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Carlo Cracco: ho provato per voi chiacchiere e tortelli di Carnevale

Feste di Carnevale a casa: come sono le chiacchiere e i tortelli di Carlo Cracco in Galleria, preparati dal pasticciere Marco Pedron
martedì, 26 Gennaio 2021 di

Carlo Cracco ha messo qualche vassoietto di chiacchiere in vetrina nel suo Cracco in Galleria – la Galleria Vittorio Emanuele a Milano, per voi foresti.

Ci sono passato davanti, e mi sono trovato dentro, ovviamente solamente per informarmi. Sul prezzo, anzitutto. Due le confezioni disponibili, già pronte, da 100 grammi e da 250 grammi.

Evidente: ho preso, anzi asportato, quest’ultima, spendendo 10 € (quindi, 40 € al kg).

Ma c’erano nelle vetrinette anche dei tortelli: ne ho preso qualcuno, giusto per non rifare il viaggio. Vuoti, 1 € l’uno; ripieni, con crema o zabajone (lo scrivo così, all’antica), 1,30 €.

Precisiamo, nel caso ce ne fosse bisogno, che con “chiacchiere di Cracco” si intende quelle uscite dal laboratorio dello chef, e quindi dalle mani del bravo pasticciere Marco Pedron. Coppia collaudata, fra panettoni, pasticcini e brioche per la colazione.

Ma “chiacchiere di Carlo Cracco” è una frase così ben allitterante, con 7 “c” su 24 lettere, che la preferisco a “chiacchiere fatte da Marco Pedron per Cracco in Galleria”.

Le chiacchiere di Carlo Cracco

tortelli chiacchiere carlo cracco marco pedron

Nate nell’antica Roma per festeggiare i Saturnalia, festa che si svolgeva nel mese di febbraio, le chiacchiere sono arrivate fino a noi con una serie di nomi regionali. Farina, uova, zucchero, una parte alcolica e poco altro, olio per friggere al posto dello strutto della ricetta antica. Fritte o al forno, friabilissime o più consistenti, sono il simbolo del Carnevale.

tortelli chiacchiere carlo cracco marco pedron aperte

Queste di Cracco in Galleria sono del tipo più croccante; spezzandole, non si sbriciolano troppo. Ma abbastanza da avere alla fine un po’ di rimasugli, da raccogliere coi polpastrelli assieme allo zucchero a velo residuo per ripulire il cabaret, in linea com’è giusto con le tendenze antispreco.

Zucchero a velo non eccessivo, bene: si gusta meglio la chiacchiera, che è molto piacevole al morso e molto buona al gusto.

Come sono i tortelli

tortelli aperti carlo cracco marco pedron

Due parole anche sui tortelli che ho assaggiato. Quattro vuoti, due crema, due zabajone.

Nota di merito in generale: sono ricoperti di zucchero, ma hanno un loro gusto personale. Di solito, lo zucchero, proprio quello bianco, semolato, quello della zuccheriera, è l’unico sapore percepito. Sia nei tortelli di panetteria che spesso anche in quelli di pasticceria. Altrettanto spesso, la consistenza è spugnettosa, morbidiccia, umidiccia. Questi, invece, no. Una buona consistenza (magari anche perché li ho presi verso le 18, ma ok), un retrogusto aromatico. Insomma, proprio buoni.

tortelli aperti carlo cracco marco pedron

Delicato lo zabajone: anche qui, spesso si eccede con il liquore, ma in questo caso il rapporto era perfetto. La crema, invece – beh, la crema è comunque tutta un’altra cosa, a prescindere. Ma il tocco di Pedron-Cracco ne fa una delle migliori disponibili in giro.

Già che ci sono, ricordo che di Marco Pedron è in libreria Pasticceria d’Autore. Proposte innovative tra dolce e salato, 130 ricette e 25 cocktail, pubblicato da Italian Gourmet. Con la prefazione di Carlo Cracco.

Non so se prenderlo: mi piacciono i libri di cucina, ma i libri di pasticceria mi provocano un aumento della salivazione e un insano desiderio di nutrirmi solo di dolci.

Cracco in Galleria. Via Victor Hugo, 4 Galleria Vittorio Emanuele). Milano. Tel. +39 02876774.

[Immagini: iPhone Emanuele Bonati]

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Di Emanuele Bonati

"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.