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Milano. Quali sono i dolci di À la folie di Délifrance che ha aperto alla chetichella

venerdì, 08 Settembre 2017 di

Lo confesso: mi sono infilato alla inaugurazione di À la Folie, pasticceria e galleria d’arte pensata e realizzata da Délifrance in via Statuto a Milano.

In realtà, avevo ricevuto un invito per la presentazione alla stampa, settimana prossima; ma avevo già letto che il locale avrebbe aperto il 14, giovedì prossimo, e mi sono detto: perché aspettare? Vado, vedo, e torno.

Arrivato poco dopo le 19, sono entrato senza che nessuno mi fermasse (ah ah – altro che Fantomas!), mi hanno messo una flute di champagne in mano, e mi sono ritrovato a brindare con lo staff di Délifrance, il marketing, gli architetti, e non so chi altro, alla loro nuova avventura.

Altro che critico invisibile!

OK – a questo punto, meglio cercare di spiegare cos’è À la Folie. Si tratta di un temporary shop aperto solo fino a novembre che Délifrance, una multinazionale della brioche (meglio: un’azienda produttrice di prodotti da forno surgelati, dal 2004 in Italia, che propone un’ampia gamma di referenze di viennoiserie, pane, pasticceria e snack salati) ha dedicato alle varie sfumature della personalità della donna.

Si parla giustamente sempre di “arte” pasticcera: e questo omaggio alla donna è stato affidato a due artisti: un pastry chef, un pasticcere, Alessandro Servida – ricorderete la ricetta della sua Lemon Pie, che mi ero fatto dare durante lo scorso Sigep a Rimini – e un pittore, Mihailo Beli Karanovix.

A loro è stato chiesto di trovare forme, sapori, e colori, per diversi connotati della femminilità; e questo store raccoglie dipinti e tartellette, in mostra e in degustazione rispettivamente.

Ve ne propongo alcune.

Consapevolezza

Egoismo

Questo l’ho anche assaggiato. E vi consiglio di non perderlo.

Essenza

Non ho notizie ahimè su composizione ingredienti e che altro – ergo, devo tornarci. Ma siete liberi di andare e provare voi stessi.

Il locale non mi sembra particolarmente bello: essenziale, bianco e nero, banco-vetrinetta con esposte le tartellette in fila, con un piccolissimo cartellino con nome e ingredienti; le pareti terminano a mezz’aria, lasciando intuire un laboratorio sul retro, in cui le tartellette vengono rifinite (la produzione è nel loro laboratorio centrale di Assago).

 

Mi si dice che il ramo di Délifrance che si occupa di À la Folie sia diverso da quello che gestisce il ristorante alle ex-Varesine (dove ho mangiato qualche tempo fa, e ve lo racconterò un’altra volta), e che questo temporary non dovrebbe probabilmente avere un seguito milanese né italiano, ma verrà destinato al mercato internazionale.

A la Folie. Via Statuto, 16. Milano.

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.