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Taste of Roma 2016. Luci e ombre dell’evento più atteso in forma di classifica

venerdì, 16 Settembre 2016 di

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Il Taste of Roma 2016 è in pieno svolgimento all’Auditorium Parco della Musica: quinta edizione per uno degli eventi enogastronomici che nel corso degli anni è riuscito a imporsi nella capitale come l’appuntamento più atteso dell’anno.

Durante il Taste Restaurant Safari avevamo assaggiato in anteprima le creazioni di 4 degli chef presenti in questi giorni con i loro stand.

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Nella giornata inaugurale, tra i giardini pensili dell’Auditorium, tanti gli chef e i piatti presentati, troppi per mangiarli tutti in una serata sola.

Io qualcuno ne ho assaggiato e ve li racconto attraverso questa breve classifica.

1. Anti Pasta, Metamorfosi

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L’Anti Pasta (10 €) di Roy Caceres (chef stella Michelin del ristorante Metamorfosi) è uno dei piatti più attesi di questa edizione e non ha deluso le aspettative, come suo solito.

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La consistenza della pasta, ricavata partendo da un brodo di pesce, ricorda quella delle tagliatelle di riso thai. La salsa di testa di gamberi risulta molto intensa e iodata ma allo stesso tempo estremamente fresca.

2. Kebab di tonno, Il Tino

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Il kebab di Tonno (10 €) panna acida al limone e scorpion trinidad di Lele Usai è uno dei cavalli di battaglia dello chef del Tino di Fiumicino, che abbiamo assaggiato nella nuova sede prima che Claudio Bronzi lasciasse definitivamente il ristorante di cui è stato storico socio.

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Ottima la cottura del pesce protetto da un sottile strato di pasta fillo e condito da un mix di masala e curry. La panna acida riesce a bilanciare l’aggressività del peperoncino (coltivato dallo stesso Usai) e la complessità delle spezie.

3. Penne ritorte all’arrabbiata, Imago – Hotel Hassler

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Le penne ritorte all’arrabbiata, blend Spicy Bomba-y (6 €), è un piatto di semplice realizzazione e grandi equilibri di Francesco Apreda.

La pasta viene adagiata su una base di yogurt magro e condita dallo chef del ristorante Imago nell’Hotel Hassler con una salsa di pomodori e peperoni, cetriolo, papaya e mango a cubetti, un mix di spezie piccante da lui stesso creato e qualche lamella di aglio nero.

4. Sandwich di triglia, Per Me

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Nel Sandwich di triglia, misticanza di campo, tartufo nero e gel di cipolla (10 €), Giulio Terrinoni ha rivisitato due piatti della tradizione romana e napoletana: il saltimbocca e la mozzarella in carrozza.

Lo chef di Per Me ha quindi inserito all’interno del pane tagliato molto sottile un filetto di triglia con salvia e prosciutto e poi ha dorato il tutto in padella. Inusuale ma ben studiato l’accompagnamento con un paté di fegatini di pollo (addolciti con della mela).

5. Passion cheese cake, Acquolina

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Il Passion cheese cake (5 €) di Alessandro Narducci colpisce per la freschezza e per le consistenze. Passion fruit sotto forma di sorbetto, cremoso e gelatina accompagnati da robiola e crumble.

6. Tortelli di melanzana, Tordomatto

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Tortelli di melanzana, succo di pomodoro e basilico (6 €) è ormai un piatto affermato di Adriano Baldassare che a Roma è tornato in splendida forma con il suo nuovo ristorante Tordomatto.

Pochi gli ingredienti ma esaltati alla perfezione grazie alla cura per ogni singolo dettaglio. Lascia senza parole il succo di pomodoro.

7. Tataki di ricciola, Acquolina

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Il Tataki di ricciola e panzanella come a Roma (7 €) è una reinterpretazione del piatto estivo “della nonna” come ci racconta lo chef Alessandro Narducci.

Portata fresca, ideale per iniziare la serie di degustazioni. Ottima la cottura della ricciola, solo lievemente scottata, e divertente l’idea di inserire le olive in una consistenza diversa.

Sono tre invece i piatti che non mi hanno convinto.

1. Panino alla liquirizia, Glass Hostaria

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Il Panino alla liquirizia, scaloppa di foie gras, salsa al passito e finto ketchup di mango (10 €), pur essendo un piatto iconico e molto richiesto di Cristina Bowerman mi è sembrato troppo semplice rispetto all’inventiva della chef stellata del Glass Hostaria.

2. Linguine con zenzero, lupini e wakame, Acquolina

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Linguine, zenzero, lupini, wakame e verde prezzemolo (10 €) di Alessandro Narducci non convince per un gusto troppo omogeneo che rende difficile distinguere gli ingredienti.

3. Tagliolini, brodo di parmigiano&co, Metamorfosi

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I tagliolini, brodo di parmigiano & co (6 €) di Roy Caceres pagano in maniera decisa l’essere serviti ad una temperatura troppo bassa.

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Una serata piacevole quella di apertura del Taste of Roma. Tanta affluenza (maggiore rispetto all’inaugurazione della scorsa edizione) e qualche immancabile ritardo.

Un consiglio?

Mettete in calendario almeno due serate per poter apprezzare al meglio ogni singolo piatto del Taste of Roma 2016.

[Testo e foto: Matteo Bizzari]