Milano. Quali sono i dolci di À la folie di Délifrance che ha aperto alla chetichella

Ristoranti

Lo confesso: mi sono infilato alla inaugurazione di À la Folie, pasticceria e galleria d’arte pensata e realizzata da Délifrance in via Statuto a Milano.

In realtà, avevo ricevuto un invito per la presentazione alla stampa, settimana prossima; ma avevo già letto che il locale avrebbe aperto il 14, giovedì prossimo, e mi sono detto: perché aspettare? Vado, vedo, e torno.

Arrivato poco dopo le 19, sono entrato senza che nessuno mi fermasse (ah ah – altro che Fantomas!), mi hanno messo una flute di champagne in mano, e mi sono ritrovato a brindare con lo staff di Délifrance, il marketing, gli architetti, e non so chi altro, alla loro nuova avventura.

Altro che critico invisibile!

OK – a questo punto, meglio cercare di spiegare cos’è À la Folie. Si tratta di un temporary shop aperto solo fino a novembre che Délifrance, una multinazionale della brioche (meglio: un’azienda produttrice di prodotti da forno surgelati, dal 2004 in Italia, che propone un’ampia gamma di referenze di viennoiserie, pane, pasticceria e snack salati) ha dedicato alle varie sfumature della personalità della donna.

Si parla giustamente sempre di “arte” pasticcera: e questo omaggio alla donna è stato affidato a due artisti: un pastry chef, un pasticcere, Alessandro Servida – ricorderete la ricetta della sua Lemon Pie, che mi ero fatto dare durante lo scorso Sigep a Rimini – e un pittore, Mihailo Beli Karanovix.

A loro è stato chiesto di trovare forme, sapori, e colori, per diversi connotati della femminilità; e questo store raccoglie dipinti e tartellette, in mostra e in degustazione rispettivamente.

Ve ne propongo alcune.

Consapevolezza

Egoismo

Questo l’ho anche assaggiato. E vi consiglio di non perderlo.

Essenza

Non ho notizie ahimè su composizione ingredienti e che altro – ergo, devo tornarci. Ma siete liberi di andare e provare voi stessi.

Il locale non mi sembra particolarmente bello: essenziale, bianco e nero, banco-vetrinetta con esposte le tartellette in fila, con un piccolissimo cartellino con nome e ingredienti; le pareti terminano a mezz’aria, lasciando intuire un laboratorio sul retro, in cui le tartellette vengono rifinite (la produzione è nel loro laboratorio centrale di Assago).

 

Mi si dice che il ramo di Délifrance che si occupa di À la Folie sia diverso da quello che gestisce il ristorante alle ex-Varesine (dove ho mangiato qualche tempo fa, e ve lo racconterò un’altra volta), e che questo temporary non dovrebbe probabilmente avere un seguito milanese né italiano, ma verrà destinato al mercato internazionale.

A la Folie. Via Statuto, 16. Milano.




Di Emanuele Bonati

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.