mulino caputo farine per pizza, pane e dolci

A Milano apre la Sicilia di Tommaso Cannata e la Puglia di Pescheria con Cottura

sabato, 12 Maggio 2018 di

Milano, terra di pizzaioli, napoletani in primis, ma non solo; terra di ristoranti cinesi specializzati in cucina regionale; e terra di locali pugliesi, dai panzerotti al pesce (specie in panini).

Stanno arrivando, nelle prossime settimane o mesi, un altro pizzaiolo, ma siciliano, anzi, messinese, e un nuovo ristorante di mare, da Lecce. Ve li anticipiamo.

Tommaso Cannata da Messina

Nuova apertura annunciata, per tempo: quella di una nuova pizzeria (ma non solo), questa volta però non napoletana, e nemmeno cilentana, e neppure romana al trancio rotonda abruzzese. Si tratterà di una pizzeria-bakery-bistrot siciliana, un locale multifunzione a cui darà il nome il patron Tommaso Cannata.

Partiamo dall’indirizzo: corso Indipendenza, sull’angolo con via Ciro Menotti.

Era la sede di una banca, o qualcosa del genere, non ricordo, quindi, ampi spazi a disposizione. Sei vetrine, uno scantinato (immagino con la cassaforte… per il lievito madre?).

Il nome? Ancora in definizione: ci sarà, oltre a Cannata, la Sicilia, o Sicily, magari come aggettivo. Ci potrebbero essere termini come bakery, bistrot, cose del genere. Magari pane, panetteria. Insomma: si sta ancora elaborando.

Ma da dove arriva Tommaso? Dalla Sicilia, lo abbiamo detto; più precisamente, da Messina. Cannata. La Boutique del Pane – Street food in Messina, in mano al figlio Salvatore, nasce nel 2012, ma la famiglia panifica (quanto è bella questa parola…) da 4 generazioni.

Solo che Tommaso è ripartito dalla tradizione per trovare la sua strada: ricerca di farine di grani siciliani antichi (tumminia, perciasacchi, russello, majorca, binacolilla), lievitazione naturale, prodotti siciliani, un impasto appositamente studiato per la pizza, un nuovo modo di intendere lo street food messinese, tra focacce, arancini (qui declinati al maschile), e pidoni. Il pidone è un rustico, appartiene cioè alla famiglia dei calzoni, dei panzerotti e simili, ed è fatto con scarola, tuma (un formaggio, siciliano, ovvio) e acciughe, fritto o al forno.

Inutile dire che se non mi assicurano che ci sarà il pidone, non ci vado.
Però ci sarà la pizza, e il pane, e i biscotti, i prodotti da forno, gli aperitivi… vabbe’, ci vado lo stesso…

La Pescheria con Cottura da Lecce

Mi sa che devo avere una specie di foodradar inconscio: faccio una passeggiata innocente dietro corso Como, per fare un salto alla Feltrinelli di viale Pasubio (per i libri, e magari anche per il cocktail bar), quando l’occhio mi cade su una serie di vetrine e di insegne nuove nuove, tirate a lucido. Vuoi vedere che si mangia?

Non ancora: l’apertura è prevista per la metà di giugno. Ma i lavori di questa nuova Pescheria con Cottura sono a buon punto, a vedere dalle vetrate: ci sono mobili tavoli sedie banconi per il pesce bar – non si vede la cucina, per cui non so a che punto sia. L’aspetto, visto così dalla vetrina in un windowshopping un po’ fuori tema, è piacevolmente attraente. Il fatto che sembra che il locale abbia solo bisogno di una passata di straccio per terra mi sembra un buon segnale: vuol dire che prima di aprire vogliono essere ben sicuri del fatto loro, della cucina e del menù (oppure, ipotesi B, non gli hanno ancora allacciato il gas…).

Comunque: la Pescheria con Cottura originale è a Lecce (altro buon segnale, se vogliamo).

Pescheria con Cottura. Via Tito Speri, 7. 20154 Milano.

 

 

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.