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28 Agosto 2022 Aggiornato il 28 Agosto 2022 alle ore 13:27

Atto d’accusa di Yuri Zaupa: 200 € al mese per 80 ore a settimana

La storia di Yuri Zaupa, giovane chef di Vicenza, che lascia la cucina per sfruttamento. Il titolare del ristorante lo accusa di tradimento
Atto d’accusa di Yuri Zaupa: 200 € al mese per 80 ore a settimana

Yuri Zaupa, chef di 23 anni del Veneto, lascia il ristorante che lo pagava 200 € al mese per 80 ore di lavoro a settimana in cucina. E il titolare lo definisce “traditore”.

Noi eravamo rimasti a una paga di 1.100 € al mese, ma i tempi sembrano cambiati in peggio.

La vicenda l’ha raccontata il giovane chef sui social.

Siamo a Cornedo Vicentino, in un locale di recente apertura. Il giovane chef di Valdagno, proveniente dall’Istituto Alberghiero di Recoaro (come Carlo Cracco, riportano le cronache), aveva accettato queste condizioni all’assunzione. Con l’assicurazione che sarebbe stato solo per un breve periodo, necessario per avviare il nuovo locale.

Il racconto di Yuri Zaupa

chef yuri zaupa

«Nel mese di settembre 2021 comincio la mia nuova esperienza in un locale di recente concezione a Cornedo Vicentino. Propongo la mia cucina, con il mio punto di vista sulla cucina Veneta, o più in generale, Mediterranea. 

Il mio unico requisito? Essere in regola e avere un contratto che mi permetta di vivere serenamente, per il resto a me basta cucinare.

Per i primi 4 mesi decido di accettare un contratto ridicolo: 16 ore part-time, nonostante il mio monte ore settimanale si aggirasse intorno alle 80. Stringo i denti: dopotutto ho cominciato la gavetta all’età di 14 anni. Mi faccio prendere dalla novità, il posto mi piace e acconsento, ancora una volta, alle condizioni del titolare. Mantenere basse le spese per il personale per i primi 4 mesi e poi alzare le retribuzioni e pensare di offrirmi un contratto a tempo indeterminato.»

Fin qui, tutto chiaro – ma Yuri Zaupa continua.

«Naturalmente non è andata così: da gennaio a giugno 2022 vengo pagato 100-200€ al mese, su mia richiesta ovviamente. Poveraccio, “mica ti spetta la busta paga di diritto”.

Da tenere a mente: 80 ore settimanali, cucina gestita solo da me, dalla colazione alla cena. Avrei dovuto fermarmi alla prima mensilità mancata? Ovviamente!!! 

C’è da aggiungere un particolare: nei sogni dentro al cassetto c’era anche quello di portare avanti una cucina personale, diversa dagli schemi della vallata legati alla tradizione. Proporre ingredienti familiari serviti con tutta la passione e l’esperienza che ho accumulato in questi (pochi) anni! E ci stavo riuscendo, quello che ho fatto è piaciuto, basti guardare le recensioni del locale. Il 90% parla di me o della mia cucina. Anche i numeri sono positivi al riguardo, il ristorante era una macchina di denaro che andava avanti senza benzina! Infatti, mica mi pagava.»

Un nuovo posto di lavoro e gli insulti

yuri zaupa

Naturalmente, accettare di lavorare per un breve periodo a queste condizioni è una scelta-limite, a cui deve seguire una regolare assunzione. E che ha delle conseguenze logiche, per Yuri Zaupa.

«La stessa passione che mi ha accecato per 6 mesi senza una busta paga mi ha portato a cercare lavoro altrove. Immaginate la faccia del titolare quando ho comunicato la mia partenza: tradito, preso per i fondelli, i giovani sono inaffidabili. Queste sono le parole da lui usate. Il suo problema era non avere più nessun pilastro su cui far affidamento per pagare i propri debiti.»

A corredo della sua vicenda, Yuri Zaupa offre anche un florilegio di frasi pronunciate dal suo (ex) datore di lavoro sui suoi criteri di assunzione del personale. 

«Sono durato poco più di 9 mesi nel suddetto locale e ne ho sentite di tutti i colori, le migliori:
“I giovani vanno sfruttati, non ho mai preso più di 1200€ al mese quindi non li prenderai nemmeno te, poco importano le tue capacità.” 
“Non voglio gente del sud, non fanno un cazz* e son sempre in malattia.”
“Non voglio ragazze che convivono con il moroso, perché tanto vanno subito in maternità e mi tocca mantenerle.”
“Fosse per me 4 mori in tutto il ristorante e ’ndemo avanti, così li pago poco.”
“Le tose non sanno fare un cazzo, per fortuna che sono di bella presenza e coccolano la clientela.”
“Vivi con i tuoi quindi posso non pagarti questo mese.”»

A cui si aggiunge il commento specifico rivoltogli dall’ex-titolare. «Mi ha scritto che un lavoratore come me è meglio perderlo, visto che ora parlo male del locale».

Il sugo della storia di Yuri Zaupa

In conclusione? «Borghese ci ha visto lungo: i giovani non hanno voglia di lavorare e, dopo questa esperienza, io sicuramente ne ho persa un po’.»

Il riferimento è alle dichiarazioni del popolare chef e alle polemiche e proteste che ne sono seguite.

La sua storia racchiude tutti i possibili luoghi comuni di questo tipo di vicende. A dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, che la situazione è quello che è – disperata e disperante. Ne abbiamo già parlato ripetutamente.

Intanto, Yuri Zaupa sta cucinando a Venezia, da Zanze XVI (Trattoria dalla Zanze, ospitata in un locale storico del XVI secolo), 1 stella Michelin. Qui è diventato responsabile dei secondi piatti.

E no, non vi diremo il nome del locale in cui lavorava prima. Non è stato reso noto – Yuri dice che è una recente apertura, che è un format originale, e che si trova a Cornedo Vicentino. Tanto vi basti.

Emanuele Bonati
"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.
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