mulino caputo farine per pizza, pane e dolci

Osteria la Semivuota a Milano, recensione da film a prezzi fantastici

L'Osteria la Semivuota a Milano richiama alla memoria la Trattoria omonima di un film con Renato Pozzetto: solo cucina milanese autentica
lunedì, 26 Febbraio 2024 di

Osteria la Semivuota è una delle destinazioni gastronomiche e cinematografiche più celebri a Milano e dintorni. Il problema è che non esiste – o meglio, non esisteva fino a un mese fa. Ora, c’è.

Osteria la Semivuota è una recentissima apertura in via Cornalia a Milano. La zona è quella delle ex-Varesine, Porta Nuova – fra viale della Liberazione, Fabio Filzi, Melchiorre Gioia. Il nome è un omaggio all’omonima Trattoria apparsa in un episodio di un film con Renato Pozzetto, anno 1978, diventata quasi un meme ante litteram.

L’idea del locale è quella di unire il concetto di osteria con la tradizione della cucina milanese e lombarda. Lo abbiamo già detto: è la tendenza del momento, il trend che abbiamo già osservato parlando della Trattoria Sincera. Un recupero intelligente della tradizione, vuoi rivisitata, vuoi riproposta filologicamente, vuoi attualizzata.

Come nasce il nome dell’Osteria la Semivuota

La filologia in particolare è il metro dell’Osteria la Semivuota – almeno per quel che riguarda il nome.

Questa a Milano non è l’Osteria la Semivuota originale, quella del film a episodi del 1978 Io tigro, tu tigri, egli tigra. Quella “originale” compare nel primo episodio, diretto e interpretato da Renato Pozzetto, e si trovava a Monvalle, nel Varesotto. Nel film Pozzetto arriva alla Trattoria Milan-Inter, che però registra il “tutto esaurito”, e viene indirizzato all’insegna a fianco, appunto la Semivuota. Dove viene accolto dall’anziana proprietaria, che lo apostrofa con un bel “lei è un cretino”.

Un esempio di comicità dell’assurdo, geniale, mitico, per usare un termine allora in voga. E no – nessuno, in questa Osteria la Semivuota, mi ha dato del cretino. E forse forse mi dispiace un poco.

[Aggiornamento: il nome dovrà fare i conti con la nuova situazione]

Filologia cinematografica nell’insegna, nell’ambiente e in cucina

osteria la semivuota milano sala cucina

“L’Osteria La Semivuota nasce con l’idea di offrire il calore e l’accoglienza che solo le osterie della Milano di una volta erano capaci di dare. Proponiamo un menu che, partendo dalla tradizione del nostro territorio, trova nuove prospettive grazie alla capacità del nostro cuoco Giacomo Edoardo Salmoiraghi di rispettare le ricette dei piatti tipici con preparazioni più contemporanee e più leggere, in linea con la cultura gastronomica attuale.”

In totale, ci sono una sessantina di posti. Due sale, una a destra dell’ingresso, l’altra più lunga, che arriva alla cucina a vista (con un banco frigorifero per salumi e formaggi).

Va detto che anche gli ambienti, con le pareti grezze, dell’Osteria la Semivuota di Milano richiamano quelli del film; i mobili, i vecchi oggetti distribuiti nelle sale, aiutano a rendere l’atmosfera di un tempo.

osteria semivuota poster duplicatore
“Scusi, che macchina è quella nella fotografia appesa al muro?” “È un duplicatore automatico, ma lei è proprio un cretino!”

Appeso vediamo anche lo stesso poster del “duplicatore automatico” del film.

osteria la semivuota elena mauro invernizzi
Elena e Mauro, i titolari dell’Osteria la Semivuota a Milano.

La cucina non è Semivuota: la riempie lo chef Giacomo Edoardo Salmoiraghi – cognome lombardo, anzi brianzolo, ça va sans dire –che ha portato qui le sue ricette di famiglia. A dirigere il tutto Mauro Invernizzi (altro cognome lombardo) e sua moglie Elena (spagnola e siciliana), ristoratori – loro anche il ristorante spagnolo Volverè, in via Principe Eugenio (zona Cenisio-Sempione).

Insomma ci sono tutti gli elementi per attirarmi. Serata uggiosa, tipicamente milanese, che non invoglia a uscire. Ma l’idea di provare un locale che si presenta “iconico” già dal nome – non resisto.

La nostra recensione

osteria la semivuota coperto

Arrivo presto, entro, e l’Osteria è già Semivuota, caso abbastanza raro a Milano per questi locali. Intendiamoci: aperta da un mese, non mi aspettavo certo di avere difficoltà a sedermi – magari sono loro che rifiutano i clienti per tener fede all’insegna…

Comunque: il menu parla milanese, e viene il dubbio che per i non-milanesi possa essere utile una legenda. Per noi di Milano, invece, i nomi dei  piatti sono un’ulteriore calamita. Piatti e posate sono deliziosamente d’antan

busecca trippa

Con la Chicchera di busecca [traduzione: tazza di trippa alla milanese] si parte subito bene. A partire dalla tazza, elegante e retrò. Per seguire con il contenuto, una trippa molto ben fatta, giusta temperatura, gusto, tutto.

risotto zafferano

Il Risotto allo Zafferano del Cardinale: cottura ok,  ben fatto, niente da dire. Lo Zafferano del Cardinale viene da Spagna e Turchia.  

bruscitt polenta

I Bruscitt [straccetti di manzo] vengono solitamente serviti con la polenta. Piatto originario di Busto Arsizio, qui a Milano all’Osteria la Semivuota è proposto anche con il purè, che è stata la mia scelta. Ottimo piatto, anche se forse avrei preferito il purè un poco più denso.

rusumada pan meini

Dolce? Certo, Panmeini e rüsumada – molto buono. I pan meini, o pan de mej [miglio], sono un dolce tipico lombardo, una specie di biscotto morbido. Originariamente veniva preparato con la farina di miglio, oggi si preferisce quella di mais. La rüsumada invece è una crema spumosa a base di uova, zucchero e vino; una volta era consigliata come ricostituente.

san colombano rosso dop calice

Vino? Anche, un calice di San Colombano Rosso DOC, vino lombardo (il paese di san Colombano si trova a una quarantina di km dalla città).

In conclusione – la mia metà di Milano qui all’Osteria la Semivuota si sente pienamente confortata e gratificata. Ora però dovrò fare qualcosa per la mia metà piacentina…

Il menu dell’Osteria la Semivuota a Milano: per iniziare

osteria la semivuota piatti

La carta è ancora in fase di definizione, diciamo che è una versione base, da migliorare e aggiornare man mano con i piatti di stagione. Ma già così soddisfa pienamente le mie aspettative.

I piccoli leva fame

  • Nervetti, fagioli bianchi di Spagna, cipolla ramata di Milano, prezzemolo e aceto (5 €)
  • Mondeghili tradizionali a base di lesso, Grana Padano, salumi, prezzemolo, aglio e limone (6 €)
  • Chicchera di busecca (6 €)
  • Polenta concia da farina gialla bramata (5 €)
  • Luganega cruda di Missaglia con crostini (4 €)
  • Caprino, cipolla ramata di Milano e pepe con crostini (4 €)
  • Carpa in carpione (7 €)
  • Funghi geloni sott’olio al timo (6 €)
  • Broccoletti e burro (4 €)
  • Tarassaco ripassato con pancetta e aceto balsamico di mele (5 €)
  • Giardiniera sott’olio (4 €)

I piattini di salumi

  • Salame Montevecchia (5 €)
  • Soppressata di testa (5 €)
  • Mortadella di fegato cotta Brianzola (5 €)
  • Pancetta tesa Brianzola (5 €)
  • Bologna col pistacchio (5 €)
  • Bresaola Valtellinese vacca Italiana (5 €)
  • Prosciutto crudo Marco d’Oggiono (5 €)
  • Pancetta Collinetta cotta affumicata Marco d’Oggiono (6 €)
  • Coppa stagionata Marco d’Oggiono (6 €)

I piatti “Per riempirsi” dell’Osteria la Semivuota Milano

osteria la semivuota gnocchi zucca
  • Risotto allo zafferano del Cardinale (15 €)
  • Gnocchi di zucca Cremasca, fonduta di gorgonzola piccante e noci (15 €)
  • Polenta da farina gialla bramata e funghi porcini (15 €)
  • Ossobuco di vitello in umido e gremulada (15 €)
  • Cotoletta di vitello alla Milanese, leggermente battuta, fritta in burro e al punto rosa, patate al salto, maionese al limone e prezzemolo (26 €)
  • Bruscitt con polenta o purè (13 €)

Di sostanza

  • Patate al salto (5 €)
  • Purè (5 €)
  • Polenta da farina gialla bramata e burro (5 €)

Per finire in bellezza

rusumada osteria la semivuota
  • Formaggi nostrani e mostarda (12 €)
  • Torta paesana con cristalli di sale e panna montata (7 €)
  • Pera cotta alla Bonarda e gorgonzola dolce (7 €)
  • Panmeini e rüsumada (7 €)
  • Tiramisù (7 €)
  • Panna cotta  al forno con vaniglia e scorza di limone (8 €)
  • Un nigutin – offerta libera

[Immagini. iPhone Emanuele Bonati, pagina Facebook Osteria la Semivuota Milano]

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.