruscitti, mondeghili, polenta con ragù di manzo cotto a fuoco lento nel vino rosso.

Ma la vera attrazione della festa è l’atmosfera. Gli interni retro-futuristici sono stati progettati da uno dei più rinomati studi milanesi, Dimorestudio, e si ispirano alle tradizionali trattorie di Brera degli anni ’60, quando il quartiere era un centro di artisti bohémien. I commensali si accomodano sulle minimali sedie Rei in acciaio e paglia intrecciata, tra pannelli in noce e pavimenti colorati.

Trattoria del Ciumbia è il ristorante più recente dei tre aperti finora dalla holding Triple See Food in via dei Fiori Chiari, nel cuore di Brera, il distretto degli artisti. Alla guida del gruppo imprenditoriale c’è Leonardo Maria Del Vecchio, classe ’95, figlio del fondatore di Luxottica. Cosa che rende ancora più stimolante la scoperta durante la design week del nuovo ristorante. 

La pasticceria d’ispirazione mediorientale

Dove mangiare alla Design Week Oslo Made in heaven

OSLO MADE IN HEAVEN

  • Indirizzo: Via Filippo Corridoni, 1 – Milano
  • Prezzo a persona: 10-20 €

Le sorelle Yasmine e Julie Audi hanno aperto questa pasticceria e gelateria a febbraio, seguendo le orme della madre, Nayla Audi, che ha dato vita alla sede originale di Beirut nel 1997. La famiglia ha vissuto anche a Los Angeles, dove gestiva il Fairfax, un famoso panificio chiuso nel 2021.

La mini bakery che fonde cibo e design a Milano si trova in una strada tranquilla non lontano dalla stazione della metro San Babila. All’interno, alcune tessere di mosaico dorate disegnano un sole che illumina pavimento e vetrina dei dessert, dove troneggia una soffice torta angelica ricoperta di glassa colorata al gusto di rosa. (La torta può essere guarnita con zucchero filato al sesamo o panna montata al matcha.)

La piccola pasticceria propone anche gelati e sorbetti con gusti insoliti quali orchidea, gelsomino o caramello al caffè, oltre a una delizia turca: le delicate caramelle Loukoum fatte a mano.

Dove mangiare alla Design Week: il wine bar al Giambellino

BICCHIERINO BAR

  • Indirizzo: Via Giambellino, 39 – Milano
  • Telefono: 02 9124 0133
  • Prezzo a persona: 20-30

Si trova in una strada trafficata del Giambellino, quartiere popolare di Milano per antonomasia. Bicchierino è un wine bar aperto da cinque amici che lavorano in altri settori della creatività  per dare vita a uno spazio intimo e rilassato dove ritrovarsi con la propria comunità  di amici.

I mobili spaiati, le scaffalature industriali e il lungo bancone in legno cosparso di bottiglie ricordano più la cucina di un loft berlinese che un tipico bar di Milano. Oltre a una carta di vini naturali che cambia spesso, ci sono piatti semplici, preparati con ingredienti provenienti dal vicino mercato di Lorenteggio, come l’insalata di patate e carciofi servita con crema di pecorino e parmigiano. Occasionalmente, nei fine settimana, gli chef ospiti prendono possesso della cucina.

Lo chef argentino Facundo Castellani, che ha lavorato presso il ristorante Mirazur, tre stelle Michelin a Mentone, in Francia, di recente ha cucinato un menu fisso a base di empanadas di cipolla e formaggio affumicato; aguachile piccante con coregone, tacos, mela e kiwi.