mulino caputo farine per pizza, pane e dolci
Frantoi Aperti assaggiando olio sul pane

Olio extravergine di oliva novità: nei migliori ristoranti si userà così

Olio EVO tra eventi e tendenze come Frantoi Aperti, come Forum Olio & ristorazione, come blend firmati da chef, patron o locali.
mercoledì, 14 Ottobre 2020 di

Un giro d’olio funziona sempre. Funziona nel piatto, con un bel gesto circolare. E funziona sul territorio, quando è un viaggio con la scusa dell’extravergine di oliva, meglio se quello nuovo. Poi funziona sempre a tavola al ristorante, con nuove tendenze e nei tavoli dove se ne discute.

Ecco tre esempi.

1. Frantoi Aperti in Umbria

Umbria e olio

Pronti al nuovo? “Dal 24 ottobre al 29 novembre si terrà Frantoi Aperti in Umbria che per il XXIII° anno celebra l’arrivo del nuovo olio extravergine di oliva nel periodo della frangitura delle olive, con le visite ai frantoi in lavorazione e la proposta di una serie di esperienze enogastronomiche, artistiche, musicali, culturali e naturalistiche tra borghi medievali, oliveti, luoghi di grande pregio del territorio regionale.”

frantoio per l'olio

Occhio a questo evento. Ventitreesima edizione di questo viaggio tra i frantoi e nei luoghi dell’olio significa che è stato un ante litteram, che ha promosso l’oleoturismo quando la parola oleoturismo non esisteva ancora.

bruschetta e olio

Qualche consiglio? Disegnate la vostra mappa. Prenotate le vostre tappe, senza rischiare assembramenti. Toccate le diverse aree DOP. Visitate 2-3 frantoi al giorno, non di più. E occhi aperti, imparando a giudicare il lavoro del frantoio anche dall’igiene che vi regna. Assaggi? Assaggiate con calma, assaggiate in purezza (poi vabbè, ma solo dopo, continuate con quello che volete, l’Umbria è terra generosa). Acquisti? Acquistate per casa, acquistate per regalare. Un olio buono, nuovo, è un super regalo.

Il riferimento organizzativo e per approfondimenti è il sito www.frantoiaperti.net

2. Olio extravergine di oliva e nuove tendenze

Il recente Forum Olio & Ristorazione, concepito partorito diretto e condotto da Luigi Caricato, ha messo sul carrello degli oli – tema portante e titolo dell’evento – parecchi talk. Interessanti su diversi fronti.

Sul fronte salutistico e del gusto, l’olio al posto del sale, prendendo spunto dal libro “Senza sale” di Giuseppe Capano. Ci avete mai pensato? Tanto ampio è il ventaglio sensoriale dell’olio e dei condimenti, che molti piatti potrebbero fare a meno del sale, godendo di più complesse sapidità. Tendenza salute.

Sul fronte del design, il servizio dell’olio ridisegnato. Con carrelli-vetrina, con carrelli multipiano. Con vassoi a scomparsa, come quelli progettati e prototipati dal designer Mauro Olivieri. Con selezioni ristrette, valorizzate nella loro bellezza. La tendenza? L’olio come elemento sempre più importante e identitario nella sequenza del pasto. E poi non solo l’olio, ma l’olio, l’aceto e i loro plurali, cioè le varietà. C’è un potenziale meraviglioso per i condimenti tutti.

Sul fronte comunicazione-linguaggio, la comunicazione sull’olio. Che al momento è deficitaria, difficile. Bisogna curarla, posizionarla digitalmente e intelligentemente, perché emerga e sia educativa (brava Anna Prandoni, parole chiare e vere).

Daniela Ferrando giurato al premio orciolo d'oro olio in Umbria

Il contributo di Scatti di Gusto? Dedicare spazio all’olio e non solo come argomento a sé stante, ma anche nelle recensioni di chef-piatti-ristoranti, nelle cronache di concorsi oleari, nelle narrazioni di luoghi ed esperienze, nelle letture consigliate e nelle ricette. Valga l’equazione elementare “se ne parla = è importante”.

3. Olio extravergine di oliva firmato dagli chef

Olio Garda DOP in bicchierino blu da assaggio

Si delinea anche un’altra tendenza. La vedo ancora filiforme, ma i primi che l’hanno capita la cavalcano. Riguarda chef e patron o locali che hanno un loro olio e lo firmano.

Per esempio Daniel Canzian. Nel suo emporio online, accanto alla pasta di arance arrosto e al pomodoro, alle uova di selva, ad alcuni oggetti décor e ai panettoni, ecco la bottiglia Filo d’olio firmata danielcanzian, blend tutto italiano di cultivar Leccino, Maurino e Frantoio lavorato dal frantoio Gervasoni del Lago d’Iseo. L’ho assaggiato: fruttato lieve, note di mandorla e di erba verde. Al palato non amaro, né piccante, ma con la sorpresa di una punta di sapidità. Perfetto con tutto ciò che è lieve e naturale.

Altro esempio, il ristorante Berton al lago del resort-hotel Il Sereno, che serve l’olio omonimo. Altro esempio ancora, Giacomo. Che firma tre bottiglie, servite in tutti i ristoranti Giacomo a Milano e a Pietrasanta (dove ho avuto un assaggio) e vendute nella Gastronomia all’angolo di Piazza Amendola in zona Fiera.

Chi sarà il prossimo chef, chi sarà il prossimo patron con olio firmato che siamo già curiosi di assaggiare?

[Immagini: Frantoi Aperti; sito ufficiale Daniel Canzian; iPhone di Daniela Ferrando]

Di Daniela Ferrando

Milanese, trent’anni di copywriting e comunicazione aziendale. Le piace che il cibo abbia le parole che merita: è cultura. Parlando molto e mangiando poco, non si applica nel suo caso il “parla come mangi”.