San Baylon a Roma, la cucina del nuovo chef a Palazzo Ripetta

A Roma, San Baylon è il ristorante all’interno del prestigioso Palazzo Ripetta, ex conservatorio ora hotel. Un luogo che unisce la storia di un palazzo nobiliare romano al fascino contemporaneo di una cucina raffinata e visionaria.
Situato tra Piazza del Popolo e Trinità dei Monti, Palazzo Ripetta è un boutique hotel di design contemporaneo che mantiene l’eleganza rinascimentale. Dispone di 78 camere e suite con tessuti pregiati, arredi su misura, luci calde. Le suite sono rifugi di charme ed alcune hanno terrazze private con panorama sui tetti di Roma.
La corte interna è un’oasi di pace e l’accoglienza è curata da uno staff impeccabile. 5 sale meeting, 1 Cocktail Bar, lo spazio conviviale Baylon con bistrot, Piazza Ripetta ed Etere, roof top con vista mozzafiato, sono le anime di Palazzo Ripetta.

Nel cuore di questo gioiello si trova San Baylon, il ristorante aperto anche agli ospiti esterni: elegante ma mai ingessato, raffinato ma capace di far sentire ogni ospite a casa. Gli arredi parlano di intimità: tavoli ampi, luce soffusa, un’atmosfera che accompagna e valorizza la cucina, senza mai sovrastarla.
Chi è il nuovo chef del San Baylon

Alla guida della cucina troviamo il nuovo chef Christian Spalvieri, romano, classe ’89, protagonista di un percorso intenso ed appassionante, maturato in alcune delle cucine più importanti d’Italia e all’estero. A Londra al Royal Opera House di Covent Garden e poi nel team di Gordon Ramsay. In Italia è all’Alchimia di Milano con Giuseppe Postorino. Poi a Parma presso La Maison du Gourmet e con suo progetto Vitti by Christian Spalvieri. La sua filosofia di cucina è chiara: unire materia prima di eccellenza, radici del territorio e tecniche contemporanee, proponendo piatti che sono al tempo stesso familiari ed emozionanti.
Come si mangia al San Baylon

Iniziamo la nostra degustazione con un amuse bouche tanto particolare quando buono al palato. Spuma di rosso d’uovo, ricoperta con pecorino romano, pepe nero di Saravak, Malesia, ed al posto del guanciale, un cuore di manzo disidratato. Lo chef ricorda così un piatto celebre della cucina romana, la carbonara, con un twist diverso e contemporaneo.

Continuiamo con un carciofo arrosto, aglio nero, vellutata di Castelmagno, tamarindo e maggiorana (24 euro). Il carciofo è morbidissimo al suo interno e croccante man mano che dal cuore ci si allontana verso le foglie esterne. La vellutata di Castelmagno è una carezza al cuore, di quelle avvolgenti ed assicuranti. Un gran piatto che mette in mostra le abilità dello chef del San Baylon anche con l’elemento vegetale.

Spaghettone affumicato, burro bianco al dragoncello, alici e limone (26 euro). Un grande classico eseguito magistralmente dallo chef. Le acciughe di Anzio hanno allo stesso tempo una sapidità ed una delicatezza disarmante. Il burro bianco al dragoncello amalgama lo spaghetto con l’acciuga, che si scalda lievemente con il calore della pasta cotta alla perfezione. La porosità dello spaghetto raccoglie tutto il condimento e la scorza di limone dona freschezza al piatto, preparando il palato alla forchettata successiva.
Il piatto imperdibile

Tra i piatti assaggiati resta iconico il piatto signature dello chef del San Baylon, la galantina di coniglio, olive, caviale special reserve, salsa cacciatora (24 euro). Cioè, la fusione tra tecnica francese ed anima italiana. Il coniglio risulta morbido pur mantenendo una masticabilità piacevole. La salsa cacciatora e le olive danno aromaticità ed una parte importante di sapidità alla portata, che viene prolungata dal caviale. Morso elegante e piacevole.

Terminiamo la nostra degustazione con un dessert che rimane il nostro preferito: la selezione di formaggi.

Non ce ne voglia la bravissima pastry chef Roberta La Piana, della quale abbiamo però apprezzato la piccola pasticceria così tanto da essersi persi nel gusto, dimenticandoci di fotografarla prima di mangiarla.
Ottimo servizio di sala

Il servizio in sala è curato, discreto, elegante. La carta dei vini del San Baylon è ampia e raffinata con etichette nazionali ed internazionali con ampio spazio alle bollicine.
Quanto costa il ristorante San Baylon a Roma

Due i menu degustazione proposti.
Sorgente, un ritorno all’essenza, ai sapori familiari, alle radici con 4 portate a 80 Euro.
Ascesa, un viaggio gastronomico di 5 portate più dolce a 110 Euro.
I piatti alla carta prevedono 4 antipasti (ognuno a 24 euro), 4 primi piatti (a 26 euro) e 4 secondi piatti a 38 euro. Quindi un pasto completo – antipasto, primo e secondo – costa 98 euro.
Ristorante San Baylon c/o Hotel Palazzo Ripetta. Via di Ripetta, 232, 00186 Roma RM. Telefono: 06 322 2381. Instagram
Orari: Lunedì – Domenica 19:30 – 23:00
San Baylon, il nuovo ristorante dell’hotel Palazzo Ripetta a Roma

di Leonardo Samarelli – 10 dicembre 2022
Il San Baylon è il ristorante del nuovo hotel cinque stelle lusso Palazzo Ripetta a Roma, a pochi passi da Piazza del Popolo.
Il palcoscenico è una location iconica, un salotto del gusto dallo stile retrò e vintage firmato dallo studio dell’architetto Roberto Liorni. Il ristorante San Baylon ha un ingresso indipendente rispetto all’hotel e mette a disposizione tavoli esterni nel chiostro del Palazzo.


Il chiostro accoglie anche Piazzetta Ripetta con un menu diversificato a seconda del momento della giornata e un cocktail bar. Lo spazio è pensato per il pranzo, la pausa caffè, l’aperitivo.

Infine, il Cocktail Bar Baylon nato dalla collaborazione tra Baylon e Jerry Thomas Project che propone classici internazionali accompagnati da cicchetti.


L’executive chef Marco Ciccotelli, con la consulenza del pastry chef Giuseppe Solfrizzi (founder di Le Levain) e del pasticciere Giuliano Marzullo, propone una cucina che rispolvera i piatti della tradizione italiana adattati alle esigenze dei nostri tempi.
Ecco cosa abbiamo assaggiato alla cena stampa di presentazione.
Quanto costa il ristorante San Baylon a Roma

Non sono previsti menu degustazione, ma una carta con 8 antipasti, 5 primi, 5 secondi e una selezione di carne e pesce alla griglia.
Gli antipasti sono un omaggio alla materia prima rispettata ed esaltata. Come la tartare di ombrina del Gargano condita con finger lime, mela verde, sedano, estratto di erbe e guazzetto alcolico di Baylon bar (22 €).

Oppure la tartare di manzo con erbe aromatiche croccanti, sfoglia ai semi e zabaione salato al dragoncello (18 €). Sempre come entrée Il mio cacio e ova (16 €), omaggio alla tradizione abruzzese e uno dei piatti meno costosi in carta.

Tra i primi piatti del San Baylon, la scelta oscilla tra paste ripiene e all’uovo. Le fettuccine al ragù bianco e cardoncelli (20 €) sono un ottimo biglietto da visita.

I tortelli ricotta e bufala, con erbette spontanee e scaglie di tartufo nero (25 €) meritano una menzione speciale.
La tradizione gastronomica romana torna nella sua essenzialità con i rigatoni cacio e pepe di sarawak (18 €).

Tra i secondi piatti, da segnalare il manzo glassato con cavolfiore bruciato e patata cremosa al rafano (30 €). Ispirazione francese, ma gusto autoctono. Il cavolfiore è proposto anche come protagonista solitario (16 €).

I dessert sono un punto di forza del San Baylon che deve il suo nome al santo considerato l’inventore dello zabaione. Giuseppe Solfrizzi mette a disposizione il suo estro insieme al pastry chef Giuliano Marzullo per dei dolci d’autore.
La pavlova passion fruit e mango (12 €) è l’emblema di questa maestria.