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Bauli. È morto Alberto, re del pandoro di Verona

La scomparsa di Alberto Bauli, re del pandoro di Verona: sotto la sua guida il gruppo è arrivato al 25% del mercato dei lievitati
martedì, 11 Agosto 2020 di

È morto oggi a Verona Alberto Bauli, “il re del pandoro“. Avrebbe compiuto 80 anni il prossimo 5 settembre.

Presidente per oltre 25 anni del gruppo dolciario Bauli, fondato nel 1922 a Verona dal padre Ruggero, lo ha reso leader in Italia e in Europa nel settore dei lievitati da ricorrenza. La Bauli in Italia detiene quote di mercato significative: oltre un quarto di tutto il mercato a Natale e Pasqua, con punte anche del 32% nel segmento del pandoro. E una quota di oltre il 22% in quello dei croissant.

L’azienda, che ora ha sede a Castel d’Azzano, sempre nel Veronese, è specializzata nella produzione di panettoni, pandori e colombe, riconoscibili dall’inconfondibile confezione rosa. Ma nel corso degli anni ha rafforzato la sua presenza anche nel settore dei dolci continuativi, dai biscotti alle merendine, brioches e crackers.

La Bauli sotto la sua guida ha acquisito negli ultimi anni una serie di marchi storici della pasticceria industriale italiana. Il primo è stato il biscottificio trevigiano Doria nel 2006. Nel 2009 ha rilevato da Nestlè i prodotti da forno commercializzati con i marchi Motta e Alemagna nel sito di San Martino Buon Albergo, sempre nel Veronese. Nel 2013 infine ha acquisito la Bistefani di Casale Monferrato (Alessandria), chiudendo lo stabilimento casalese nel 2016.

Nel novembre 2017 ha inaugurato la sua prima fabbrica di croissant in India, a Baramati, con un investimento di 34 milioni di euro. Il programma è di investire complessivamente 80 milioni in tre anni e fare dell’India il secondo mercato della Bauli. E per questo ha anche aperto una filiale a Singapore.

Nel 2018 Bauli ha riportato un fatturato di gruppo pari a 472,6 milioni di €, con un utile netto pari a 10,2 milioni di € ed un EBITDA di 42,5 milioni di €.

Alberto Bauli è stato anche consigliere del Banco Popolare, ricoprendo la carica di presidente della Banca Popolare di Verona. Lascia la moglie Zina e i tre figli Carlo Alberto, Francesco e Chiara.

Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.