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Cracco in Galleria. Quanto costa e come si mangia al bistrot

lunedì, 12 Marzo 2018 di

Ok, siete tutti concentrati sulla finta pizza, web dixit, di Carlo Cracco nel suo bistrot in Galleria a Milano, ma per fortuna al piano terra della nuova creatura dello chef stellato si mangia anche milanese.

Come la cotoletta, ad esempio, o il riso allo zafferano.

Se la questione pizza sembra ormai essere relegata a un’iniziativa buona per i turisti – come ha spiegato al Corriere “una cameriera, forse troppo ingenuamente, che all’inizio non doveva nemmeno esserci nel menu, ma poiché la zona è molto turistica lo chef ha deciso di inserirla in due varianti: Margherita e Alle verdure”, riporta il Corriere che suggerisce, considerato che pizza napoletana non è, di chiamarla «Craccolosa», «Croccantosa», «Craccorita» – ancora in pochi hanno assaggiato gli altri piatti.

E noi lo abbiamo fatto.

Compresa la cotoletta che al piano superiore, cioè al ristorante stella Michelin, ha incontrato il favore incondizionato di Felice Marchioni, cliente sempre apprezzato per i suoi assaggi.

1. Tutti i prezzi del Bistrot di Carlo Cracco

Ma partiamo dal menu e relativi prezzi.

Tutto il web ha in pratica detto che il bistrot di Carlo Cracco è costoso. Innegabile, ma siete nel salotto buono di Milanoe per di più nel bistrot di un ristorante ancora (mono) stellato, e non potete aspettarvi un trattamento da trattoria di periferia e questo senza voler essere denigratori nei confronti della categoria che ci appassiona con indirizzi da mettere in rubrica.

Semplicemente i prezzi sono diversi per il solo trovarsi all’ombra del Duomo.

2. La cotoletta

La pietra dello scandalo prima che il web si accorgesse della pizza è stata la cotoletta. Giudicata, ahimè, da una foto scattata con il cellulare in condizioni di luce non certo ottimali.

Eccole a confronto.

In alto, la cotoletta del bistrot, qui sopra la cotoletta che in realtà nel menu è descritta come vitello alla milanese.

I prezzi li conoscete, ma vi ricordiamo quello del ristorante stellato: 48 €.

Al bistrot caffè spendete circa la metà: 26 €.

E noi vi consigliamo quella del ristorante al piano superiore, anche se in foto potreste essere attratti dalla cotoletta alla milanese del bistrot.

3. Il pane

Troppo, giusto? Il prezzo del cestino del pane è di 7 €. Forse un po’ sopravvalutato anche perché la rigenerazione in un paio dei 6 cestini non era corretta. Prezzo identico per l’acqua minerale.

4. Il vino

Se pane e acqua non è il vostro abbinamento ideale, sappiate che la cantina è rifornita. Noi abbiamo scelto uno Chablis Saint Pierre 2015 di Albert Pic (45 €) e visto che eravamo 9 commensali abbiamo preso due bottiglie. Un ricarico che sembra corretto.

5. Il Club Sandwich

Se siete di corsa o l’orario è tardo, al bistrot trovate il Club Sandwich a 28 €. Abbondante nella configurazione classica, non si fa ricordare per i triangoli di pane che avremmo preferito più morbidi.

6. La pasta e fagioli

Un piatto di pasta e fagioli della tradizione italiana – possiamo dirlo? – che ha le sue falangi di supporter al sud. Buona anche in questa interpretazione (16 €) che gli ortodossi – immagino – dichiareranno light.

7. Crudo del pescato giornaliero

Ovviamente ci sono le opzioni ben più leggere delle insalate o il pesce come questo crudo del miglior pescato giornaliero, misticanza lime e shiso (25 €).

E ora tocca a voi dirci cosa avete scelto e come avete mangiato se non siete entrati nel bistrot di Carlo Cracco solo per farvi un selfie con lo chef.

8. Riso allo zafferano

PS. Senza dimenticare che c’è anche il riso allo zafferano al salto (15 €).

(2. fine, almeno per il momento)

Di Vincenzo Pagano

Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.