Anche Roma ha un izakaya tutto suo, è il Moon Asian Bar la nuova apertura di Daniele Lassalandra, un attico con terrazza all’ultimo piano dell’Hotel Valadier.
Ispirato alla versione nipponica del pub inglese, dove ci si ritrova per mangiare un boccone e bere, Moon Asian Bar è fusion bistrot, cocktail bar e gyozeria.
Mantiene l’anima conviviale e informale degli izakaya giapponesi, ma soffusa di glamour e design. Luci basse, tonalità calde, una diffusa morbidezza tattile e materica spezzano la continuità con il mondo di fuori, tenuto lontano dai due samurai fluo a guardia dell’ingresso.
Ipnotica e maestosa, una grande luna luminosa domina la terrazza con scorci del Pincio e di Piazza del Popolo di Moon Asian Bar. In parte è scoperta e in parte racchiusa in un privé impreziosito da tavoli dalle forme irregolari ma tra loro componibili. Realizzati con legni dismessi di gondole dal passato cristallizzato in gusci trasparenti di resina, giocano con il presente moderno degli arredi.
Moon Asian Bar è il completamento del progetto enogastronomico del patron Daniele Lassalandra, che comprende il ristorante fine dining Hi Res, il Valentine (mixology con cucina e musica live), che occupano rispettivamente il rooftop e il piano terra dell’hotel Valadier, e Brillo il bistrot a piano strada tra via della Fontanella e via del Corso. Che il 24 gennaio scorso ha aperto anche un forno per la produzione e la vendita di pane, pizza e lievitati.
Moon Asian Bar: cocktail, cucina, gyozeria e musica
Come l’idea che ha ispirato il format, la cucina di Moon Asian Bar è agile, di ispirazione orientale, speziata e condivisibile, in una ‘fusion‘ di persone oltre che di sapori.
In regia, una chef poco più che ventenne che però la sua gavetta l’ha fatta in ristoranti importanti della capitale (A.Roma, tre anni a Zuma) e non solo. Via libera a bao, maki e nigiri, alle piastre Josper roventi, alle zuppe e ai tempura, con proposte adatte anche a vegani e vegetariani. La cucina è perennemente ‘in progress’, aperta a contaminazioni non solo dall’estremo oriente ma anche da latitudini più prossime, come la Turchia.
Al bancone, Magdalena Rodriguez Salas – che abbiamo già avuto modo di apprezzare – mixa e crea ricette con basi che parlano anche loro cinese, giapponese, coreano, ben armonizzate con i distillati pregiati da tutto il mondo.
La cocktail list è ispirata ai manga più famosi (Akira, Tsuyu) e ai capolavori del maestro Hayao Miyazake (Ponyo, Porco rosso, Kiki) e gioca con tutte le dimensioni gustative, dolce, salato, umami etc. con esiti originali molto calibrati e ben abbinati alla carta. I cocktail costano tra i 15 e i 18 € (12 i mocktail), e sono serviti con un piattino in abbinamento.
Moon vive di notte, anzi dal tramonto. Si inizia con l’aperitivo, dalle 17, e volendo si va avanti fino a notte inoltrata, perché alle 23:30 scatta l’ora dei gyoza, che hanno un menu dedicato.
Fino alla chiusura della cucina, Moon Asian Bar diventa la gyozeria del dopo teatro, del dopo cena, per tirar tardi tra una chiacchiera e un drink, accompagnati da una colonna sonora ad hoc, naturalmente fusion, e live dj session il venerdì e il sabato sera.
Com’è Moon Asian Bar (invito stampa)
L’accoglienza è raffinata, e tutta al femminile. Oltre a Magdalena, che guida la mixology e a Paola in cucina, la sala è affidata a Eleonora Esposito, sommelier di vino, olio e sakè, presenza discreta e competente.
Parto con una tempura di sgombro molto croccante, servita con mayo al curry. In una ciotola, a filetti, in nome della condivisione. Speziatura giusta, pesce azzurro, una entrée mediterranea con twist.
Proseguiamo con gli uramaki, in menu disponibili sia di carne che di pesce. Quello di tonno, tenkasu, cipolla fritta e mayo riempie di sapore, un boccone intenso, che gioca sul contrasto sapido-tonno e dolce-cipolla.
Alcuni degli uramaki in menu sono stati ispirati dai classici della mixology. Come quello alla pina colada, squisito, con crispy astice, teriyaki al cocco e ananas. Boccone goloso anche nel suo ammiccamento anni Ottanta.
Virato sull’amaricante l’uramaki al Campari, con il salmone nel ruolo dell’eroe e le zeste di arancia dell’antagonista, in un gioco dolceacido molto sfizioso.
Non solo pesce
La Wagyu di Kobe arriva sul Josper, forse non la scelta migliore per esaltare l’alta qualità della carne, ma decisamente più scenografica e ingaggiante per i commensali rispetto alla classica piastra.
Dopo è la volta del bao di Moon Asian Bar, forse uno dei migliori mai assaggiati. Peraltro completamente vegan, ottimo il ripieno di funghi cardoncelli spadellati. Lasciamo che l’Asia parli attraverso il panino al vapore vero e proprio, una nuvola impalpabile di leggerezza e sofficità, da standing ovation.
Quando si arriva al dessert l’Oriente resta nei profumi: yuzu, zenzero, sakè, sesamo. Fortunatamente c’è un limite anche al fusion e non abbiamo visto in menu una variante orientaleggiante del tiramisu. Anzi, via libera a zuppette di frutta (zenzero, melone e pera nashi), cremosi (cioccolato bianco, lampone e sesamo), torte e gelati freschi e agrumati.
Non poteva mancare un assaggio dei gyoza che monopolizzano il menu dalle 23:30 in poi. Quello in degustazione è farcito con gambero rosso e servito con caviale grigio (la qualità più raffinata). E in effetti era tutto delicatezza e dolcezza, morbido contro il crisp del gyoza piastrato, e bilanciato con l’intensità del ripieno.
Quando scatta l’ora ‘G’, il menu dei gyoza prevede 8 versioni equamente divise tra carne, pesce, vegetariane e dolci.
Moon Asian Bar ha anche una discreta carta dei vini, con referenze importanti dal panorama italiano e francese, e una bella selezione di champagne. Lasciarsi stregare dalla luna di Moon Asian Bar per far tardi a Roma sarà un piacere.
Moon Asian Bar, menu e prezzi
Sashimi
- Salmone, tonno, gambero rosso, ricciola (45 €)
- Wagyu e champonzu (40 €)
Nigiri
- Gambero rosso lime e lamelle di bottarga (22 €)
- Wagyu aburi e negi al burro (25 €)
- Tonno, salsa verde, caviale (25 €)
- Ricciola, zest di arancia e sesamo (16 €)
Uramaki
- Pina Colada – Astice in tempura, ananas al rum, teriyaki al cocco (55 €)
- Onion Tuna – tonno mostarda di cipolla, tenkasu, mayo spicy e cipolla fritta (16 €)
- Veggy – Cavolo viola marinato, caprino, shiso fritto e perle di basilico (16 €)
- Campari Salmon – Salmone, mela zest di arancia candita, gel e polvere di Campari (16 €)
- Oriental Mazara – Gambero rosso di Mazara, avocado, lime, pomodoro semi dry (43 €)
Aemono
- Chirazisushi – riso, pescato del giorno marinato in soia e olio di sesamo, zenzero, germogli di soia e ikura (20 €)
- Saishoku – insalata, avocado, cipollotto, pera nashi, mayo homemade e natto (16 €)
Gyoza
- Gambero, pak choi e caviale (35 €)
- Wagyu patata viola e tetsuyu al tartufo (40 €)
I Bao di Moon Asian Bar
- Astice saltato nel burro allo shiso e sunomono (35 €)
- Cardoncello pulled, cavolo viola e gari (18 €)
Agemono
- Sgombro fritto con mayo al curry (18 €)
- Tempura vegetale – enoki, shiso, mini pannocchia (28 €)
Zuppe
- Funghi, miso e pak choi (10 €)
- Pancia di maiale e anacardi (10 €)
Yakitori
- Polpo con salsa bbq allo zenzero (18 €)
- Yaki di melanzana con tama miso (16 €)
- Yaki di maiale con salsa di mele e paprika (18 €)
- Yaki di pollo al kimchi e mayo allo yuzu (18 €)
I dolci di Moon Asian Bar
- Zenzero, melone e pera nashi (18 €)
- Cioccolato bianco, lampone e sesamo (18 €)
- Yuzu tart (18 €)
- Ananas e wasabi (18 €)
- Sorbetto di yuzu (15 €)
- Gelato al the matcha (15 €)
