La Contrada, pizzeria ad Aversa: il Campionato di Roberta Esposito

Ad Aversa, nel cuore del centro storico brilluccica la pizzeria (e ristorante) La Contrada. Piazza Marconi, nota come piazza Mercato, dove un tempo si svolgeva il caratteristico mercatino natalizio. Qui la famiglia Esposito è sinonimo di storia e tradizione con quella fiamma viva di cucina autentica fatta di sapore e di materia, mai scontata. Entrata nel 30esimo anno di attività, La Contrada è una certezza per la sua cittadina e, negli ultimi 15 anni, anche per la Campania intera. Ad oggi sono i fratelli Esposito – Roberta ed Alessio – le due colonne portanti del locale, delle cucine e del percorso culinario che qui fa in modo che pizza e cucina si intersechino costantemente.

Roberta è l’Artemisia (Gentileschi) dell’arte bianca. Una rappresentante brillante e realistica della pizza contemporanea. Le sue tonde sono riconoscibili, identitarie perché hanno la forma dei suoi pensieri, della sua visione.
Alessio è la sintesi perfetta di tecnica e passione, il nucleo fondamentale della cucina, il cuoco e l’anima di cui Roberta non potrebbe mai fare a meno.
Lei al banco e lui in cucina e una location fantastica.
Com’è la pizzeria La Contrada

Varcata la soglia, ti accoglie un silenzio ovattato, serafico, rotto solo dal lieve tintinnio dei calici. L’ambiente è illuminato da luci soffuse che cadono come lucciole sulle suggestive volte in tufo. Si respira tutta la bellezza del tempo vissuto di questo posto (seppur rimodernato negli arredi). Un edificio storico del Quattrocento dove le sale si sviluppano su più piani. Con una corte esterna arredata con gusto e che accoglie i clienti sia per un pranzo all’aperto sia per delle cene in una speciale atmosfera.

Ogni dettaglio è curato. Sedute in velluto, ampi tavoli in legno quasi spoglie, con tovaglietta in pelle tono su tono, tovagliolo di carta, posate e bicchiere. L’atmosfera è quasi sospesa nel tempo in un equilibrio perfetto tra grazia e sobrietà, tra tradizione e modernità. Un luogo dove tutto sussurra anziché gridare, e dove l’eleganza si manifesta sia nei gesti che negli ornamenti. Qui si va oltre la pizzeria.
Il personale si muove con gesti misurati e fanno dell’accoglienza un credo, un oggetto di culto per chi la pratica. Cortesi ma mai invadenti, non mancano mai sorrisi e gentilezza. Oltre alla competenza di punti fermi come Gaetano e Maja che guidano il cliente nella scelta dei piatti, nell’abbinamento dei vini e/o drink. Senza quell’invadenza da teatro.

Il menù è molto ampio e ricco di chicche che hanno reso grande la cucina campana. Il baccalà qui è un must e viene traslato negli antipasti – insalatina o crocchè – nei primi, nei secondi ma anche sulla pizza. Il menù è stagionale con una selezione accurata degli ingredienti e con dei prezzi adeguati alla ricerca e all’offerta oltre che al servizio.
Quanto costano le pizze della pizzeria La Contrada

Una sezione Sfizi che vede il fritto all’italiana (8 €) crocchè (2,50 €) e frittatina (4,50 €) ma anche il crocchè al baccalà (3,50 €). Non mancano i bocconcini di pizza di Roberta (10 €) o i fiori di zucca (n. 4 a 12 €) e le verdure in tempura (8 €).
Il menù delle pizze è sontuoso e diviso in diverse sezioni che aiutano la scelta.
- Le 7 Margherite di Roberta. Dalla classica (8 €) all’iconica Margherita Bruciata (13 €) passando per la Corbarì (15 €), con fiordilatte, ricotta in salvietta, pomodori di Corbara, alici di Cetara, sfere di passion fruit e fiori di cappero.
- Le Classiche de La Contrada. La Marinara (6 €), la Capricciosa secondo Roberta (12 €) e il suo buonissimo Ripieno alle scarole (10 €). Ma anche la Montanara in doppia cottura (8 €).
- Le Signature. Esplosiva la Summer Light con baccalà in olio cottura (20 €). Ammaliante la Pizza e fichi (15 €). E poi la pizza Profumi di bosco (18 €) e la Delizia al formaggio (12 €).
- Le Veggie – interessantissima sezione total vegan con utilizzo di mozzarella vegana o spezzatino di soia, al di là della classica Ortolana (12 €).
- Le Pizze nel ruoto. Per questa tipologia, l’idratazione aumenta e la lievitazione raggiunge le 48 ore. Il classicismo dei topping si mescola al bucolico. Margherita (10 €), Marinara (8 €), Cosacca (9 €) convivono con Patate e cipolla (10 €) e Scarola in crosta (15 €).
Le materie prime

Roberta predilige l’uso di farine di tipo 0 e 1 Petra del Molino Quaglia. Farine non particolarmente forti, lievitazioni non lunghissime. Una pizza che profuma di grano, soffice, leggera, con un cornicione pronunciato, con quella lieve crosticina sul fondo a titillare.
I topping a La Contrada si compongono di materie prime come pomodoro Casa Marrazzo e latticini di Gioiella e di Latteria Sorrentina.
Ed ecco l’immancabile rito che accompagna da mesi or sono il Campionato della pizza 2025: Margherita, Capricciosa con Roberta a selezionare la terza proposta.
1. La pizza Margherita

Pomodoro San Marzano Casa Marrazzo, fiordilatte di Agerola, basilico fresco, olio evo Ravece I Capitani (8 €).

Margherita che sembra disegnata con i pastelli. La visione denota grazia e mano gentile. Circonferenza bionda sinonimo di cottura attenta e tracce di spolvero sulla superficie (ma qui si sceglie così). I toni sono sgargianti, le foglioline di basilico sono in cottura ma anche all’uscita, disposte con una precisione maniacale tanto da ricordare un modulo calcistico. I profumi chiacchierano parecchio.

Al morso però resta un po’ timida, col pomodoro leggermente indietro di cottura e il latticino poco incisivo. Note di merito per la texture della trama, dove scioglievolezza e note crunchy si alternano, viva anche di un aroma più intenso e rustico (quasi terroso) che forse a tratti potrebbe risultare un po’ insolito per alcuni.
2. La pizza Capricciosa secondo Roberta

Fiordilatte di Agerola, pomodoro San Marzano, salame tipo Napoli, pancetta di maialino Nero Casertano affinata al miele, olive caiazzane e la loro terra, carciofini pugliesi alla brace, funghi porcini trifolati, basilico, olio evo Ravece I Capitani (15 €).

Roberta firma una Capricciosa ricca e generosa, quasi luculliana: è tra le capricciose più belle del campionato. Soprattutto grazie alla presenza della pancetta laccata al miele. Tutti i protagonisti rispondono all’appello, ma uno di loro cede il posto a un interprete nuovo. Il salume pink lascia infatti il posto alla pancetta di maialino Nero Casertano affinata al miele, disposta uniformemente su tutta l’area. Salame in cottura, funghi porcini, olive intere e in polvere, carciofini pugliesi cotto alla brace eretti su ciascun quadrante e al centro. Ancora tanto basilico, una cottura precisa e un’aromaticità centrata.

Eppure, qualcosa al gusto sembra perdersi. Non è la solita idiosincrasia per le fette di salume adagiate a lenzuolo, che spesso mettono in difficoltà il morso. Né si tratta solo del cambio di registro, con l’ingresso di una componente grassa e una dolcezza spinta. Qui gli ingredienti, pur degni, non dialogano: non si cercano, non si ascoltano. Più che darsi forza, si annullano l’un l’altro rendendo “piatta” la pizza. L’impasto tiene la scena, ma l’insieme manca di armonia. Un vero peccato, soprattutto dopo averla incontrata altre volte ai margini della perfezione.
3. La Margherita Bruciata della pizzeria La Contrada

Fiordilatte di Agerola, tris di pomodori bruciati (piennolo giallo e rosso del Vesuvio e pomodoro verde dell’agro sarnese) al forno a legna, coulis di pomodori bruciati, caviale al basilico, olio evo Ravece I Capitani (13 €).

E qui anche gli errori sono gentili! Da quei pomodorini dimenticati in forno che, anziché bruciarsi, si trasformarono in piccole gemme caramellate. Il tempo, spinto un po’ oltre, la concentrazione dei sapori e un pizzico di zucchero di canna a fare il resto. Sfumature dolci e profonde. Da lì, una salsa: intensa, viva, profumata. Dentro ci convivono il Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP – giallo e rosso – il San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino, un soffio d’aglio, timo, rosmarino e basilico. Sopra, il fiordilatte che fila e abbraccia, un coulis di pomodori a rinvigorire il morso, caviale di basilico a rinfrescare l’insieme, e un filo d’olio extravergine a sigillare il racconto con eleganza.

Una storia di sapori nata per caso, diventata presto firma, icona e scelta imprescindibile della casa. Emozionale per profumo ed esecuzione.
Il progetto pizza di Roberta continua a crescere. Dopo il brillante esordio romano con Marita Pizzeria, che ha raccolto consensi fin da subito, la prossima nuova apertura è in Puglia. Un’espansione naturale, che segna il cammino di una firma ormai pronta ad abbracciare tutto il Sud Italia con la sua visione di gusto.
La pizzeria La Contrada ad Aversa si è classificata al 30° posto nella classifica 2024 ed è entrata nella selezione del Campionato della Pizza 2025 che mette in classifica le migliori pizzerie in Campania.
PS. La posizione della pizzeria nella Classifica del Campionato 2025 si conoscerà al termine delle gare e dell’accesso alla Finalissima.
