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Biodomenica | Vendita diretta e biologica ai Fori Imperiali

domenica, 09 Ottobre 2011 di

Scatti di Gusto è ai Fori Imperiali per la Biodomenica. Tra stand e novità come la Guida della Vendita Diretta. La pagina non si aggiorna in automatico. Fare refresh.

Giornata di sole, nella tradizione dell’ottobrata romana. Nel cuore della città, ai Fori Imperiali, c’è la BioDomenica organizzata da Aiab, Coldiretti e Legambiente.

Iniziamo con un fresco Apple Hour, mele trentine per un benvenuto in perfetta sintonia con il messaggio che si vuole lanciare. Gustosa 🙂

Qualche battuta con Andrea Ferrante, Presidente Nazionale dell’Aiab: “Il Bio è la locomotiva del mercato agricolo e siamo una risposta alla crisi”.

Ed ecco il primo indirizzario della vendita diretta, 700 mercati dei contadini e 2000 fattorie in una guida che sarà in libreria la prossima settimana.

Stefano Masini, direttore della sezione ambiente della Coldiretti: “Oggi abbiamo espugnato Roma”. E poi racconta la storia di Nonna Papera che sfida l’impero della Gdo di Paperon de’ Paperoni e Rockerduck. Pubblicata su Topolino!

Ort à porter è il laboratorio dell’AIAB per la realizzazione di un orto da passeggio. Le piantine sono di Agricola Pacini e vengono piantate in un vasetto Mater B, la plastica biodegradabile.

Facciamo un giretto tra gli stand. I ravanelli biologici (e le carote) di Petruzzi di Città di Castello attirano molti avventori (tel. 075.8540601)

Su Nuraghe è l’azienda di una coppia sarda che si è trasferita in Umbria. Molto buoni i misto mucca-pecora alle erbe, ideali per un condimento della pasta, e il pecorino ubriacone “fusion” su vinacce di Sangiovese e Cannonau. Da provare (tel. 075.694116).

Per l’olio extravergine di oliva, l’azienda in conversione Evolio Etrusco di Vetralla propone una caninese in purezza 100% per 45-50 quintali di olio. Prezzo di 9 € al litro.

Botticella è il misto vaccino-bufala che veniva preparato quando il latte di bufala era in eccesso. Invece della (più remunerativa) mozzarella si preparava questo formaggio con una lavorazione uguale a quella del caciocavallo ma senza allungamento della pasta. Prodotto cilentano che trovate da Mariano Cappeta a Contursi Terme (tel. 0828.991079).

Pausa pranzo. Ragazzi del Bioristoro, ma l’olio lo conoscete? 🙂

Va decisamente meglio con il gelato bio di Fabio Carassale (che produce anche pasta fresca, a Roma). Amarena tutta la vita, limone plus e bacio da mettere a punto.

C’è anche il prosciutto di maiale nero lazio-abruzzese dell’azienda Fanelli. Quanto camminano questi nebro-casertani! 🙂

Ecco la farina biologica del Molino Conti utilizzata, ad esempio, da Life, la prima pizzeria bio certificata AIAB di Roma, entrata nel 10 of the best pizza del Guardian.

Arriviamo allo stand di Le Spinose, azienda agricola bio della Sabina in conversione biodinamica che ospita gli orti a distanza per conto de Le verdure del mio orto, società del Vercellese che ha inventato la formula e l’ha esportata nel Lazio.

Quando tramonta il sole sui Fori Imperiali c’è tutto il tempo per fare il bilancio di una giornata speciale, uno degli appuntamenti più importanti per il settore della produzione biologica italiana. “Un successo di piazza”, lo definiscono all’Aiab, il risultato di un gigantesco sforzo organizzativo che vede insieme per l’occasione ambientalisti, integralisti del bio e la più potente e mediatica delle associazioni dei contadini.

Con risultati visibilmente positivi in termini di partecipazione. Nella straordinaria cornice di uno degli spazi di Roma più suggestivi, nell’immenso viale chiuso al traffico, erano in tanti per lo struscio e lo shopping alternativi. Una folla, tra curiosi e bio-simpatizzanti, con in mano il panino al formaggio del bio-ristoro, la piantina dell’ort à porter, la busta con gli acquisti o la coppetta di gelato.

Qui, e nelle tante piazze italiane che hanno ospitato la BioDomenica, c’era solo una rappresentanza di quel popolo di consumatori che acquistano da canali alternativi (+76,4% in sei anni), spuntano prezzi che, assicurano all’Aiab, abbattono il 50% di quelli al consumo e contribuiscono alla riduzione delle emissioni provenienti dall’agricoltura (-90%).

La rivincita di Nonna Papera su Paperone, come ha ricordato in mattinata Stefano Masini di Coldiretti durante la presentazione del dossier “I valori del biologico”. Perché qualcosa in fondo vorrà dire se, come ricorda Masini, anche il mitico fumetto racconta una storia dove la nonnetta (leggi i farmer’s market) sfida il potente Paperone (leggi la Gdo e l’agricoltura intensiva) con il suo mercato di Paperopoli. Una battaglia combattuta ad armi impari tra i sapori di un mercatino e il denaro. Dove a vincere sono, per fortuna, le cose buone di Nonna Papera e a perdere i pesticidi di Paperone.

Qualità del cibo, rispetto per l’ambiente e giusta remunerazione del lavoro dei contadini: ecco i tre ingredienti di un modello che ha tutta l’aria di stare in piedi e di dare risposte positive, contemporaneamente, a consumatori, produttori e ambiente. Metteteci i prezzi competitivi della vendita diretta e il gioco è fatto. In tempi di crisi è il sale sull’etica.