L’hamburger del futuro nascerà nei laboratori olandesi di Maastricht, la cittadina che dopo aver sdoganato la libera circolazione nei Paesi dell’Europa Unita si avvia a scrivere il proprio nome nella storia della gastronomia mondiale. Ne dà notizia repubblica.it rilanciando l’idea dell’hamburger artificiale, di cui avevamo già parlato, ideato da Mark Post che ha annunciato i risultati della ricerca a Vancouver, Canada.
L’hamburger nascerà da cellule staminali e servirà a salvare il mondo dalle pericolose emissioni di metano che aumentano il riscaldamento climatico peggio del co2 e ad evitare che il raddoppio della domanda mondiale di carne da qui a 40 anni stremi la capacità dell’agricoltura già utilizzata al 70% per gli allevamenti.
Tutto bene allora? Come affermato da Mark Post, la tecnica permette di creare hamburger a partire da qualsiasi animale. Solo che bisognerà lavorare separatamente sul sapore e capire quali componenti della carne producano effettivamente il gusto.
In attesa che vi riprendiate dall’unica e vera “scomposizione di hamburger”, sappiate che il prototipo dell’hamburger 3.0 è costato la bellezza di 250 mila €. A cucinarlo Heston Blumenthal del ristorante Fat Duck. Per realizzare l’hamburger saranno necessarie 3 mila strisce di questi piccoli pezzi di muscolo di 3 centimetri di lunghezza e mezzo millimetro di spessore (cresciuti nel siero delle staminali della foto accanto) unite a qualche centinaio di analoghi pezzi di tessuto adiposo.
Chissà chi saranno i fortunati critici che assaggeranno questo piatto che potremmo catalogare alla voce raccapriccianti (ma sempre meno peggio dello shit hamburger, sì l’hamburger di m….)
All’improvviso Propaganda, Tricolore, Mama Burger ecc ecc sono diventati infinitamente economici. E pensate alla vostra coltura casalinga a temperatura controllata. Brrrr, mi vengono i brividi
Prima la foca ripiena, adesso questo, è arrivato George Romero come capo redattore?
L’hamburger artificiale servirà a salvare il mondo dalle pericolose emissioni di metano che aumentano il riscaldamento climatico. Più che food 3.0 a me sembra si tratti dell’annuncio di un messia-supereroe. Ma dove andremo a finire? Se è vero che siamo ciò che mangiamo, mangiando sta roba diverremo cavie da laboratorio e, con il tempo chissà…magari utilizzeranno la nostra carne per farci hamburger. E questo in nome del riciclaggio.