Le uova di Paolo Parisi cambiano ma restano le migliori del mondo
Per noi devoti osservanti del mantra che le migliori uova del mondo sono quelle di Paolo Parisi, la notizia di un cambiamento ci ha messo subito in ambasce.
E quindi ci siamo precipitati da Elita Bar sui Navigli a Milano per toccare con mano e soprattutto con bocca il cambiamento.
E ve lo anticipiamo, con tanto di video, che potete stare tranquilli: le uova di Paolo Parisi restano le migliori del mondo.
Perché in realtà il cambiamento è solo dello sleeve della confezione da 6 uova. Variazione grafica che accompagna tutta la comunicazione. Ora “in copertina” avete un Paolo Parisi con super barbona incanutita. Più rispondente alla realtà, come dice lo stesso Paolo Parisi.
Cambia anche il claim che da “Cerco il pelo nell’uovo” è diventato “È nato prima l’uovo o Paolo Parisi?”.
La nuova e la precedente confezione delle uova di Paolo Parisi
L’immagine di Paolo Parisi con in testa la gallina come se fosse un uovo da covare e il claim sono dello Studio Cucù formato dai discepoli di Oliviero Toscani che aveva ideato il claim del pelo e realizzato la precedente foto che ci ha accompagnati per 18 anni.
Di mezzo c’è quasi una generazione. Ed infatti oggi sono in prima linea a guidare l’azienda agricola Le Macchie il figlio Filippo e Chiara. Le regole sono sempre le stesse e sono guidate dal concetto dell’assoluto. Cioè fare le cose quotidiane nel modo migliore possibile, con amore e dedizione, rispetto della natura e una visione del lavoro agricolo profondamente contemporanea.
Perché l’uovo di Paolo Parisi è il migliore del mondo
Ma cos’ha di tanto speciale l’uovo di Paolo Parisi?
Innanzitutto le galline livornesi bianche. Poi l’alimentazione: mangiano il pastone con latte fresco appena munto. E poi l’allevamento all’aria aperta. Ecco anche il motivo delle galline livornesi più adatte rispetto alle altre ovaiole alla vita ruspante perché più resistenti.
Nasce così l’uovo assoluto di Paolo Parisi che lui rivendica come più saporito, sano e asciutto.
Ma l’uovo non può sempre essere uguale. Anzi un uovo vero di pollaio lo si riconosce anche quando nel pack presenta colorazioni diverse. Il troppo rosso non è indice di perfezione, anzi può voler dire che è stato somministato alle galline betacarotene.
“Il nostro uovo si caratterizza per essere anche un po’ pallido, cambia di colore a seconda di cosa trovano nel terreno le galline e in base alla stagione”, spiega Filippo Parisi.
La colazione milanese con le uova
Aria fresca, natura, galline tutto bello ma poi per comunicare Milano è sempre al varco che aspetta anche gli agricoltori più virtuosi e irremovibili. E quindi all’Elita Bar sui Navigli abbiamo provato le due ricette con le uova di Paolo Parisi per la colazione.
Lo storico uovo 61-20, cioè l’uovo cotto a 61 gradi per 20 minuti. È l’uovo “all’ingoio”, come lo aveva chiamato Oliviero Toscani, che andrebbe bevuto come uno shot. L’albume resta gelatinoso color ghiaccio, mentre il il tuorlo è più cremoso. Servito tiepido, diventa una colazione da sportivi.
E poi il Toast alla carbonara, un’invenzione di Paolo Parisi per mangiare la carbonara in piedi. Alla vista sembra un French toast. La fetta di pancarrè integrale va imbevuta in un impasto di carbonara a crudo e poi messa su una piastra. Decisamente eccentrico questo toast dal sapore intenso, forse lontana dal gusto “carbonara” – come la spettacolare con maggiorana di Paolo Parisi – ma l’uovo si sente, eccome se si sente.
Come bevanda, il latte delle mucche dell’azienda agricola Le Macchie, servito come natura produce e Parisi mette in bottiglia. Speciale, dolcissimo. Peccato che Usigliano di Lari sia così lontana da Milano. O, per fortuna. Per il resto, c’è lo shop online con le uova ma anche con gli insaccati.
E ora la ricetta per farvi godere anche a casa (come sapete da molto tempo).
La ricetta dell’uovo assoluto di Paolo Parisi
Ingredienti
1 uovo
50 ml d’olio (3 cucchiai da minestra)
25 g di parmigiano
Pepe e pane q.b.
Procedimento
Scegli un pane, preferibilmente “di montagna” (semi-integrale e a lievitazione naturale), e taglialo prima a fette e poi a strisce.
Versa quindi l’olio extravergine in padella e portalo a 100°C per 50 secondi a fuoco medio.
A questo punto leva la padella dal fuoco e versa sull’olio caldo l’albume: prima che questo diventi completamente bianco aggiungi il parmigiano.
Poi, con delicatezza, aggiungi anche il tuorlo e rimetti la padella sul fuoco, alzando la temperatura sino a 120°C per 30 secondi sempre a fuoco medio.
Macina, infine, il pepe sulla padella, regolando le macine in maniera che esca grosso.
Non ti resta che servire il tutto, ancora sfrigolante, direttamente con la padella, nella quale intingerai il pane, aiutandoti con un cucchiaio e facendo in modo di raccogliere insieme tutti gli ingredienti.
PS. Nella foto vedete la variante Uovo assoluto con tartufo, parmigiano Vacche Rosse 72 mesi, e maggiorana.
