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Milano. Scoppia la Bomba di Niko Romito, ovvero lo street food tristellato

sabato, 09 Giugno 2018 di

Il bombarolo Niko Romito, chef tre stelle Michelin, ha lasciato cadere la sua Bomba su Milano. Ed è caduta in piazza XXV aprile, quella dello Smeraldo, anzi di Eataly Smeraldo, dell’Anteo, di corso Como.

Ero lì, a fare da contraerea: e di bombe nikoromitiane me ne son mangiate tre.

Partiamo dalla presentazione che ho trovato sul loro sito, e che racconta bene la storia della “bomba”.

BOMBA è un format di cibo da strada tutto italiano, nato come classico della pasticceria e rivisitato in chiave contemporanea. La passione di Niko Romito per questo prodotto tipico dell’arte dolciaria popolare – una sfera di pasta lievitata e fritta – risale alla pasticceria di famiglia aperta a Rivisondoli da papà Antonio alla fine degli anni 70. La bomba era la specialità di Antonio Romito, particolarmente amata dai numerosi turisti stagionali che giungendo da Napoli e dintorni affollavano le piste da sci del comprensorio di Roccaraso. Un dolce di famiglia, dunque, che Romito ha valorizzato portando avanti da qualche anno una ricerca importante sulle tecniche di impasto, lievitazione e frittura. Il risultato è goloso quanto l’originale, se non di più, e al contempo incredibilmente leggero, ed è disponibile anche in un’inedita versione salata, con una varietà di ripieni sviluppati dalla brigata del ristorante Reale. Dopo un primo pop-up a Napoli, il format Bomba si avvicina al suo debutto in Italia e nel mondo.

Eccolo, dopo l’esperienza in corner a Napoli, il debutto “nel mondo”, qui a Milano. Che Romito, leggo (non c’era quando ci sono passato) sta ovviamente seguendo, con il suo pasticciere.

Allora: la bomba di Romito (quello che noi chiamiamo bombolone, o krapfen, o con altri nomi che indicano prodotti similari anche se poi diversi) è una pasta lievitata e fritta assolutamente leggerissima (senza burro o strutto, ma con olio d’oliva e burro si cacao), e farcita.

Nel menu salato ci sono tre bombe “normali” (prosciutto di Parma e stracchino – scarola – bufala e pomodorini, 5,50 €) e tre “gourmet” (manzo e spinacino – maiale fondente – pollo, 7 €).

In menu dolce invece prevede quattro dolci normali (zucchero – crema pasticciera allo Strega – gianduja – albicocca, 2,50 €) e “dessert” (gelato alla crema di Navan, un liquore alla vaniglia – bombamisù, 4 €). I gelati sono di Emilio (Panzardi), gelateria di Maratea.

Assaggio 1: una classica bomba con scarola pinoli uvetta olive pomodori confit. Morbidissima leggerissima la pasta, saporito l’insieme, due bocconi ed è finita. Ne voglio ancora.

Assaggio 2: una bomba gourmet con maiale fondente senape. Morbidissima leggerissima la pasta, saporito l’insieme – solo, il maiale era in due grossi pezzi (avrei preferito una cosa più “sfilacciata”, come si usa adesso) non particolarmente morbidi alla masticazione. Ma ne voglio ancora.

Assaggio 3: dolce gourmet, Bombamisù, un’originale ottima versione “bombata ” del tiramisù. Me l’hanno data assieme alle altre, per cui si è un poco “seduta” (avrei aspettato a consegnarla, ecco), e con un mini-cucchiaino. Una fanciulla dello staff vedendomi in difficoltà, ovvero impiastricciato fino ai gomiti, è venuta in mio soccorso con un paio di posate. Morbidissima vabbè, tutto come sempre. Ma ottima idea, con un tiramisù, o meglio, una crema, delicato, che stava benissimo sulla bomba.

Le bombe di Romito sono una delizia, una nuova apertura di street food (realizzata in collaborazione con Autogrill, che sta alzando di molto il livello della sua offerta) in una posizione ottima, nel palazzo che ospita High Tech, a fianco (e non al posto, come ha scritto qualcuno) di Damman Frères. Bomba si aggiunge a Spacco, dal lato opposto dell’isolato, e a Trieste Pizza, in corso Como, a metà strada fra i due: sarà un bel problema passare di lì senza cedere alla tentazione di mangiare in tutti e tre i locali. Cercasi compagni di street tour.

Bomba.

 

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.