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Cosa e come si mangia al MOG, il Mercato Orientale di Genova

lunedì, 12 Agosto 2019 di

Il nuovo MOG – Mercato Orientale di Genova ha aperto 120 anni dopo l’inaugurazione del Mercato originario, ed è già diventato un punto di riferimento per chi ama mangiare bene.

Siamo in via XX Settembre, una delle arterie principali della città, all’interno del civico 75: qui c’è un grande mercato coperto, nato a fine Ottocento negli spazi del chiostro di un convento risalente al XVII secolo.

Si tratta di un grande spazio con decine e decine di banchi, su due file, che propongono frutta e verdura, carne e pesce, e altri prodotti del territorio. L’idea di rinnovare l’offerta con una serie di banchi gastronomici è di un gruppo di amici imprenditori, che hanno preso a modello i grandi mercati d’Europa, dalla Bouqueria di Barcellona al Covent Garden londinese, dal Nagycsarnok di Budapest al San Miguel di Madrid, all’Östermalms di Stoccolma, ovvero i vari Mercato Centrale (sono 5: a Firenze, Torino, Roma, Campi Bisenzio e prossimamente anche a Milano).

La ristrutturazione del piano rialzato e della balconata, durata tre anni, ha portato alla creazione di una Piazza del Gusto con 11 banchi gastronomici lungo tutto il perimetro della sala (2000 metri quadri), un bar centrale e decine e decine di posti a sedere. In balconata, un ristorante vero e proprio, un’aula per conferenze e un’aula didattica.

In un caldo mezzogiorno d’agosto abbiamo esplorato il MOG per voi: eccovi tutti i locali presenti e i loro menu.

Avrei voluto assaggiare un po’ di tutto, ma in realtà ho fatto un’unica tappa mangereccia, ripromettendomi di tornare.

Ma bando alle ciance e seguitemi in questo tour.

1. La Pizzeria GourMOG

La pizzeria – con pizze normali e gourmet, come dice il nome, GourMOG – sembra essere la meno favorita dal pubblico: durante la mia permanenza, ho visto pochissime pizze uscire dal forno e fermarsi sui tavoli. Forse paga un po’ il presentarsi come gourmet.

Sei pizze per tipo, prezzi dai 5 ai 12 €; si segnala la focaccia al padellino, la Pissalandrea (dall’ammiraglio Andrea Doria) o sardenaira, con pomodoro acciughe olive aglio. La sua storia è raccontata, un po’ confusamente, sul sito.

2. Il Peyote Tacos Bar

Peyote offre tacos, di carne di pesce e vegatariani.

Due o tre per tipo, prezzo sui 5 €, ripensati con qualche tocco di Liguria.

3. L’Ittiturismo Boccadasse

Pochi piatti di pesce fresco, pescato dalla cooperativa di oescatori di Boccadasse: è questa la proposta di Ittiturismo Boccadasse. Antipasti: cozze alla marinara e insalata di mare, 8 e 9 €. Primi: taglierini neri con sugo di pesce, gnocchi, ravioli al ragu di calamari, 8/9 €. Secondi: hamburger di pesce, 9 €, totani alla grigia, 11 €, buridda (una specie di zuppa di pesce) di calamari, 9 €. E i firtti, misti o totani o acciughe, 8/12 € (10 € le acciughe impanate).

4. Il Genovese

Il nome Il Genovese è noto in città, perché è lo stesso del ristorante di Roberto Panizza, che a sua volta è patron del Pesto Rossi, azienda che produce uno dei pesti migliori in circolazione.

Il menu però non ha molto in comune col ristorante (a parte le paste col pesto), essendo tutto basato sulla rosticceria “di una volta”, ligure naturalmente, quella che adesso si trova assai raramente, specie di buona qualità.

Per questo mi sono fermato a mangiare qui: dopo aver visto tutte le proposte dei vari stand, e aver pensato a lungo cosa prendere, ho pensato che la cosa più semplice fosse partire dalla Liguria. Mi mancavano le verdure ripiene, le torte di patate e fagiolini, la trippa fritta, la farinata – soprattutto mi mancavano in una versione “fatta bene” e non buttata lì come spesso si trova in giro.

E allora mi sono preso una porzione di acciughe ripiene con un contorno di verdure fritte (non le solite patatine, c’erano anche topinambur, carote e non so più cosa – non erano però state riscaldate, e avevano perso un po’ di gusto e croccantezza) e una di latte dolce fritto. A 7 € le acciughe, 6 € la crema fritta.

Mi sono anche preso un po’ di assaggi take-away, che mi sono mangiato a casa. Il bancone è una tentazione – tanto da farmi ignorare il menu scritto, da cui avrei potuto prendere una pasta col pesto.

Buonissimi – una scoperta – i gattafin (in basso a destra), dei ravioli fritti ripieni di formaggio ed erbette, che Il Genovese propone in una versione ridotta, da passeggio.

5. Chicco 72

Ai circa 40 gusti di gelato Chicco 72 (l’azienda è nata come piccola latteria nel 1972) affianca anche yogurt, torte gelato e preparazioni che accompagnano le coppette.

6. La Vineria del Mercato

Cinque vetrine che sono anche distributori, una quarantina di bottiglie esposte con il servizio di Wineemotion: le macchine permettono di servirsi di differenti dosi dei vini esposti, una selezione di prodotti del territorio ma anche di vini importanti, mantenuti alla temperatura ideale. La fascia di prezzo è medio-alta.

7. La Gusteria

La Gusteria Panini Gourmet, recita l’insegna. Che porta anche il nome dello chef, Ivano Ricchebono, del ristorante The Cook qui a Genova, una stella Michelin.

In questa avventura Ricchebono è affiancato da Luca Spanedda, della Macelleria da Luca, presente da oltre 30 anni all’interno del Mercato Orientale. I panini vanno dai 6,50 ai 14 €, e hanno tutti nomi legati alla storia e alla cultura del territorio: Mazzini, Baciccia, carlo Felice, Montale, faber, Gilberto Govi.
Ci sono anche insalate (7/9 €).

8. Lo Scolapasta

Pasta fresca – è il menu di Lo Scolapasta, anzi, “Lo Scolapasta di Barattino dal 1970”, altra insegna storica genovese che ha il suo punto di forza nell’amore per la pasta, e soprattutto per la pasta ripiena.

I prezzi vanno dai 7,50 ai 9 €.

9. Bear and Grill

Hamburger e poco altro, da Bear and Grill. Carni di prima scelta provenienti da un’azienda genovese entrano a far parte di classici hamburger all’americana, conditi con maionese e ketchup ma anche, e soprattutto, pesto e priscinseua.

Gli hamburger vanno dai 6 € (8 € con le patatine) ai 7,50/9,50 €.

10. Fokaccia

Massimo Travaglini con Fokaccia, brand ormai collaudato all’insegna dell’innovazione gourmet, propone il Sushi di Focaccia, focacce vegetariane, col formaggio, con curcuma e nero di seppia.

L’offerta è arricchita da un menu di pinse (6/11 €).

11. La Carne

La Carne di Francesco Caietta e Cinzia Cevasco, macellai da tre generazioni, propone piatti a base di Scottona piemontese e pollo biologico, con l’aggiunta di prodotti del territorio come la Patata Quarantina, il Fagiolo Cenerino e la Cipolla di Zerli.

Salsicce, tagliate, tartare, fiorentine, piatti con contorno come le cosce di pollo disossate, 8 €, il roastbeef, 8 €, le polpette, 7 €.

Il Ristorante MercatOrientale di Daniele Rebosio

Non solo punti di ristorazione veloce: in balconata, affacciato sulla Piazza del Gusto, ci sono i 50 posti del Ristorante MediOrientale guidato dal giovane Daniele Rebosio, 23 anni, esperienze con Ducasse a Le Jules Verne a Parigi, a Londra e in Spagna.

I menu degustazione di terra (52 €) e di mare (54 €), osì come la carta, offrono spunti interessanti, con i piatti chiamati con il nome degli ingredienti principali, e attenzione alla cucina internazionale ma anche al territorio (anche lo zafferano, ad esempio, è ligure, di Ghinghinelli).

Insomma: la Piazza del Gusto del MOG è un posto divertente, pieno di gente e di cose buone da mangiare.

E a partire da gennaio 2020 è prevista la ristrutturazione del vecchio mercato che la circonda, che dovrebbe durare un paio d’anni.

MOG. Mercato Orientale Genova. Via XX Settembre, 75. Genova. Tel. +39 0108973000.

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.