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Sweety of Milano. 10 consigli per un weekend dolcissimo

venerdì, 14 Settembre 2018 di

Cosa: Sweety of Milano.
Dove: Palazzo delle Stelline. Corso Magenta, 61.
Quando: sabato 15 e domenica 16 settembre.
A che ora: dalle 10 alle 19.30.
Perché: per conoscere e soprattutto assaggiare alcune fra le eccellenze della pasticceria italiana.

Ecco cosa fare in questi due giorni.

1. Provare l’aperitivo Pastry Pairing con Niccolò Moschella e Cristian Lodi

Abbiamo deciso che Niccolò Moschella ci piaceva quando ci ha dato la ricetta del panettone da fare nel forno di casa. Se mai fossero servite prove ulteriori rispetto all’assaggio dei suoi dolci. Per questa edizione di Sweety ha fatto un pairing, un accoppiamento – no, meglio, si è messo d’accordo – con Cristian Lodi, del Milord di Milano, per proporre degli abbinamenti giudiziosi tra cocktail e pasticceria.

Così il dolce Quadra Agrumata (una mousse al cioccolato al latte con al suo interno un cuore di marmellata all’arancia e una base di pan di spagna bagnato al grand marnier) è accompagnato da un cocktail alcolico con limoncetta, amaro lucano, whisky, lime, albume e polvere di agrumi.

Sabato 15 dalle 18 alle 19.30.

2. Assistere alla proclamazione del vincitore del Panettone Day

Iginio Massari, grande maestro della pasticceria italiana, Galileo Reposo, dalla gastronomia milanese Peck, Salvatore De Riso dalla costiera amalfitana, Chiara Maci e Giancarlo Maistrello, vincitore dell’edizione 2017 del concorso: sono i giurati che sabato sceglieranno il migliore fra i 25 panettoni che partecipano al concorso del Panettone Day.

Panettoni che potranno essere acquistati nel temporary store di corso Garibaldi, aperto da ottobre.

3. Provare tutte le degustazioni in programma

Ogni ora, dalle 11 alle 16, ci saranno nell’Area Degustazioni dei percorsi tematici con 4 pasticcieri a proporre le loro specialità più speciali. Ve lo dico subito: prendetevi una sedia e mettetevi lì in pianta stabile.
Si potranno assaggiare i prodotti prima di acquistarli, che non è male, mettendoli a confronto con altri similari – ecco perché si parla di percorsi tematici:
I grandi classici, che vanno dal Dolce della via Francigena di Claudio Gatti al Pasticciotto di Stella Ricci, al croccante di Rocco Scutellà, al cannolo di Maurizio Santin
Biscotteria & snack dolci, con Roberto Cantolacqua, Santi Palazzolo, Mario Bacilieri e Alessandro Comaschi
Le monoporzioni, ormai più presenti delle torte nelle vetrine: ci saranno quelle di Alessandro Marra, Galileo Reposo, Denis Dianin, e il Montblanc di Carmen Vecchione
Passione cioccolato: imprescindibile, anche per i dolci di Salvatore Gabbiano, Andrea Besuschio, Denis Buosi e Attilio Servi
I creativi: le interpretazioni di Salvatore De Riso, Anna Sartori. Alfonso Pepe, Francesca Castignani
I lievitati: tema raccontato da Giancarlo Perbellini, Luca Mannori, Pasquale Marigliano e Paolo Sacchetti

L’elenco completo delle referenze lo leggete qui sopra.

4. Lasciare i bambini a Sweety Baby con i Minions

Sweety pensa anche ai più piccoli, dai 6 ai 12 anni, dedicando loro uno spazio-cucina per farli “pasticciare” insegnando loro qualcosa sulla cucina.
E magari anche farsi una foto con i Minions, che parteciperanno a Sweety Baby – immaginiamo per aiutare a pasticciare…

5. Confrontare il panettone di Milano, di Parma e di Salerno

Il panettone visto da tre pasticcieri, membri dell’associazione Amici del Lievito Madre: Maurizio Bonanomi, milanese da Pioltello, Claudio Gatti, da Tabiano in provincia di Parma, e Alfonso Pepe, dal Salernitano. Sempre perché ormai il “panettone tutto l’anno” è una realtà, trasversale e trasnazionale.

6. Assistere all’unica Masterclass al femminile: Ambra Romani

Ci sono diverse pasticciere donne, a Sweety, ma l’unica titolare di una Masterclass è Ambra Romani: reduce dai successi delle Prova del Cuoco di Antonella Clerici, non è stata confermata  per la nuova edizione con Elisa Isoardi, almeno per il momento.

Il titolo della sua Masterclass? Sembra il titolo di un film di Lina Wertmüller: “Un’Esotica a Milano: Bouchon al cacao con ganache all’avocado ananas caramellato e violette candite”.

Avete comunque moto da scegliere.

7. Farlo “strano”: i gelati vegan della Compagnia dei Gelatieri

Il mondo vegan è sempre lì a sfidare noi che vegan non siamo: vale la pena di provare un approccio, e quello gelatiero forse è uno dei più facili. E allora proviamo i gelati vegan (ma ci sono anche quelli non-vegan) della Compagnia dei Gelatieri– ovvero Cioccolato Oro degli Dei, con cioccolato monorigine Bio da degustazione della Costa d’Avorio servito con polvere d’oro e Zucca sfrontata sorbetto alla zucca violino cotta al forno e servita con pura liquirizia calabra (complimenti per il nome).

8. Seguire le lezioni dell’Academy

Una delle cose più interessanti, farsi spiegare raccontare eseguire una ricetta in diretta da un pasticciere, cercando di carpirne i segreti e ripromettendosi di ripetere la ricetta a casa. Le lezioni di Gianluca Fusto, ad esempio, sembrano sempre delle lezioni universitarie di un professore di fisica, o di chimica, tanto sono precise (e chiare, cosa che fisica e chimica non sono mai state per me studente…).

Che poi la ricetta finisca in un cassetto, e i dolci uno se le vada a comprare, beh, cosa c’entra?

9. Mangiare un dolce nel Chiostro

Ma lo scopo ultimo di una visita a Sweety è comprarsi un’infinità di porzioni di dolce e andarseli a mangiare nel Chiostro delle Stelline, che per quanto invaso di gente manducante, resta sempre un’ottima occasione di relax.

10. Salutare gli zuccherini

La moneta corrente delle scorse edizioni, lo zuccherino, quadratino di carta che regolarmente perdevi nelle tasche, ritrovavi quando Sweety era finito, non riuscivi a spendere perché sbagliavi i calcoli e non se ne potevano acquistare uno o due per finire di pagare quel dolce… lo zuccherino non c’è più. Si fanno acquisti diretti, col tuo bancomat, i tuoi contanti.

Con la mappa per scegliere dove spendere, vi saluto.

 

 

 

 

 

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.