mulino caputo farine per pizza, pane e dolci

Pizzeria Vincenzo Capuano a Napoli, la recensione unconventional

giovedì, 17 Ottobre 2019 di

Ma che vorrà mai dire recensione non convenzionale di una pizzeria? Entri, assaggi, paghi e scrivi. Passaggi saltati in quel della pizzeria di Vincenzo Capuano in piazza Vittoria a Napoli.

E non per il posto auto trovato agevolmente (nei messaggi indirizzati alla pagina Facebook di questo sito sembra che il problema parcheggio accanto alle pizzerie sia molto sentito), quanto per la presenza in aula, ops, in sala del duo di Pizzeria Pilgrims in missione da Londra con una quota dei propri collaboratori.

Non è una novità che i fratelli Elliot/Pilgrims facciano compiere percorsi di approfondimento ai suoi a base di visite dai produttori, immersione nei vicoli di Napoli e – ovviamente – assaggi nelle pizzerie più quotate della Campani.

E Vincenzo Capuano sembra che rientri in questa schiera giacché la Pilgrims squadra era schierata in tavolata nella sala bianco/verde del locale di cui si era vociferato il passaggio a una trattoria di ragù: progetto confermato, ma abortito in favore di una nuova evoluzione di pizza sul lungomare per il gruppo capeggiato da Romualdo Lo Iacono.

In pizzeria, il coinvolgimento alla tavolata è stato immediato. Chi conosce James e Thom sa che per iniziare la loro avventura pilgrimmesca si sono fatti un attimo Reggio Calabria – Londra con un’ape, un tre ruote, e sa come sia difficile non lasciarsi coinvolgere.

E voilà eccoci al tavolo mentre il fotografo ufficiale (i Pilgrims stanno anche scrivendo un libro) scarrella foto a raffica.

Nessuna scelta ponderata dal menu, si recita a soggetto.

D’altronde la combo social dei due pizzaioli napoletani Vincenzo Capuano e Nando Simeoli con i fratelli londiinesi Thom e James Elliot non poteva che avere effetti non convenzionali.

Si parte con i fritti, frittatina di pasta piaciona e crocché.

C’è il tempo per alzare le preghiere al crocché futurista fotografato in sequenza dopo essere stato idolatrato. Per il vice campione mondiale di Pizza Contemporanea è quasi un obbligo.

Il mio vicino di sedia, originario della Romania transitato per lungo tempo a Napoli, diventato pizzaiolo e ora in forze a uno dei locali mi spiega le differenze con menu e realizzazioni inglesi.

Tanto per dire, gli arancini sono di recente introduzione.

Mentre meraviglia il tavolo la lista iperlunga di pizze a disposizione.

Fantastico per James Elliot sono le 7 pizze meraviglie del mondo contenute nel menu partenopeo.

Intanto si continua con i fritti, le montanare classiche e quelle da botta di colesterolo con grasso di maiale e pomodori di condimento.

Montanare da vedere sotto un’altra luce, commento.

Ecco, appunto.

Di che pizza parliamo qui, mi chiede James.

Canotto, gli indico un tavolo accanto.

La sequenza di pizze spazia in lungo e in largo nel menu.

Le vedete in ordine di apparizione. Margherita classica con fiordilatte (6 €), Napolitudine che sarebbe la salsiccia di maialino nero casertano con friarielli e provola affumicata (9 €), l’Abbraccio di Mammà (10 €) con le polpettine e la crema di pecorino (ad abundantiam arrivate anche senza pizza per un assaggio), la Tempio di Diana (12,50 €) della serie le 7 meraviglie (misteri del naming) che propone una diana pescatrice con i filetti di alici del Cantabrico definite le migliori del mondo (amen), un panuozzo che dovrebbe chiamarsi Foglia di Nandos (5 €), una pizza con i crocchè (10 €)

La base è sempre lo stesso impasto messo a punto dal duo “contemporaneo” con prefermento e utilizzo di farina Nuvola del nostro sponsor Mulino Caputo.

Cosa non convince, me non James, di questa pizza? Il poco equilibrio di alcuni topping e le sbavature in cottura dovute quasi certamente a un forno non performante quanto richiederebbe l’idratazione elevata di questa pizza contemporanea. Che resta uno dei pochi esempi in territorio napoletano, tra l’altro.

C’è anche tempo per discutere di farine, impasti, forni elettrici, a legna, gas, pomodori, fiordilatte.

Alla maniera dei Pilgrims, chiaramente.

Morale della favola, andate ad assaggiare la pizza di Vincenzo Capuano e Nando Simeoli e sappiate dirci se i Pilgrims hanno fatto bene a fare tappa a piazza Vittoria per diffondere il messaggio della pizza canotto contemporanea a Londra.

PS. Ci sono anche le foto scattate da James con la mia macchina fotografica.

PS 2. Il menu cambia domani quindi non ho idea di quale pizze troverete.

voto recensioni Scatti di Gusto 3,5

Voto: 8,5/10

Pizzeria Vincenzo Capuano. Piazza Vittoria, 8. Napoli. +39 081 1875 4037

Di Vincenzo Pagano

Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.