Roncoroni Classici Gastronomici a Milano: menu e prezzi

Eugenio Roncoroni ha finalmente aperto con l’insegna “Roncoroni Classici Gastronomici” il suo nuovo ristorante in centro a Milano, davanti alle Colonne di San Lorenzo.
Precisazione necessaria per voi che vi fionderete nel nuovo locale, poiché l’indirizzo riportato su Google è quello di via De Amicis 4, che è l’indirizzo del palazzo.
Invece Roncoroni Classici Gastronomici è davvero di fronte al colonnato della basilica, di fianco a un nuovo palazzo appena completato.
E, prima di raccontarvi di come sia arrivato o, meglio, ritornato Eugenio Roncoroni a calcare la scena milanese in persona, le cose che più ci interessano.
Ovvero, come si mangia e quanto costa Roncoroni Classici Gastronomici.
Quali sono i classici gastronomici della cucina di Eugenio Roncoroni

Iniziamo con il dire che se uno a Milano mette le parole Classici Gastronomici nell’insegna ci si aspetta risotto alla milanese e cotoletta. Classici, appunto. E invece siete fuori strada. Perché a scorrere il menu vedrete (e assaggerete) i classici ma di Eugenio Roncoroni.
Ve lo spiega la prima pagina del menu stampato su una carta paglia che già da sola vi fa venire la voglia di mangiare tutto quello che c’è.
Roncoroni Classici Gastronomici nasce da una somma di memorie, le sole che danno profondità al presente.
Ecco perché ogni pezzo di questo luogo è stato scelto, fortemente voluto.
I tavoli sono quelli delle nostre madri su cui si giocava, si impastava, si viveva.
I libri sono quelli che hanno segnato la storia di Eugenio, le cose che ha collezionato, amato, cucinato.
Questo menu non racconta il passato, ma è la proiezione più attuale dei sapori che ci hanno accompagnato negli anni.
Piatti e preparazioni che sopravvivono all’usura del tempo, visioni gastronomiche che ci hanno cambiati.
Ci sono vini che parlano di noi e ingredienti che riconosciamo esattamente come l’odore di casa.
È un ristorante, sì, ma è anche il nostro mondo.
Benvenuti.
Capita l’antifona? Quindi lasciate perdere il cucchiaio e il risotto e addent(r)ate(vi) nel mondo Roncoroni. Il suo classico.
Cosa si mangia e quanto si spende da Roncoroni Classici Gastronomici: menu e prezzi

Anche l’hamburger di Eugenio fa parte del suo “classico”. Eppure qui non c’è. Roncoroni ha “chiuso” con questa parte del suo percorso preparando il suo ultimo hamburger per Hamerica’s – ne ho parlato qui. Non necessariamente ultimo in assoluto – ma per ora.
In giro per il nuovo locale invece si possono vedere i prodotti usati per comporre la carta dei piatti che definiscono Eugenio Roncoroni, il suo passato gastronomico, le sue conoscenze e la sue passioni: è questo il senso di classico nell’insegna.
E proprio come Eugenio il menu è aperto, in movimento, al di là delle degustazioni guidate e della canonica divisione antipasti-primi-secondi. Con nuovi ingressi a seconda dei nuovi prodotti che trova.
Occhio al pane nero di segale integrale e alla baguette che lo fa Ciopa su ricetta di Eugenio Roncoroni (insieme al burro di montagna e al coperto sono 5 €).
La carta parte con Aperitivo e Piccoli piatti. Ci sono le uova di Paolo Parisi del giorno (8 €), le acciughe in salsa rossa di mamma Egle o in salsa verde (12 €). Ventricelli di baccalà (qui la ricetta napoletana con gli spaghetti) sottaceto con aglio nero e peperoncino amarillo pico de gallo (14 €). Ma anche salmone White King (22 €), ventresca di tonno (20 €), il pâté en coute alla francese (22 €) e di fegatini “Angelo Garro” (16 €). E poi le selezioni che qui sono di formaggi non usuali (26 €), di bresaole estreme (24 €), di salami tra cui quello di fegato (24 €).
I piatti principali di Roncoroni Classici Gastronomici

Il pezzo forte della carta sono i piatti rubricati come principali.
Il petto d’anatra frollato alla lavanda è accompagnato dalla scaloppa di foie gras, insalata e vinaigrette agli agrumi (28 €).
Dalla macelleria Motta arriva il biancostato servito con patate e salsa al tartufo (30 €).
Menzione speciale per il Torchon foie gras maison, l’omaggio di Eugenio Roncoroni a un classico gastronomico di amicizia per l’indimenticato Baniamino Nespor (28 €).
Quindi un carpaccio di scamone scottato con salsa tonnata (24 €), il quinto quarto del giorno (22 €) e il filetto di storione con caviale siberiano e patate (32 €).
Ci sono ovviamente anche i dolci (12 €) tra cui bunet e latte in piedi.
Il prezzo medio di un pasto da Roncoroni Classici Gastronomici (piccolo piatto, piatto principale, dessert) è di circa 60 €.
Come è nato il nuovo locale

La notizia dell’apertura veniva da una serie di post su Instagram, in bianco e nero, ambientati in zona Colonne di San Lorenzo. Che era un chiaro indizio del nuovo indirizzo, ipotesi corroborata da una foto pubblicata a gennaio su Facebook.

Ulteriori indizi, una saracinesca dipinta di nuovo che si alza sul locale ancora in preda ai lavori. Una porta di ferro, una finestra con inferriate, sul retro, che fa pensare, unitamente alle pareti che si scorgono, a un vecchio edificio. Proprio lì di fianco c’è un palazzo di nuova costruzione, quindi automaticamente scartato. La scelta di Eugenio Roncoroni per il suo ristorante di gastronomia “classica” di un posto così connotato, che sembra fare tanto “vecchia Milano”, è un segnale di una bella progettualità.

E potevamo anche spoilerare il ritorno nel locale del maialino che faceva bella mostra di sé nei bagni del Mercato in via Sant’Eufemia. Maialino per il quale già a gennaio Eugenio parlava di nuove avventure… OK, spoileriamo: il maialino c’è, e ha preso il volo, come un sogno, per finire sul soffitto.
La nuova avventura di Eugenio e Cristina

Quindi, Eugenio Roncoroni torna dietro i fornelli in un nuovo locale a Milano, classico e gastronomico. Anche se, come sottolinea lui stesso in un post, “mi ero ripromesso di non farlo più. Con lui, Cristina Giordano, compagna e supporto indispensabile in questa avventura.
Ma cosa significa esattamente “Roncoroni Classici Gastronomici”, a Milano, con un termine, classico, che forse non definisce esattamente la cucina di Eugenio. O forse sì.
Non ha esattamente l’aspetto di un ristorante, forse è più un bistrot. Meglio ancora, una casa, un posto che vuole celebrare il percorso gastronomico di Eugenio Roncoroni con un’etichetta, classico, che lo ferma nel tempo, e lo riporta nel contemporaneo. Non celebrazione nel senso di metterci una pietra sopra, di musealizzarlo. Con Roncoroni Classici Gastronomici Eugenio ricompone, qui a Milano, il suo percorso gastronomico in un locale formato a sua immagine e somiglianza. Manca solo la barba: per il resto c’è tutto. Compresa quell’aria calda, con i mobili che starebbero bene in un tinello di casa.
Ci sono il tavolo di sua mamma, e quello della mamma di Cristina, le tazzine da caffè della nonna. Ci sono i libri di cucina (alcuni) di Eugenio, che testimoniano la formazione internazionale e il presente a Milano di Roncoroni Classici Gastronomici.

Un piccolo scaffale di oggetti che vengono dalle sue varie esperienze in giro per il mondo, e una serie di quadretti-santini di grandi chef. Ma anche una selezione di bottiglie scelte più per simpatia o empatia che altro – quelle che piacciono a loro, che hanno bevuto o scoperto assieme. Ci sono i suoi manga, vecchie riviste di cucina – in bagno, con uno di quei vecchi libro-game (ovvero, inizi a giocarci, e per proseguire il gioco devi tornare… furbata!).
L’insegna

”Avete presente le vecchie insegne delle botteghe milanesi? Che si trattasse di una salumeria o di una ferramenta, portavano sempre in cima, in splendidi caratteri oro su fondo scuro, il nome del proprietario. Proprio a queste si ispira l’insegna di Roncoroni Classici Gastronomici a Milano,” prosegue Eugenio, “interamente dipinta a mano dai ragazzi di il letterista, una piccola bottega torinese, alle sue origini e a quell’amore smisurato per le lettere. Qui dove niente è scelto a caso, vogliamo restituire, prima ancora che entriate, quell’idea di tradizione e classicità che troverete presto anche nei piatti… Ed è solo l’inizio.”
Un post su Instagram. Tappeto sonoro, il tema di Ratatouille – un altro tocco diciamo programmatico, a sottolineare che l’idea, il concept come dicono oggi, ha un suo spessore e soprattutto non è banale. Come la scelta dell’insegna, opera di Il Letterista (“Te lo insegno io!”), bottega torinese. Sue le insegne, a Milano, di Silvano Vini e Cibi e di Trattoria della Gloria – a Torino, di Fanfaluch e Kinè. E del Bulgari Hotel a Roma. Siamo sempre lì: anche l’insegna riprende il tema del classico, della gastronomia di una volta.
Cosa succede da PAS A Vegetarian Trip?

In quanto a PAS A Vegetarian Trip, continuerà il viaggio intrapreso l’anno scorso della sua cucina vegetale, plant based e contaminata dal mondo. Facendo base da Colibrì, caffè letterario in via Laghetto. E senza escludere nuovi sviluppi.

Chiuso
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