Il campo largo della pizza all’ananas si allarga e a vincere è ancora una volta Gino Sorbillo che diventa testimonial pubblicitario della Del Monte. E no, non vedrete Gino Sorbillo alzare trionfante una fetta di pizza all’ananas nella campagna pubblicitaria del colosso americano. C’è un richiamo alla pizza e a lui nell’head line della pagina che appare sulle testate nazionali.
Gino caro, si propio s’à dda fà, fallo buono, Gino caro, se proprio si deve fare, fallo buono recita il claim che rilancia l’ananas a fette pronto a finire sulla pizza. La cui storia, quella della pizza con l’ananas, leggete qui.
E sotto l’immagine del famoso/famigerato barattolo dell’ananas a fette Del Monte, il rimando alla pizza sorbilliana. “A meglia pizza hawaiana se pò fà sulo cu chi tene ‘e meglie nanasse d’ ‘o munno”. Che per i diversamente napoletani suona: “La migliore pizza hawaiana si può fare solo con chi ha i migliori ananas del mondo”.
Dunque, strike per Gino Sorbillo che vede rilanciata per l’ennesima volta nei confini nazionali – all’estero ci aveva pensato la CNN – la sua pizza all’ananas.
A passarla al microscopio, la pubblicità peccherà agli occhi dei commentatori più duri e puri. La pizza all’ananas di Gino Sorbillo non è l’hawaiana “classica” perché manca (e per fortuna) il pomodoro. Anche se Sorbillo l’ha inserita nel menu del nuovo Presepe Napoletano come margherita.
Mentre i più attenti osservatori delle cose della pizza napoletana noteranno la somiglianza con il tormentone di un altro pizzaiolo mediatico. Quel s’addà sapè fà di Errico Porzio evocato come possibile concorrente del Sorbillo mondiale. Che incidentalmente era interessato proprio al locale in cui Gino Sorbillo ha aperto la nuova pizzeria Presepe Napoletano che da questa ondata di pubblicità trarrà beneficio in termini di popolarità. È l’unica (al momento) pizzeria nel cuore di Napoli che propone la pizza all’ananas.
Quanto vale la campagna pubblicitaria della pizza all’ananas di Gino Sorbillo
In tempi antichi, l’ufficio stampa (che non esiste) di Gino Sorbillo avrebbe prodotto un report per quantificare il valore delle uscite della pizza all’ananas. In tempi più liquidi con la marea di repost, storie e reel che hanno fatto il giro del web la quantificazione monetaria dei milioni di visualizzazioni è quasi impossibile.
Certo è che della pizza all’ananas se ne parla in lungo e in largo e la notorietà del “marchio” Sorbillo in the World è cresciuta a dismisura. Del Monte intelligentemente non ha fatto altro che surfare sull’onda del clamore per rilanciare quello che in Italia doveva passare sotto silenzio: mettere l’ananas sulla pizza.
Di fatto Gino Sorbillo ha sdoganato l’utilizzo dell’ingrediente “maledetto” come non sarebbe riuscito alcun ufficio marketing di un’azienda.
Nonostante gli hater e i critici ortodossi che hanno letto l’iniziativa come attentato alla tradizione napoletana derubricando l’iniziativa come voglia di apparire. E addirittura costruendo un parallelo con lo scivolone della Ferragni sul caso pandoro. La pizza all’ananas avrebbe distrutto l’immagine del pizzaiolo più mediatico del globo. E invece ora c’è questa pubblicità Del Monte a rilanciare. Non è che finirà che tra le pizze tradizionali a Napoli ci sarà anche la pizza con le fette di ananas due volte caramellizzate e senza il pomodoro?
